GUARDIA FINANZA ACCERTA INGENTE EVASIONE AL COCORICO'. CGIL, DA TAGLIO TASI RISPARMI PIU' POVERI SOLO 55 EURO. CORTE CONTI, PESO FISCO COMUNI AL LIMITE,+22% IN 3 ANNI. P.A: DA DIRIGENTI A FORESTALI, LA RIFORMA MADIA.
FISCO: GUARDIA FINANZA ACCERTA INGENTE EVASIONE AL COCORICO'
VERIFICA PARTITA DA 5 ANNI PRECEDENTI ATTUALE GESTIONE DISCOTECA
RICCIONE (RIMINI), 1 AGO - Cocorico', discoteca di
Riccione, ancora nell'occhio del ciclone, stavolta per
un'ingente evasione fiscale accertata dalla Guardia di Finanza
di Rimini, che ha avviato la verifica partendo dai 5 anni
precedenti all'attuale gestione. La verifica si e' concentrata
sulla gestione della discoteca che avrebbe dichiarato redditi
inferiori a quelli reali, evadendo il Fisco. L'indagine
amministrativa e' diventata penale vista la rilevante evasione.
L'attuale gestore non e' stato denunciato ANSA).
FISCO: GUARDIA FINANZA ACCERTA INGENTE EVASIONE AL COCORICO' (2)
(ANSA) - RICCIONE (RIMINI), 1 AGO - Nella discoteca lo scorso
19 luglio si e' sentito male Lamberto Lucaccioni, il 16enne di
Citta' di Castello deceduto all'ospedale Ceccarini per una
overdose da ecstasy liquida.
La Guardia di Finanza di Rimini, prendendo in esame i 5 anni
fiscali verificabili, a partire dal 2010, come avviene per ogni
verifica, ha scoperto redditi di esercizio non dichiarati al
Fisco per alcuni milioni.
L'indagine penale, che al momento escluderebbe l'ultimo
amministratore della societa' del Cocorico', e' scattata in seguito
all'ingente valore dell'evasione.
Sul Cocorico', al centro di molte polemiche dopo la morte del
16enne avvenuta per una dose di ecstasy spacciata all'interno
del locale, come avrebbe confermato a gip e pm di Rimini il
pusher, un 19enne di Citta' di Castello indagato per spaccio e
morte conseguente ad altro reato, pende anche il provvedimento
di sospensione della licenza che il questore Maurizio Improta
dovra' adottare in base al Tulps sulla scorta anche del resoconto
fornito dai carabinieri di Riccione dal 2013 ad oggi(ANSA).
FISCO: CGIL, DA TAGLIO TASI RISPARMI PIU' POVERI SOLO 55 EURO
VANTAGGI NOTEVOLI PER PIU' RICCHI, FINO 1.900 EURO PER CASE LUSSO
ROMA, 1 AGO - L'abolizione della tassa sulla prima casa
varra' per 8 milioni di contribuenti, quelli delle due fasce di
versamento piu' basse, circa 55 euro pro-capite, mentre per un
milione di contribuenti piu' ricchi il risparmio sara' in media di
circa 827 euro. Lo sconto per 35.700 proprietari di case di
lusso arrivera' infine a circa 1.940 euro. Lo calcola la Cgil,
secondo cui l'operazione "fornira' benefici molto limitati a chi
ha gia' poco, e molto piu' cospicui per chi possiede proprieta' di
maggior valore" (ANSA).
FISCO: CGIL, DA TAGLIO TASI RISPARMI PIU' POVERI SOLO 55 EURO (2)
(ANSA) - ROMA, 1 AGO - Se per le persone a basso reddito i
vantaggi saranno, a giudizio della Cgil, modesti, rilevanti
saranno invece gli svantaggi: "le mancate entrate derivanti
dall'abrogazione di Tasi e Imu - avverte il segretario
confederale Danilo Barbi - saranno coperte da tagli sui servizi
normalmente fruiti da questi cittadini", basti pensare
"all'ulteriore impoverimento del servizio sanitario pubblico che
ridurra' il diritto universale alla salute".
Per quanto riguarda la tassazione sulle imprese, nel 2016,
come anticipato dall'esecutivo, le misure strutturali di
riduzione fiscale alle imprese raggiungerebbero i 10 miliardi
annui, cosi' da poter arrivare ad un'imposizione del 24% nel
2017. Con la decontribuzione legata ai nuovi contratti a tutele
crescenti, previsti dal Jobs Act, si stima una spesa effettiva
di 5 miliardi in tre anni per la creazione complessiva di
200mila unita' di lavoro nel settore privato. Lo studio della
Cgil sostiene che se tali risorse fossero state impiegate per la
creazione diretta di lavoro pubblico, giovanile e femminile, in
settori strategici legati a innovazione e beni comuni, non si
sarebbero dovuti tagliare servizi e welfare e contemporaneamente
si sarebbero moltiplicati i posti di lavoro privati. La
riduzione delle imposte per le imprese, con la diminuzione di
Ires e Irap, sembra essere secondo Barbi "l'ennesimo
provvedimento 'a pioggia' che prescinde, ad oggi, da
investimenti, innovazione, produttivita' e maggiore occupazione".
Per il 2018, infine, Renzi ha annunciato la riduzione
dell'Irpef. L'Ufficio fisco e finanza pubblica della Cgil ha
calcolato che con tale misura il risparmio annuo per un reddito
di 18mila euro sara' di 970 euro, per uno di 35mila euro di
2.950, e di ben 11.800 euro per un reddito annuo di 150mila
euro. "Ricalcando il progetto del 'Patto con gli italiani' di
Berlusconi e Tremonti, il governo Renzi evoca una riforma
dell'Irpef che cosi' come annunciata, con due sole aliquote, non
garantirebbe piu' la progressivita' del sistema tributario. Il
risparmio fiscale sara' cosi' tanto piu' ragguardevole, quanto
maggiore e' il reddito".
Barbi sottolinea quindi come "ciascuna di queste nuove misure
fiscali non favorira' l'occupazione, e tanto meno stimolera' la
crescita del Paese". (ANSA).
CORTE CONTI, PESO FISCO COMUNI AL LIMITE,+22% IN 3 ANNI
EFFETTO TAGLI 8 MLD. RENZI,RESTITUIREMO SOLDI IN MENO DI TASI/IMU
(ANSA) - ROMA, 1 AGO - Comuni vessati da "pesanti e ripetuti"
tagli, che hanno raggiunto gli 8 miliardi negli ultimi cinque
anni, e che hanno portato la tassazione locale ormai fino quasi
al limite della loro 'capacita' fiscale', arrivando a un peso del
fisco che supera i 618 euro a testa. E' la 'fotografia' scattata
dalla Corte dei Conti sullo stato di salute della finanza
comunale, alle prese peraltro con "disorganici e talvolta
convulsi" interventi sulle fonti di finanziamento (leggi anche
tassazione sugli immobili). Ma proprio in vista della promessa
abolizione della tassa sulla prima casa, Matteo Renzi rassicura
sul fatto che i Comuni saranno "integralmente" rimborsati. "I
soldi in meno della Tasi/Imu saranno restituiti integralmente ai
Comuni. E il tuo bravo sindaco sapra' farne prezioso uso", spiega
il premier rispondendo sull'Unita' ad un lettore di Trento.
"Smettere di tassare la prima casa - osserva ancora Renzi - e'
giusto e anche equo in un Paese dove l'81% degli italiani ha
sudato per acquistarsi un'abitazione".
Nell'ultimo triennio, scrivono d'altro canto i magistrati
contabili nella relazione al Parlamento sulla finanza locale,
c'e' stato un "incremento progressivo della pressione fiscale"
comunale, passata dai 505,5 euro del 2011 ai 618,4 euro pro
capite nel 2014. A pagare di piu', in generale, sono i cittadini
che abitano nei Comuni piu' grandi, da un lato, e in quelli
piccoli o piccolissimi, sotto i duemila abitanti dall'altro. "I
livelli massimi di riscossione tributaria" si registrano nei
Comuni con piu' di 250mila abitanti (che sono 12 e rappresentano
pero' il 23% della spesa complessiva dei Comuni), dove arriva a
881,94 euro a testa. Mentre nei piccolissimi centri (fino a
1.999 abitanti) si arriva a 628 euro per abitante, dato che
indica come davanti a una limitata capacita' fiscale, perche' la
base imponibile e' ridotta - si assiste a una "rincorsa
all'esercizio del massimo sforzo fiscale" per continuare a
garantire i servizi essenziali anche di fronte ai tagli. La
quota piu' bassa di riscossione fiscale si registra invece nei
Comuni tra 5 e 10mila abitanti (511,76 euro procapite) e in
generale tutte le fasce intermedie si collocano sotto i 600 euro
a testa. Gli incassi tributari, peraltro, sono quasi raddoppiati
nelle Isole (+93,62%) tra il 2011 e il 2014 dove maggiore e'
stata la riduzione dei trasferimenti (-49,5%).
Aumenti cosi' "accentuati" della pressione fiscale, osserva
pero' la Corte dei Conti, si sono resi necessari "per conservare
l'equilibrio in risposta alle severe misure correttive del
governo". Anche se certo, quello di 'scaricare' sui contribuenti
lo sforzo chiesto a livello centrale e' "un meccanismo
distorsivo" i sindaci si sono trovati a fare fronte a "pesanti e
ripetuti" tagli, che si sono anche sovrapposti ai continui
cambiamenti della normativa in particolare sulla tassazione
sulla casa.
Per i magistrati contabili "la crescita dell'autonomia
finanziaria degli enti non sembra produrre benefici effetti ne'
sui servizi, ne' sui consumi e sull'occupazione locale, in
assenza di una adeguata azione di stimolo derivante dagli
investimenti pubblici". Per questo invitano a recuperare "il
progetto federalista che lega la responsabilita' di 'presa' alla
responsabilita' di 'spesa'". Progetto "a cui e' sicuramente
funzionale la determinazione dei costi e dei fabbisogni
standard, necessaria per superare definitivamente il criterio
della 'spesa storica', ma che i piu' recenti interventi normativi
non sembrano sostenere adeguatamente, andando nella direzione di
una maggiore flessibilita' dei bilanci, di una effimera
ricostituzione della liquidita' con oneri di rimborso a
lunghissimo termine e di un alleggerimento degli oneri connessi
alla neonata disciplina dell'armonizzazione contabile". (ANSA).
SUD, STATALI E FISCO PRIORITA' GOVERNO IN CERCA RISORSE
IPOTESI FLESSIBILITA' PENSIONI A COSTO ZERO, MISURE PER PMI
(ANSA) - ROMA, 2 AGO - Qualche decimale di crescita in piu',
maggiore flessibilita' sui conti, incassi della voluntary
disclosure, entrate forse migliori del previsto trainate dalla
ripresa economica. Il tutto sommato alla spending review da 10
miliardi che il governo non ha mai messo in discussione.
Potrebbe essere un gioco sul filo quello per trovare le risorse
per la manovra 2016, ma, tra una copertura e l'altra,
l'obiettivo di varare una legge di stabilita' fatta soprattutto
di tagli delle tasse, sulla quale Matteo Renzi ha gia' messo la
faccia, dovrebbe essere assicurato.
La lista delle misure gia' annunciate e che dovranno trovare
copertura per circa 25 miliardi e' tutt'altro che snella.
ADDIO IMU/TASI PRIMA CASA, INCOGNITA LOCAL TAX - Innanzitutto
bisognera' far fronte all'abolizione della tassazione sulla prima
casa, sull'Imu agricola e sui macchinari "imbullonati". Il costo
supera 4 miliardi di euro: a pagarlo saranno in realta' i Comuni
che pero' lo Stato si e' gia' impegnato a risarcire. Il taglio
dovrebbe inserirsi nella piu' vasta operazione di
riorganizzazione della tassazione locale identificata nella
nascita della cosiddetta "local tax", di cui pero' - dopo
l'annuncio del premier sul maxi piano di riduzione della
pressione fiscale - si sono perse le tracce. Il dialogo tra
Comuni e organi centrali era infatti a buon punto, ma
dall'assemblea del Pd i contatti sono stati sospesi.
IMPERATIVO SCONGIURARE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA - Uno dei
problemi fondamentali nella messa a punto della legge di
bilancio, e' che gran parte delle risorse sono gia' ipotecate per
scongiurare le clausole lasciate in eredita' nel biennio
precedente. Per evitare gli aumenti di Iva e accise e il taglio
lineare delle agevolazioni fiscali servono 16,8 miliardi di
euro. Coprire la reverse charge bocciata dall'Ue vale altri 700
milioni circa. La spending review da 10 miliardi e la
flessibilita' gia' ottenuta da Bruxelles per 6 miliardi hanno
quindi gia' una destinazione precisa.
RINNOVO CONTRATTI DEGLI STATALI - Stavolta gli aumenti
contrattuali non si possono evitare. La Corte Costituzionale
obbliga di fatto il governo a trovare le risorse per adeguare
gli stipendi, rimasti bloccati per 5 anni. Per il 2016 il costo
sarebbe di circa un miliardo e mezzo, ma si scenderebbe a meno
di un miliardo al netto delle tasse.
CAPITOLO SUD - La strategia per il Mezzogiorno e' ancora tutta
da definire, in vista della riunione del Pd il 7 agosto. Piu' che
alla manovra si guarda pero', al momento, ai fondi strutturali e
alle risorse gia' sbloccate dallo Sblocca Italia per le
infrastrutture ferroviarie e stradali.
PENSIONI, FLESSIBILIT A COSTO ZERO - Il piano Boeri va
avanti tra ipotesi e proiezioni. Una delle possibilita' potrebbe
essere quella di facilitare l'uscita anticipata concedendo un
assegno commisurato all'anticipo, quindi a costo zero per la
fiscalita' generale.
PROROGA SCONTI PER ASSUNZIONI - L'intenzione del governo e'
quella di reiterare anche nel 2016 la misura gia' sperimentata
nel 2015. Il costo e' di circa 2 miliardi.
SEMPLIFICAZIONE PMI - Misure fiscali a favore delle piccole e
medie imprese dovevano entrare nella delega fiscale, ma la
necessita' di trovare una copertura specifica le ha fatte
slittare alla legge di stabilita'. Si parla di un intervento da
circa un miliardo di euro. Nel 2016 dovrebbe essere anche
"rettificato" il regime per le partite Iva. (ANSA).
P.A: DA DIRIGENTI A FORESTALI, LA RIFORMA MADIA
IN DDL DELEGA ANCHE NUMERO UNICO EMERGENZE E SCURE PARTECIPATE
(ANSA) - ROMA, 2 AGO - Dal riordino delle forze armate alla
centralita' dell'inglese, dalle file all'ospedale ai giudizi sui
dirigenti. Sono molte le novita' introdotte dalla delega p.a. che
entro la settimana vedra' il via libera definitivo dell'Aula del
Senato. A cui dovranno seguire una serie di decreti attuativi
per renderla pienamente operativa. Ecco alcuni punti cardine
della riforma Madia.
- SCURE SU PARTECIPATE. La delega parla esplicitamente di una
loro riduzione e, per quelle che gestiscono servizi pubblici di
interesse generale, di un numero massimo di esercizi in rosso
dopo cui scatta la liquidazione. La parte variabile del compenso
degli amministratori dipendera' dai risultati economici. Per
quelle 'indisciplinate' e' previsto un taglio dei trasferimenti.
- SCOMPARE FORESTALE, RIORDINO FORZE. Il ddl pone le basi per
l'accorpamento della Forestale in un'altra forza (con tutta
probabilita' i Carabinieri). Si tratterebbe di un trasferimento
in blocco, anche se si concedono spazi a quanti preferiscono non
essere, come si dice da piu' parti, 'militarizzati'.
- NUMERO UNICO PER EMERGENZE. Bastera' chiamare il 112 per
chiedere aiuto in ogni circostanza. L'idea e' quella di
realizzare centrali in ambito regionale. Addio a tutti gli altri
numeri (come 113, 115 e 118).
- FARO SU 'FILE' IN SANIT. Niente piu' ombre sui tempi medi
di attesa per visite specialistiche, analisi o referti. Ciascuna
struttura dovra' pubblicare i dati sulla durata tipo.
- STOP A PRECARIATO. Obiettivo della delega e' regolare le
forme di lavoro flessibile, limitandole a tassative fattispecie.
Tutto anche al fine di prevenire il precariato.
- CONCORSI, POLO UNICO E FOCUS SU INGLESE. Viene sancita
l'importanza dell'inglese e di altre lingue straniere. Si va poi
verso un polo unico per le selezioni, una sorta di agenzia ad
hoc con il compito di gestire le prove.
- DIRIGENTI LICENZIABILI DOPO 'BOCCIATURA'. I manager
potranno essere mandati via dalla P.A. dopo essere stati
valutati negativamente. Per non essere licenziato il dirigente
pubblico potra' chiedere di essere 'demansionato' a funzionario.
- MAGLIE PI LARGHE PER PENSIONATI IN P.A. Si allentano i
vincoli per il conferimento di incarichi pubblici a pensionati.
Salta infatti il tetto di un anno come durata massima, purche'
non si tratti di posizioni direttive o dirigenziali, per cui
resta il limite di 12 mesi. Per tutti la condizione e' pero'
'costo zero' (gli incarichi devono essere gratuiti).
- FREEDOM OF INFORMATION ACT ITALIANO. Tutti avranno il
diritto di accedere, anche via web, a documenti e dati della
P.A. Lo scopo e' quello di spalancare gli archivi pubblici, cosi'
da rendere possibile un controllo a 360 gradi anche
sull'utilizzo delle risorse pubbliche.
- LIBRETTO UNICO PER AUTO. Si apre al trasferimento del
Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall'Aci, al
ministero Infrastrutture e Trasporti, a cui fa capo la
Motorizzazione. Si va infatti verso un'unica banca dati per la
circolazione e la proprieta', con un solo libretto.
- PRATICHE DIMEZZATE PER OPERE INTERESSE GENERALE. Un
'taglia burocrazia', al fine di semplificare ed accelerare, fino
al dimezzamento dei tempi, le operazioni in caso di rilevanti
insediamenti produttivi, opere di interesse generale o di
interventi con effetti positivi sull'occupazione. (ANSA).