CASO ANFI, SEZIONE DI COSENZA: "NUOVE ELEZIONI CON CRITERI DEMOCRATICI O RESTITUIREMO TUTTE LE TESSERE".

sabato 06 luglio 2002

Il presidente della sezione Anfi di Cosenza, M.M.A. Cav. Michele COSTANTINI, ci ha fatto pervenire due lettere inviate agli organi nazionali dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia in merito alle elezioni degli organi nazionali avvenute il 5 marzo scorso.

In tali missive, la Sezione di Cosenza dichiara di non riconoscere i nuovi organi sociali appena eletti e, in particolare, contesta la propaganda effettuata dal Presidente nazionale con lettere a tutte le sezioni d’Italia per sponsorizzare l’elezione dei candidati graditi.

"Sono state inviate – si legge nella prima missiva datata 18 giugno - ben 256 lettere alle sezioni, escludendone solo tre (Cosenza e altre due) con allegata la scheda elettorale compilata in ogni sua parte per ‘ordinare’ come votare”.

L’esito elettorale, secondo la sezione di Cosenza, è stato influenzato in modo determinante dall’iniziativa del generale Di Marco, come confermano i risultati.

E’ passata integralmente – si afferma nella lettera - la scheda così come era stata compilata dal Di Marco e dallo stesso inviata con lettera accompagnatoria nella quale invitava ben 256 Presidenti di sezione su 259 a votare e far votare secondo le sue indicazioni e nessuno, si dice nessuno, dei candidati riportati nella scheda da copiare integralmente (ed è proprio ciò che è stato fatto nella maggior parte delle sezioni) e ‘non votati dal De Marco’, è risultato eletto”.

Cosenza chiede che le elezioni siano invalidate e ripetute e annuncia che se ciò non avverrà “verrà riunito il Consiglio di sezione per deliberare le dimissioni dello stesso al fine di protestare vibratamente e deliberare la convocazione dell’Assemblea generale al fine di proclamare lo scioglimento della stessa e la restituzione di tutte le tessere”.

Ma una nuova tornata elettorale è doverosa, secondo  la sezione calabrese, anche per motivi legati all’assenza di alternative per molte delle cariche. E’ stato questo il caso del Vice presidente nazionale vicario (un solo candidato), del Collegio dei probiviri e dei consiglieri nazionali di ben quattro, importanti regioni (Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Puglia).

Abbiamo telefonato a Cosenza per saperne di più.

“Il Cavaliere Costantini – ci hanno detto da Cosenza – è il vero vincitore del confronto in Calabria perché ha preso 3.800 voti senza ‘raccomandazioni’ di sorta ed è stato superato dal ‘candidato del presidente’ per soli 1.200 voti: un niente, se si considera che la sponsorizzazione ufficiale del generale Di Marco altrove è valsa, da sola, tra i 5 e i 6mila voti”.

In effetti, a parte le considerazioni già fatte su questo sito sulla democraticità del meccanismo di cui si è avvantaggiata l’elite dirigente, appare singolare che siano gli elettori di tutta Italia a decidere quali debbano essere i consiglieri nazionali di ciascuna regione.

“Che ne sappiamo noi, dalla Calabria, chi sono i candidati del Friuli o del Veneto che meritano il nostro consenso? E’ chiaro che questo sistema è tutto finalizzato a far sì che chi comanda l’associazione può garantirsi, con delle semplici lettere come quella inviata dal generale Di Marco, la presidenza a vita dell’associazione in barba a ogni regola di democrazia”.

Davvero lascerete l’Anfi? “Se le cose non cambiano, restituiremo le tessere. Siamo calabresi: non ci piace essere presi in giro”.

 


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