CAPITANO ULTIMO, ORDINI SI ESEGUONO ANCHE SE NON CONDIVISI. UFFICIALE COMMENTA REVOCA COMPITI OPERATIVI. DONZELLI, RIMOSSO PER AVER TOCCATO RENZI? - CASAMONICA: FUNZIONARI POLIZIA, IMPUNITA' E' PROBLEMA DI FONDO. SIAP, INDIGNATI DA OFFESA IRRICEVIBILE

domenica 23 agosto 2015


CAPITANO ULTIMO, ORDINI SI ESEGUONO ANCHE SE NON CONDIVISI
UFFICIALE COMMENTA REVOCA COMPITI OPERATIVI
   (ANSA) - ROMA, 21 AGO - "Nulla da dire. Come carabinieri
dobbiamo eseguire gli ordini anche quando a volte non si
capiscono e non si condividono". Cosi', interpellato dall'ANSA,
il colonnello Sergio De Caprio - il Capitano Ultimo che arresto'
Toto' Riina - commenta la notizia, riportata da Il Fatto,
secondo cui il comando generale dell'Arma gli ha revocato i
poteri operativi di vicecomandante del Noe, lasciandolo
nell'incarico, nell'ambito di una riorganizzazione dei reparti.
(ANSA).
 
CAPITANO ULTIMO, ORDINI SI ESEGUONO ANCHE SE NON CONDIVISI (2)
   (ANSA) - ROMA, 21 AGO - Secondo quanto riportato dal Fatto, e
confermato in ambienti dell'Arma, il comando delle operazioni
del Noe - il reparto specializzato che si occupa di perseguire i
reati ambientali - e' stato di fatto frazionato e al
vicecomandante, cioe' il colonnello De Caprio, sono state tolte
le funzioni di polizia giudiziaria, e quindi i compiti
operativi.
   De Caprio - che in questi anni al Comando per la Tutela
dell'Ambiente ha condotto molte indagini delicate, da
Finmeccanica agli appalti per il dopo terremoto all'Aquila -
resta comunque nell'incarico, con lo stesso grado.
   Amareggiato per la decisione del Comando generale, il
colonnello ha scritto una lettera di commiato ai militari del
Comando per la Tutela dell'Ambiente ringraziandoli per come
hanno "lottato contro una criminalita' complessa, contro le lobby
e i poteri forti che la sostengono". "Da Ultimo - prosegue la
lettera - vi saluto nella certezza che senza mai abbassare la
testa, senza mai abbassare lo sguardo e senza mai chiedere nulla
per voi stessi, continuerete la lotta contro quella stessa
criminalita', le lobby e i poteri forti che la sostengono e
contro quei servi sciocchi che, abusando delle attribuzioni che
gli sono state conferite, prevaricano e calpestano le persone
che avrebbero il dovere di aiutare e sostenere". (ANSA).
 

CAPITANO ULTIMO: DONZELLI, RIMOSSO PER AVER TOCCATO RENZI?

   (ANSA) - ROMA, 22 AGO - "Abbiamo il dubbio che il colonnello

De Caprio, l'uomo che arresto' Riina, abbia toccato i tasti

sbagliati. Non vorremmo che a far traboccare il vaso sia stato

il ruolo giocato nell'inchiesta su Cpl Concordia, che ha

rivelato anche le intercettazioni tra il premier Matteo Renzi e

il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi. Il suo

accantonamento puzza di bruciato, specie in un momento in cui

l'immagine dello Stato continua ad essere lesa da rapporti

torbidi con le mafie. Il ministro della Difesa relazioni

pubblicamente sulle motivazioni della scelta". Cosi' il

coordinatore dell'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia

Giovanni Donzelli commenta la rimozione del colonnello Sergio De

Caprio dall'incarico di coordinatore del corpo dei carabinieri

Noe.

   "Che lo Stato declassi un uomo del suo calibro e' vergognoso e

al tempo stesso emblematico - sottolinea Donzelli - aveva

indagato su ecomafie, corruzione e cooperative toccando tasti

delicati senza guardare carte d'identita' e con grande

professionalita'. Si e' trattato evidentemente di azioni che non

sono piaciute - conclude Donzelli - il governo e il generale

dell'arma dei carabinieri spieghino nei dettagli le motivazioni

di questa decisione". (ANSA).

 

 

CASAMONICA: FUNZIONARI POLIZIA, IMPUNITA' E' PROBLEMA DI FONDO

   (ANSA) - ROMA, 21 AGO - Riguardo alle polemiche sul funerale

di Vittorio Casamonica "nessuno parla del perche' a quel funerale

fossero presenti persone che avrebbero dovuto piuttosto trovarsi

in carcere. Nessuno si interroga su un apparato normativo spesso

inadeguato, sui numerosi interventi che lo hanno compromesso e

indebolito nel tempo, tra svuota carceri, indulti, attenuazione

delle pene, riti e misure premiali". E' quanto afferma in una

nota Lorena La Spina, segretario dell'Associazione funzionari di

polizia. "Sembra proprio - aggiunge La Spina - che cercare teste

da tagliare e capri espiatori da immolare sia lo sport preferito

da molti. Come sempre, si tenta di scaricare il comprensibile

imbarazzo per un avvenimento dai contorni decisamente

grotteschi, sull'anello piu' debole della catena: le Forze

dell'ordine ed i possibili difetti di una comunicazione che

avrebbe, invece, dovuto evitarlo. E come sempre le spiegazioni

richieste saranno fornite, con l'obiettivo di migliorare cio' che

ancora richiede di essere migliorato".

   "Tuttavia, non ci sembra servissero i funerali di Casamonica

- rileva La Spina - per accorgersi che la mafia esiste. A Roma.

Non solo a Roma. Non solo nel sud Italia. Per una volta, invece,

sarebbe importante interrogarsi sui difetti del 'sistema' e non

solo su quelli della comunicazione tra le Forze di Polizia.

Su quanto lo Stato ha inderogabilmente il dovere di fare, per

evitare che il diuturno lavoro della magistratura e delle Forze

dell'ordine finisca troppo spesso per essere vanificato. Piu' che

la volgare e riprovevole ostentazione del lutto, dovrebbe invece

colpirci il senso di sostanziale e profonda impunita' da cui essa

e' scaturita".

(ANSA).

CASAMONICA: SIAP, INDIGNATI DA OFFESA IRRICEVIBILE

   (ANSA) - ROMA, 21 AGO - "Siamo profondamente indignati per

quanto accaduto a Roma. Aver consentito lo svolgimento dei

funerali in pompa magna, con pioggia di petali rossi, carrozza

barocca e musica del padrino, giusto per evidenziare chi era il

boss Casamonica, ha oggettivamente mostrato limiti,

superficialita' e incompetenze delle autorita' comunali,

provinciali ed ecclesiastiche". Lo afferma il segretario del

sindacato di polizia Siap, Giuseppe Tiani.

   "Riteniamo quanto accaduto nonostante la decadente fase

storica e sociale che viviamo, un'offesa irricevibile per i

cittadini onesti e per tutti i lavoratori, poliziotti e martiri

a cui la violenza mafiosa ha brutalmente tolto la vita, il

nostro e' sempre piu' un paese dalla memoria corta", aggiunge

Tiani. "La capitale inoltre, sempre piu' spesso chiamata in causa

per episodi di malaffare e moralmente indegni. Cio' detto,

auspico che le autorita' interessate al piu' alto livello dopo

aver evidenziato le responsabilita' anche morali, abbiano un

rigurgito di antica dignita' e rispetto per le funzioni chiedendo

le dimissioni di chi per superficialita' ha consentito quanto

accaduto, causando cosi' un ulteriore danno d'immagine e di

credibilita' al paese".

(ANSA).


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