P.A: UGL,FORESTALE NON CONDIZIONABILE, GOVERNO LA DISTRUGGE - P.A: ONLINE 'ITALIASEMPLICE', FOCUS SU TUTTE LE SCADENZE - 'NDRANGHETA: RICICLO CON GIOCHI ONLINE, SEQUESTRO 2 MLD - EVASI 62 MLN CON FALSE SPONSORIZZAZIONI, 45 INDAGATI

giovedì 23 luglio 2015

P.A: UGL,FORESTALE NON CONDIZIONABILE, GOVERNO LA DISTRUGGE

   (ANSA) - ROMA, 21 LUG - "Eliminare una forza di polizia

ambientale nazionale, non controllabile politicamente, per

sostituirla con polizie regionali assai piu' sensibili ai

richiami delle Istituzioni": e' questo per la Ugl "il vero

obiettivo" del Governo Renzi che c'e' dietro la soppressione del

Corpo Forestale dello Stato.

   "L'invocata riorganizzazione delle funzioni di polizia

ambientale ed agroalimentare alla luce di una paventata

razionalizzazione delle competenze e dei costi, si sta rivelando

una bufala clamorosa - sottolinea Danilo Scipio, Segretario

Generale dell'Ugl del Corpo Forestale dello Stato - Ai Corpi

Forestali delle Regioni e delle Province autonome si

aggiungeranno ora le polizie ambientali regionali, che Emilia

Romagna, Lazio, Umbria, Marche e Toscana, tutte 'targate' PD,

oltre al vecchio progetto della Lombardia, stanno cercando di

istituire".

   "Cio' che la Magistratura considera un merito e cioe' la

capacita' dei Forestali di tirare dritto senza subire

condizionamenti gerarchici o politici, e' la condanna a morte del

Corpo Forestale dello Stato - conclude Scipio - Meglio avere una

propria polizia ambientale, fatta da persone magari assunte per

chiamata diretta o in base a concorsi fatti in casa propria, che

correre il rischio di avere una vera polizia ambientale

nazionale che magari fa rinviare a giudizio il segretario della

Provincia di Arezzo, arresta Sindaci, indaga sullo snodo

fiorentino della TAV, oppure sanziona illustri Ministri per la

realizzazione di piscine abusive. Cio' che non si riesce a

controllare si deve distruggere".(ANSA).

 

P.A: ONLINE 'ITALIASEMPLICE', FOCUS SU TUTTE LE SCADENZE

MADIA, AL CENTRO DOMANDE CITTADINI. CENTRATI 35 SU 38 TARGET

   (ANSA) - ROMA, 22 LUG - E' da oggi online il sito

'ItaliaSemplice', uno spazio web interamente dedicato all'Agenda

per la Semplificazione. Secondo il ministro della P.A, Marianna

Madia, con il nuovo portale "mettiamo al centro le domande di

semplificazione dei cittadini e delle imprese". Il sito,

infatti, riserva un'area ('le tue proposte') allo scambio di

idee. Tutto attraverso l'indirizzo web, appena attivo,

www.italiasemplice.gov.it

   Il portale, si legge sempre in una delle finestre di

apertura, "consentira' ai cittadini e alle imprese di verificare

lo stato di avanzamento delle azioni dell'Agenda per la

Semplificazione, di conoscere le novita' e i risultati raggiunti

e di offrire suggerimenti sulle attivita' in corso e sui nuovi

interventi di semplificazione".

   Dal monitoraggio, aggiornato al 15 luglio, emergono "35

semafori verdi", ovvero target centrati (attivita' in linea con

quelle previste e scadenze rispettate) e "3 rossi". Risultano,

quindi, viene sintetizzato sul sito, "rispettate 35 su 38 (pari

al 92%) delle scadenze previste".(ANSA).

 

'NDRANGHETA: RICICLO CON GIOCHI ONLINE, SEQUESTRO 2 MLD

OPERAZIONE DDA REGGIO C. CON TUTTE FORZE POLIZIA, 41 ARRESTI

   (dell'inviato Alessandro Sgherri)

   (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 22 LUG - La longa manus della

'ndrangheta era arrivata anche alle scommesse online individuate

come il sistema ottimale per riciclare il denaro proveniente

dagli affari illeciti - in particolare il narcotraffico - ma

anche per incrementare i gia' miliardari introiti. A portare alla

luce quello che da tempo era un sospetto piu' che fondato e' stata

l'operazione "Gambling", coordinata dalla Direzione distrettuale

antimafia di Reggio Calabria e condotta da tutte le forze di

polizia della citta': carabinieri, Guardia di finanza, Squadra

mobile e Dia, insieme a Scico e Nucleo speciale frodi

tecnologiche di Roma della Finanza di Roma.

   Un'inchiesta - condotta dai pm Giuseppe Lombardo, Stefano

Musolino, Sara Amerio e Luca Miceli - che ha portato a 41

arresti, ma soprattutto al sequestro in tutta Italia e

all'estero di beni per due miliardi di euro: 11 societa' estere,

45 imprese operanti sul territorio nazionale, 1.500 punti

commerciali, 82 siti nazionali e internazionali e innumerevoli

immobili. Un patrimonio messo su anno dopo anno dalle cosche

grazie al reinvestimento dei proventi di un'attivita' illecita

partita con le minacce al titolare di un punto scommesse e

cresciuta poi a dismisura.

   Il sistema, tutto sommato, era semplice nella sua esecuzione,

ma estremamente complicato da individuare. Le cosche reggine,

considerate nella loro unitarieta', avevano creato un sistema

parallelo di scommesse basato sul pagamento delle puntate in

contanti, sistema quest'ultimo vietato dalla legge, che impone

la tracciabilita' delle giocate e l'identificazione del

giocatore. In sostanza, dietro le imprese schermo, che facevano

apparire sussistenti i requisiti previsti dalla legge, e' stata

nascosta l'offerta al pubblico e la gestione di siti di poker e

scommesse online che hanno consentito l'accesso al gioco

illecito. Cosi' facendo l'organizzazione si e' sottratta al

pagamento delle imposte, ottenendo lauti guadagni, ed in piu' ha

riciclato un'enorme massa di denaro "sporco" - una stima del

quale e' di fatto impossibile - attraverso l'utilizzo di conti di

gioco intestati a persone compiacenti o inconsapevoli. Sono nate

cosi' decine di societa' all'estero (Austria, Spagna e Romania e

con una base stabile a Malta) - anche queste frutto del

reinvestimento dei guadagni - e centinaia di siti di scommesse

che, dietro un'apparente legalita', offrivano il doppio canale di

puntate, quello telematico e legale e quello parallelo in

contanti.

   Incaricato di gestire l'affare miliardario era Mario Gennaro,

una quarantenne reggino cresciuto nel quartiere Archi e uomo,

secondo gli investigatori, della potente famiglia dei Tegano,

passato dal "rubare motorini perche' non aveva i soldi per

comprarsi le calze" - come ha detto di lui il pentito Francesco

Ripepi, alias "Ciccio Tizmor", in una precedente inchiesta - a

capo, promotore e costitutore di un'articolata organizzazione.

Dai motorini, Gennaro e' diventato un potente uomo d'affari:

country manager della societa' maltese Betuniq - come risulta sul

sito - ma addirittura proprietario occulto, secondo gli

inquirenti, della societa', godendo di una "sospetta, illimitata

e ingiustificata, disponibilita' di danaro". In definitiva, per

gli investigatori, la 'ndrangheta ha promosso "Mariolino da

Archi", quello allevato dai Tegano, al manager Gennaro, dominus

di Betuniq che, in questa veste, ha rappresentato gli interessi

non piu' della sola cosca originaria di appartenenza, ma

dell'intera 'ndrangheta provinciale infiltratasi nel mercato

delle scommesse online per la bramosia di mettere le mani su un

sistema che assicura lauti guadagni, oltre ad agevolare il

riciclaggio.

   E' stato grazie a Gennaro - da tempo trasferitosi a Malta -

che le cosche hanno creato numerose societa' estere di diritto

maltese con le quali gestivano i traffici. E quando il decreto

Monti escluse la sua societa' dalle concessioni governative,

Gennaro non esito' a ricorrere a tutte le giurisdizioni ordinarie

e amministrative italiane, per approdare addirittura alla Corte

di Giustizia Europea, per perorare il caso della societa',

ottenendone ragione. Una ragione adesso vanificata

dall'inchiesta della Dda reggina. (ANSA).

 

FISCO: EVASI 62 MLN CON FALSE SPONSORIZZAZIONI, 45 INDAGATI

   (ANSA) - VICENZA, 21 LUG - La guardia di Finanza di Bassano

del Grappa ha accertato un'evasione di 50 milioni di euro oltre

a 12 milioni di Iva nell'ambito di un'indagine su false

sponsorizzazioni che ha portato anche a denunciare 45 persone.

   Il controllo ha interessato 174 tra associazioni/societa'

sportive e aziende sponsor, per la maggior parte del Veneto e

dell'Emilia Romagna, ma anche in Lombardia e Trentino, coinvolte

nel vorticoso giro di circa 86 milioni di fatture utilizzate per

operazioni in tutto o in parte inesistenti nel settore delle

sponsorizzazioni dell'hockey su pista e della pallavolo. Avviata

la procedura di sequestro di beni nella disponibilita' dei

responsabili per quasi 7 mln di euro. I sequestri di beni gia'

eseguiti sono stati pari ad un valore di circa 700 mila euro.

   Tra gli indagati un 53enne vicentino il quale, avvalendosi di

diverse societa' "cartiere" (le due piu' rilevanti a Verona e

Reggio Emilia) che si interponevano tra le associazioni sportive

e le imprese clienti, si era dedicato in modo professionale all'

attivita' di procacciamento di "sponsor", emettendo a loro favore

fatture "gonfiate". Tale meccanismo fraudolento era stato usato

con lo scopo di permettere all'utilizzatore delle fatture false

l'indebita deduzione di costi fittizi, l'indebita detrazione

dell'Iva e, soprattutto, di crearsi ingenti "fondi neri".

   I finanzieri hanno ricostruito i flussi finanziari degli

indagati sui conti correnti intestati alle societa' cartiere, i

cui amministratori/prestanomi provvedevano a monetizzare i

bonifici formalmente accreditati, trattenendo una percentuale

variabile e restituendo la gran parte dell'ammontare in contanti

ai titolari delle aziende. In tale contesto, determinante e'

risultata, inoltre, la ricostruzione dei costi realmente

sostenuti dalle associazioni sportive, le quali, per bilanciare

le sovrafatturazioni praticate, hanno contabilizzato costi di

gran lunga superiori rispetto a quanto effettivamente sostenuto.

(ANSA).


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