ISIS:BOMBE DA CACCIA ITALIANI IN IRAQ; DIFESA,E' IPOTESI. EVENTUALE DECISIONE PASSERA' IN PARLAMENTO. SCOPPIA POLEMICA

mercoledì 07 ottobre 2015

 

ISIS:BOMBE DA CACCIA ITALIANI IN IRAQ; DIFESA,E' IPOTESI

EVENTUALE DECISIONE PASSERA' IN PARLAMENTO. SCOPPIA POLEMICA

   (ANSA) - ROMA, 6 OTT - E' sul tavolo l'ipotesi che i Tornado

italiano bombardino le postazioni dell'Islamic State in Iraq.

Ma, rileva il ministero della Difesa, la cosa va valutata

"assieme agli alleati" e, comunque, un'eventuale decisione

"dovra' passare dal Parlamento". E un primo faccia a faccia c'e'

stato oggi a Sigonella tra il ministro della Difesa, Roberta

Pinotti ed il capo del Pentagono, Ash Carter. Intanto, scoppia

la polemica politica, con Beppe Grillo in prima linea: "e' -

sostiene - un'azione di guerra e come tale dovrebbe essere

discussa e approvata dal Parlamento". Il capo dello Stato,

Sergio Mattarella, sottolinea che contro la minaccia del

terrorismo fondamentalista "e' necessaria la collaborazione di

tutti. Iniziative unilaterali non riescono a risolvere ed

affrontare adeguatamente il problema".

   Che caccia italiani bombardino nell'ambito di missioni

internazionali non sarebbe una novita'. E' gia' accaduto negli

anni scorsi in Libia, in Afghanistan, in Kosovo, nel Golfo

Persico. Il Corriere della Sera di oggi indica che le missioni

di bombardamento contro l'Isis partiranno nelle prossime ore. Il

ministero della Difesa, in mattinata, frena definendo le

indiscrezioni "solo ipotesi da valutare e non decisioni prese".

Serve infatti un passaggio parlamentare per dare il via alla

missione 'offensiva' e comunque, una volta dato l'ok, ci vorra'

del tempo per riconfigurare e dotare degli armamenti adeguati i

4 Tornado attualmente dispiegati in versione Ids (per la

ricognizione e la sorveglianza, dunque senza bombe) nella base

del Kuwait nell'ambito dell'operazione 'Inherent resolve' contro

l'Isis.

   Da tempo Washington pressa gli alleati per ottenere un

maggiore impegno operativo nella coalizione che sta contrastando

il Califfato in Siria ed i Iraq, senza tuttavia ottenere i

risultati sperati. L'Italia impiega 530 militari, 2 aerei senza

pilota Predator e un velivolo da rifornimento in volo KC 767,

oltre ai 4 Tornado. Ad Erbil (nel Kurdistan) e a Baghdad,

inoltre, gli italiani stanno addestrando le forze di sicurezza

curde (peshmerga). Ora potrebbe esserci la richiesta di un salto

di qualita': raid dei caccia italiani contro obiettivi mirati in

modo da supportare in maniera piu' decisa la resistenza dei

peshmerga.

   Un primo scambio di idee tra il segretario alla Difesa Usa ed

il ministro Pinotti c'e' stato oggi a Sigonella e domani a Roma

ci sara' il bilaterale vero e proprio focalizzato sulla

coalizione anti-Isis. Solo pochi giorni fa a New York il premer

Matteo Renzi aveva assicurato al presidente Usa Barack Obama un

"sostegno risoluto sul fronte dell'azione antiterrorismo".

   L'ipotesi in campo ha, come accade sempre in questi casi,

scatenato la polemica politica. "L'Italia - attacca Grillo - non

puo' entrare in guerra senza che prima non ci sia stato un

dibattito parlamentare, un'approvazione da parte del Parlamento

e un'approvazione da parte del Presidente della Repubblica.

Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove

siete finiti?". Per il capogruppo di Sel a Montecitorio Arturo

Scotto "la ministra Pinotti non ha il potere di decidere se e

dove bombardare, e quali regole d'ingaggio avere". Il presidente

del Copasir Giacomo Stucchi (Lega), si preoccupa: "se i caccia

italiani iniziano a bombardare in Iraq occorre elevare

ulteriormente il livello di allerta" contro il rischio

di attentati terroristici. Per il presidente della Commissione

Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, "non esiste

che il Governo assuma una decisione come quella preannunciata

dal Corriere della Sera senza un via libera del

Parlamento".(ANSA).


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