ISIS:BOMBE DA CACCIA ITALIANI IN IRAQ; DIFESA,E' IPOTESI. EVENTUALE DECISIONE PASSERA' IN PARLAMENTO. SCOPPIA POLEMICA
ISIS:BOMBE DA CACCIA ITALIANI IN IRAQ; DIFESA,E' IPOTESI
EVENTUALE DECISIONE PASSERA' IN PARLAMENTO. SCOPPIA POLEMICA
(ANSA) - ROMA, 6 OTT - E' sul tavolo l'ipotesi che i Tornado
italiano bombardino le postazioni dell'Islamic State in Iraq.
Ma, rileva il ministero della Difesa, la cosa va valutata
"assieme agli alleati" e, comunque, un'eventuale decisione
"dovra' passare dal Parlamento". E un primo faccia a faccia c'e'
stato oggi a Sigonella tra il ministro della Difesa, Roberta
Pinotti ed il capo del Pentagono, Ash Carter. Intanto, scoppia
la polemica politica, con Beppe Grillo in prima linea: "e' -
sostiene - un'azione di guerra e come tale dovrebbe essere
discussa e approvata dal Parlamento". Il capo dello Stato,
Sergio Mattarella, sottolinea che contro la minaccia del
terrorismo fondamentalista "e' necessaria la collaborazione di
tutti. Iniziative unilaterali non riescono a risolvere ed
affrontare adeguatamente il problema".
Che caccia italiani bombardino nell'ambito di missioni
internazionali non sarebbe una novita'. E' gia' accaduto negli
anni scorsi in Libia, in Afghanistan, in Kosovo, nel Golfo
Persico. Il Corriere della Sera di oggi indica che le missioni
di bombardamento contro l'Isis partiranno nelle prossime ore. Il
ministero della Difesa, in mattinata, frena definendo le
indiscrezioni "solo ipotesi da valutare e non decisioni prese".
Serve infatti un passaggio parlamentare per dare il via alla
missione 'offensiva' e comunque, una volta dato l'ok, ci vorra'
del tempo per riconfigurare e dotare degli armamenti adeguati i
4 Tornado attualmente dispiegati in versione Ids (per la
ricognizione e la sorveglianza, dunque senza bombe) nella base
del Kuwait nell'ambito dell'operazione 'Inherent resolve' contro
l'Isis.
Da tempo Washington pressa gli alleati per ottenere un
maggiore impegno operativo nella coalizione che sta contrastando
il Califfato in Siria ed i Iraq, senza tuttavia ottenere i
risultati sperati. L'Italia impiega 530 militari, 2 aerei senza
pilota Predator e un velivolo da rifornimento in volo KC 767,
oltre ai 4 Tornado. Ad Erbil (nel Kurdistan) e a Baghdad,
inoltre, gli italiani stanno addestrando le forze di sicurezza
curde (peshmerga). Ora potrebbe esserci la richiesta di un salto
di qualita': raid dei caccia italiani contro obiettivi mirati in
modo da supportare in maniera piu' decisa la resistenza dei
peshmerga.
Un primo scambio di idee tra il segretario alla Difesa Usa ed
il ministro Pinotti c'e' stato oggi a Sigonella e domani a Roma
ci sara' il bilaterale vero e proprio focalizzato sulla
coalizione anti-Isis. Solo pochi giorni fa a New York il premer
Matteo Renzi aveva assicurato al presidente Usa Barack Obama un
"sostegno risoluto sul fronte dell'azione antiterrorismo".
L'ipotesi in campo ha, come accade sempre in questi casi,
scatenato la polemica politica. "L'Italia - attacca Grillo - non
puo' entrare in guerra senza che prima non ci sia stato un
dibattito parlamentare, un'approvazione da parte del Parlamento
e un'approvazione da parte del Presidente della Repubblica.
Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove
siete finiti?". Per il capogruppo di Sel a Montecitorio Arturo
Scotto "la ministra Pinotti non ha il potere di decidere se e
dove bombardare, e quali regole d'ingaggio avere". Il presidente
del Copasir Giacomo Stucchi (Lega), si preoccupa: "se i caccia
italiani iniziano a bombardare in Iraq occorre elevare
ulteriormente il livello di allerta" contro il rischio
di attentati terroristici. Per il presidente della Commissione
Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, "non esiste
che il Governo assuma una decisione come quella preannunciata
dal Corriere della Sera senza un via libera del
Parlamento".(ANSA).