CASO ANFI, INTERROGAZIONE DELL'ON. FRAGALA' (A.N.) AL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

sabato 06 luglio 2002

Il 4 giugno scorso l’onorevole Vincenzo FRAGALA’ (Alleanza Nazionale) ha presentato l’interrogazione parlamentare n. 5-00983 che di seguito integralmente pubblichiamo.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

FRAGALA’ - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:

l'associazione nazionale finanzieri d'Italia è un ente morale senza fine di lucro. Essa è posta sotto la tutela e la vigilanza del Ministero dell'economia e delle finanze, che le attua per mezzo del comandante generale del corpo della Guardia di Finanza;

fa parte delle associazioni combattentistiche e d'Arma e conta 256 sezioni, con oltre 30.000 iscritti, dislocate su tutto il territorio nazionale;

la vita dell'associazione è attualmente segnata da forti contrapposizioni interne e da notevoli contrasti al vertice, tali da rendere la gestione associativa problematica e malsicura. Oltremodo eloquente in proposito è la lettera inviata a tutte le sezioni dell'ANFI d'Italia dal Vicepresidente Nazionale Vicario, Generale D. Santi Spena, in occasione delle elezioni del 5 maggio 2002 relative al rinnovo delle cariche sociali centrali per il quinquennio 2002/2007;

il suddetto ufficiale Generale rileva come l'Associazione sia finita nelle mani di un gruppo di potere che da tanti anni, la gestisce per il proprio interesse personale, con il più colpevole retrivo immobilismo;

le modifiche statutarie sono state messe a segno con procedure che, ad avviso dell'interrogante, sono discutibili; hanno portato l'associazione ad una deriva presidenzialistica nella persona del generale di corpo d'armata;

la precaria situazione in cui versa l'Associazione è stata messa in bella evidenza dalle notizie di stampa apparse sul quotidiano "Libero" del 2 aprile 2002;

il generale di corpo d'armata Paolo Pasini, già presidente del COCER Guardia di Finanza e forze armate e attualmente presidente della sezione ANFI di Roma, forte del seguito goduto tra le fila dell'associazione, si è fatto carico di rivolgersi rispettivamente:

a) al TAR del Lazio per richiedere, tra l'altro, l'annullamento o declaratoria di efficacia di tutti gli atti presupposti, prodromici e consequenziali in ordine alle modifiche statutarie di cui al precedente punto 2, non essendo stati rispettati, nell'emanazione dei relativi provvedimenti amministrativi, i principi di legalità, buon andamento ed imparzialità. Detto giudizio è attualmente pendente in attesa della fissazione dell'udienza di merito;

b) in via di urgenza al tribunale civile di Roma, con ricorso ex articolo 700 del codice di procedura civile, in quanto il deducente, a seguito di una deliberazione della presidenza nazionale dell'ANFI riconducibile a discutibilissimi ed ingiusti criteri tesi a penalizzare alcune categorie di soci a favore di altri, è stato escluso dal partecipare alla selezione per la carica di presidente nazionale, con evidente violazione dei principi di trasparenza e democraticità. Il giudice designato, pur ravvisando nella situazione giuridica soggettiva prospettata un interesse legittimo in diritto privato, ha ritenuto che detta situazione (diversamente da quanto accade per il diritto soggettivo) non debba essere comunque suscettibile di una tutela giudiziale "reale". Ad ogni buon conto è stato proposto reclamo allo stesso tribunale in composizione collegiale;

c) in data 5 marzo 2002 al Ministro dell'economia e delle finanze, onorevole Giulio Tremonti ed al comandante generale della Guardia di Finanza, generale di corpo d'armata Alberto Zignani, per gli interventi di competenza, quali autorità tutorie e di vigilanza. A tutt'oggi le predette autorità non hanno assunto iniziative di sorta nella considerazione (per quanto informalmente è detto sapere) che non vi sono poteri che consentano al Ministro di ingerirsi in scelte che attengono esclusivamente l'aspetto privatistico dell'Associazione. Al riguardo, atteso che l'associazione nazionale finanzieri d'Italia è persona giuridica che persegue soprattutto lo scopo di assicurare la solidarietà tra gli associati nonché la tutela dei valori etici e patriottici dello "status militare" tra finanzieri in servizio e quelli in congedo,

si domanda -:

quali verifiche di propria competenza ritenga di dover espletare nell'ambito del procedimento di emanazione del decreto ministeriale di approvazione dello statuto dell'associazione (5-00983)


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