P.A: UGL,FORESTALE NON CONDIZIONABILE, GOVERNO LA DISTRUGGE - P.A: ONLINE 'ITALIASEMPLICE', FOCUS SU TUTTE LE SCADENZE - 'NDRANGHETA: RICICLO CON GIOCHI ONLINE, SEQUESTRO 2 MLD - EVASI 62 MLN CON FALSE SPONSORIZZAZIONI, 45 INDAGATI
P.A: UGL,FORESTALE NON CONDIZIONABILE, GOVERNO LA DISTRUGGE
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - "Eliminare una forza di polizia
ambientale nazionale, non controllabile politicamente, per
sostituirla con polizie regionali assai piu' sensibili ai
richiami delle Istituzioni": e' questo per la Ugl "il vero
obiettivo" del Governo Renzi che c'e' dietro la soppressione del
Corpo Forestale dello Stato.
"L'invocata riorganizzazione delle funzioni di polizia
ambientale ed agroalimentare alla luce di una paventata
razionalizzazione delle competenze e dei costi, si sta rivelando
una bufala clamorosa - sottolinea Danilo Scipio, Segretario
Generale dell'Ugl del Corpo Forestale dello Stato - Ai Corpi
Forestali delle Regioni e delle Province autonome si
aggiungeranno ora le polizie ambientali regionali, che Emilia
Romagna, Lazio, Umbria, Marche e Toscana, tutte 'targate' PD,
oltre al vecchio progetto della Lombardia, stanno cercando di
istituire".
"Cio' che la Magistratura considera un merito e cioe' la
capacita' dei Forestali di tirare dritto senza subire
condizionamenti gerarchici o politici, e' la condanna a morte del
Corpo Forestale dello Stato - conclude Scipio - Meglio avere una
propria polizia ambientale, fatta da persone magari assunte per
chiamata diretta o in base a concorsi fatti in casa propria, che
correre il rischio di avere una vera polizia ambientale
nazionale che magari fa rinviare a giudizio il segretario della
Provincia di Arezzo, arresta Sindaci, indaga sullo snodo
fiorentino della TAV, oppure sanziona illustri Ministri per la
realizzazione di piscine abusive. Cio' che non si riesce a
controllare si deve distruggere".(ANSA).
P.A: ONLINE 'ITALIASEMPLICE', FOCUS SU TUTTE LE SCADENZE
MADIA, AL CENTRO DOMANDE CITTADINI. CENTRATI 35 SU 38 TARGET
(ANSA) - ROMA, 22 LUG - E' da oggi online il sito
'ItaliaSemplice', uno spazio web interamente dedicato all'Agenda
per la Semplificazione. Secondo il ministro della P.A, Marianna
Madia, con il nuovo portale "mettiamo al centro le domande di
semplificazione dei cittadini e delle imprese". Il sito,
infatti, riserva un'area ('le tue proposte') allo scambio di
idee. Tutto attraverso l'indirizzo web, appena attivo,
www.italiasemplice.gov.it
Il portale, si legge sempre in una delle finestre di
apertura, "consentira' ai cittadini e alle imprese di verificare
lo stato di avanzamento delle azioni dell'Agenda per la
Semplificazione, di conoscere le novita' e i risultati raggiunti
e di offrire suggerimenti sulle attivita' in corso e sui nuovi
interventi di semplificazione".
Dal monitoraggio, aggiornato al 15 luglio, emergono "35
semafori verdi", ovvero target centrati (attivita' in linea con
quelle previste e scadenze rispettate) e "3 rossi". Risultano,
quindi, viene sintetizzato sul sito, "rispettate 35 su 38 (pari
al 92%) delle scadenze previste".(ANSA).
'NDRANGHETA: RICICLO CON GIOCHI ONLINE, SEQUESTRO 2 MLD
OPERAZIONE DDA REGGIO C. CON TUTTE FORZE POLIZIA, 41 ARRESTI
(dell'inviato Alessandro Sgherri)
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 22 LUG - La longa manus della
'ndrangheta era arrivata anche alle scommesse online individuate
come il sistema ottimale per riciclare il denaro proveniente
dagli affari illeciti - in particolare il narcotraffico - ma
anche per incrementare i gia' miliardari introiti. A portare alla
luce quello che da tempo era un sospetto piu' che fondato e' stata
l'operazione "Gambling", coordinata dalla Direzione distrettuale
antimafia di Reggio Calabria e condotta da tutte le forze di
polizia della citta': carabinieri, Guardia di finanza, Squadra
mobile e Dia, insieme a Scico e Nucleo speciale frodi
tecnologiche di Roma della Finanza di Roma.
Un'inchiesta - condotta dai pm Giuseppe Lombardo, Stefano
Musolino, Sara Amerio e Luca Miceli - che ha portato a 41
arresti, ma soprattutto al sequestro in tutta Italia e
all'estero di beni per due miliardi di euro: 11 societa' estere,
45 imprese operanti sul territorio nazionale, 1.500 punti
commerciali, 82 siti nazionali e internazionali e innumerevoli
immobili. Un patrimonio messo su anno dopo anno dalle cosche
grazie al reinvestimento dei proventi di un'attivita' illecita
partita con le minacce al titolare di un punto scommesse e
cresciuta poi a dismisura.
Il sistema, tutto sommato, era semplice nella sua esecuzione,
ma estremamente complicato da individuare. Le cosche reggine,
considerate nella loro unitarieta', avevano creato un sistema
parallelo di scommesse basato sul pagamento delle puntate in
contanti, sistema quest'ultimo vietato dalla legge, che impone
la tracciabilita' delle giocate e l'identificazione del
giocatore. In sostanza, dietro le imprese schermo, che facevano
apparire sussistenti i requisiti previsti dalla legge, e' stata
nascosta l'offerta al pubblico e la gestione di siti di poker e
scommesse online che hanno consentito l'accesso al gioco
illecito. Cosi' facendo l'organizzazione si e' sottratta al
pagamento delle imposte, ottenendo lauti guadagni, ed in piu' ha
riciclato un'enorme massa di denaro "sporco" - una stima del
quale e' di fatto impossibile - attraverso l'utilizzo di conti di
gioco intestati a persone compiacenti o inconsapevoli. Sono nate
cosi' decine di societa' all'estero (Austria, Spagna e Romania e
con una base stabile a Malta) - anche queste frutto del
reinvestimento dei guadagni - e centinaia di siti di scommesse
che, dietro un'apparente legalita', offrivano il doppio canale di
puntate, quello telematico e legale e quello parallelo in
contanti.
Incaricato di gestire l'affare miliardario era Mario Gennaro,
una quarantenne reggino cresciuto nel quartiere Archi e uomo,
secondo gli investigatori, della potente famiglia dei Tegano,
passato dal "rubare motorini perche' non aveva i soldi per
comprarsi le calze" - come ha detto di lui il pentito Francesco
Ripepi, alias "Ciccio Tizmor", in una precedente inchiesta - a
capo, promotore e costitutore di un'articolata organizzazione.
Dai motorini, Gennaro e' diventato un potente uomo d'affari:
country manager della societa' maltese Betuniq - come risulta sul
sito - ma addirittura proprietario occulto, secondo gli
inquirenti, della societa', godendo di una "sospetta, illimitata
e ingiustificata, disponibilita' di danaro". In definitiva, per
gli investigatori, la 'ndrangheta ha promosso "Mariolino da
Archi", quello allevato dai Tegano, al manager Gennaro, dominus
di Betuniq che, in questa veste, ha rappresentato gli interessi
non piu' della sola cosca originaria di appartenenza, ma
dell'intera 'ndrangheta provinciale infiltratasi nel mercato
delle scommesse online per la bramosia di mettere le mani su un
sistema che assicura lauti guadagni, oltre ad agevolare il
riciclaggio.
E' stato grazie a Gennaro - da tempo trasferitosi a Malta -
che le cosche hanno creato numerose societa' estere di diritto
maltese con le quali gestivano i traffici. E quando il decreto
Monti escluse la sua societa' dalle concessioni governative,
Gennaro non esito' a ricorrere a tutte le giurisdizioni ordinarie
e amministrative italiane, per approdare addirittura alla Corte
di Giustizia Europea, per perorare il caso della societa',
ottenendone ragione. Una ragione adesso vanificata
dall'inchiesta della Dda reggina. (ANSA).
FISCO: EVASI 62 MLN CON FALSE SPONSORIZZAZIONI, 45 INDAGATI
(ANSA) - VICENZA, 21 LUG - La guardia di Finanza di Bassano
del Grappa ha accertato un'evasione di 50 milioni di euro oltre
a 12 milioni di Iva nell'ambito di un'indagine su false
sponsorizzazioni che ha portato anche a denunciare 45 persone.
Il controllo ha interessato 174 tra associazioni/societa'
sportive e aziende sponsor, per la maggior parte del Veneto e
dell'Emilia Romagna, ma anche in Lombardia e Trentino, coinvolte
nel vorticoso giro di circa 86 milioni di fatture utilizzate per
operazioni in tutto o in parte inesistenti nel settore delle
sponsorizzazioni dell'hockey su pista e della pallavolo. Avviata
la procedura di sequestro di beni nella disponibilita' dei
responsabili per quasi 7 mln di euro. I sequestri di beni gia'
eseguiti sono stati pari ad un valore di circa 700 mila euro.
Tra gli indagati un 53enne vicentino il quale, avvalendosi di
diverse societa' "cartiere" (le due piu' rilevanti a Verona e
Reggio Emilia) che si interponevano tra le associazioni sportive
e le imprese clienti, si era dedicato in modo professionale all'
attivita' di procacciamento di "sponsor", emettendo a loro favore
fatture "gonfiate". Tale meccanismo fraudolento era stato usato
con lo scopo di permettere all'utilizzatore delle fatture false
l'indebita deduzione di costi fittizi, l'indebita detrazione
dell'Iva e, soprattutto, di crearsi ingenti "fondi neri".
I finanzieri hanno ricostruito i flussi finanziari degli
indagati sui conti correnti intestati alle societa' cartiere, i
cui amministratori/prestanomi provvedevano a monetizzare i
bonifici formalmente accreditati, trattenendo una percentuale
variabile e restituendo la gran parte dell'ammontare in contanti
ai titolari delle aziende. In tale contesto, determinante e'
risultata, inoltre, la ricostruzione dei costi realmente
sostenuti dalle associazioni sportive, le quali, per bilanciare
le sovrafatturazioni praticate, hanno contabilizzato costi di
gran lunga superiori rispetto a quanto effettivamente sostenuto.
(ANSA).