PROROGA 8° MANDATO, UN’OCCASIONE DA NON PERDERE NELL’INTERESSE DEL PERSONALE GDF. MENTRE INCOMBE LA RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE

sabato 09 febbraio 2002

Com’era in programma, il 4 febbraio scorso i Cocer sono stati ricevuti dal Ministro della funzione pubblica, Frattini, per l’avvio della concertazione relativa al quadriennio normativo 2002-2005 ed al biennio economico 2002-2003.

Nell’occasione, il Ministro, con riferimento alla proroga degli attuali organismi di rappresentanza, ha voluto chiarire che non ci sarà alcun ulteriore rinvio una volta scaduti i 45 giorni indicati nella comunicazione che ha sospeso le elezioni dei Cobar/Coir/Cocer dell’ottavo mandato.

Ma a che serve un termine così breve, visto che le trattative per i contratto sono sempre lunghe e complesse? E specialmente, quali sono le eccezionali motivazioni che hanno indotto il Governo a contraddire il principio democratico del divieto di ultrattività di organi elettivi?

L’intenzione di chiudere in fretta la trattativa è probabilmente motivata da esigenze di tipo politico: evitare che il malcontento che sta montando per la riforma dello statuto dei lavoratori possa trovare sponda nei lavoratori dei comparti della difesa e della sicurezza.

Il che vuol dire che il Governo, pur di far presto, potrebbe essere indotto ad accogliere finalmente le questioni normative ed economiche irrisolte, pur di chiudere la partita nel termine fissato. Staremo a vedere se i delegati del Cocer riusciranno a cogliere l’opportunità nell’interesse del personale GDF.

Quindi, tutti a casa entro marzo?

Non è detto. Nello scenario appena descritto, infatti, si inserisce l’attività della IV Commissione Difesa della Camera per la riforma della rappresentanza militare dove i deputati della maggioranza si dicono determinati a far emanare la nuova legge entro pochissime settimane.

Ce lo ha dichiarato martedì scorso, in un’intervista a Finanzieri e Cittadini (il nuovissimo giornale di Ficiesse), l’On. LAVAGNINI che è relatore per Forza Italia del progetto 1822. Inoltre, secondo un’indiscrezione che circola, vi sarebbe una proposta per passare dalla procedura “referente” a quella “deliberante” in modo da tagliare ulteriormente i tempi per l’approvazione del nuovo testo.

Secondo noi, un’accelerazione non è auspicabile perché i progetti più accreditati per l’approvazione sarebbero proprio quelli presentati dagli Onorevoli RAMPONI (presidente della Commissione) e LAVAGNINI (vicepresidente). I due testi sono tra di loro praticamente identici e propongono degli organi che, come abbiamo dimostrato sia su questo sito che sulla rivista, rappresenterebbero gli interessi della gerarchia militare piuttosto che quelli della base, segnando un regresso grave rispetto al livello di tutela garantito dalla normativa del 1978.

Certamente, se la riforma si dovesse fare entro marzo, gli organi dell’8° mandato (quelli attualmente in carica) sarebbero quasi certamente prorogati per altri sei mesi, almeno fino alla emanazione del regolamento di attuazione. E i delegati potrebbero essere rieletti per altri due mandati.

D’altra parte, molti ricorderanno che il termine del 7° mandato fu prorogato per ben due anni. Anche allora, infatti, sembrava che il Parlamento stesse per partorire da un momento all’altro una nuova legge sulla rappresentanza.

Poi non se ne fece più nulla.


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