IL CONGRESSO NAZIONALE FICIESSE ELEGGE IL NUOVO DIRETTIVO E DECIDE L'INDIRIZZO PER IL PROSSIMO TRIENNIO. ZAVATTOLO CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE, ELETTI PRESIDENTE LEONARDO E VICE ZAVATTI. ANTONIO ROBERTI E' IL PRESIDENTE ONORARIO.

lunedì 30 novembre 2015

Il V Congresso nazionale di Ficiesse si è concluso sabato scorso, 28 novembre,  a Roma. I lavori sono stati inaugurati il venerdì precedente con un dibattito al quale hanno partecipato i segretari generale di Cgil nazionale Susanna Camusso e del Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia della Cgil Daniele Tissone.

Il giorno successivo, la discussione è stata animata dagli interventi dei delegati eletti dalle Sezioni territoriali di Ficiesse e, tra gli ospiti esterni, da Massimo Artini, deputato della Commissione Difesa, dal generale Bruno Bartoloni, presidente del Cocer della Guardia di finanza, dall’avvocato Emanuela Mazzola, legale di Funzione Pubblica Cgil, da Luigi Notari, già dirigente nazionale del Movimento Polizia e Democrazia. La conclusione è stata di Gianna Fracassi, segretaria confederale Cgil.

Questi riconoscimenti ci hanno fatto capire che la strada intrapresa con il congresso nazionale del 2012 è la strada giusta e che a scelta di mettere sempre al centro della nostra azione l’interesse del cittadino, senza scadere nel populismo, nella banalità e nel corporativismo ha fatto guadagnare credibilità alle nostre idee. 

Il Congresso ha deciso di continuare sulla strada intrapresa da tempo nell’interesse dei cittadini, della democrazia e del paese concentrando gli sforzi e l’impegno per far diventare finalmente realtà il riconoscimento del diritto di associazione professionale per i cittadini militari e di evitare ogni forma di separatezza e di involuzione autoritaria delle Forze dell’ordine.

Importante, in questa direzione, il progetto di collaborazione tra l’Associazione e Inca Cgil, illustrato ai congressisti da Silvino Candeloro, componente del Consiglio di Presidenza del più grande patronato d’Italia, per offrire gratuitamente ai soci Ficiesse consulenza, assistenza e servizi nei settori della previdenza, dell’infortunistica e delle malattie professionali. 

Il Congresso ha infine eletto all’unanimità il nuovo Direttivo nazionale dell’Associazione, composto da trenta membri, che, subito dopo, ha nominato Rosario Leonardo come suo nuovo presidente, ha confermato Francesco Zavattolo segretario generale e Franco Zavatti vicepresidente del Direttivo e ha eletto presidente onorario, sempre all’unanimità, Antonio Roberti, voce storica del Movimento dei Finanzieri democratici e tra i fondatori di Ficiesse.

Infine, è stato approvato il Documento finale di indirizzo politico, che si riporta di seguito, al quale il nuovo Direttivo informerà la sua azione.

 

DOCUMENTO FINALE DI INDIRIZZO POLITICO

“Modernità, merito e qualità nella riorganizzazione dei Corpi di Polizia e Forze dell’ordine integrate e non isolate dalla società civile”.

L’Assemblea congressuale approva la relazione del Segretario Generale ne fa suoi i contenuti nel presente documento di indirizzo politico ed impegna i nuovi organi direttivi a perseguirne le finalità.

Il quadro sociale, economico e politico è profondamente mutato nel corso degli ultimi decenni. La domanda di sicurezza e legalità è aumentata e cambiata. Sicurezza di prossimità, sicurezza economico-finanziaria, sicurezza ambientale, sicurezza rispetto al terrorismo internazionale, sono termini con i quali è sempre più necessario confrontarsi.

Per converso, le risorse a disposizione sono drasticamente diminuite.

In questo scenario riteniamo sia necessario e urgente ripensare il modello di sicurezza del paese, in una prospettiva di efficientamento del sistema che non può limitarsi a provvedimenti spot, estemporanei, disorganici ed improvvisati, come quelli recentemente licenziati dal Governo, che vanno dalla confluenza del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, all’ “Operazione Strade Sicure” per finire con il bonus degli ottanta euro.

Le riforme strutturali si fanno insieme e non “contro” gli operatori, che sono portatori di competenza e cultura professionale. Ed è la contrattazione lo strumento adeguato. Strumento che va recuperato e aggiornato al più presto dove già c’è ed introdotto  e potenziato dove non è previsto.

Dopo anni di politiche emergenziali, tagli lineari e provvedimenti autoritari basati su logiche soltanto finanziarie, è necessario affrontare seriamente ed organicamente la questione sicurezza. Servono soluzioni intelligenti, responsabili, fattibili e finanziariamente sostenibili.

Il pericolo da evitare è quello di scendere nel facile populismo sfruttando le paure della gente. E’ su queste premesse che occorre un senso pratico e di responsabilità.  C’è bisogno certamente di risorse, di investimenti mirati e senza sprechi, di cooperazione e coordinamento nazionale ed internazionale, di prevenzione, di partecipazione e consapevolezza, di mezzi adeguati e di qualità delle risorse umane.

Ma c’è bisogno anche di coraggio nell’intervenire sull’organizzazione degli apparati.

Quando le paure crescono ed il bisogno di sicurezza aumenta, c’è il rischio di derive autoritarie che finiscono per isolare le forze dell’ordine dal resto della società civile. Non si può più continuare a considerare le Forze di Polizia e le Forze Armate come ammortizzatori sociali.

In questo quadro, secondo l’Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà Ficiesse, è necessario:

  • riformare il sistema di relazioni sindacali e di contrattazione del personale del comparto sicurezza e difesa, con il potenziamento del primo livello di contrattazione e l’introduzione del secondo livello distinto per amministrazione;

  • adeguare lo strumento di rappresentanza del personale militare per renderlo adeguato ai tempi ed alla funzione. In questo senso è necessario e urgente il pieno e libero riconoscimento del diritto di associazione professionale, così come previsto dalla Costituzione Italiana, dalla normativa dell’Unione Europea e dalla giurisprudenza consolidata della Corte E.D.U.;

  • rimodulare le strutture, gli organici, gli ordinamenti ed i processi di lavori delle Forze di Polizia, al fine di abbattere i livelli di comando, coordinamento e funzionamento e recuperare risorse umane e finanziarie per l’attività operativa;

  • rivedere la struttura delle carriere, al fine collegare ogni figura della scala gerarchica a precise funzioni, mansioni e responsabilità, premiando il merito sostanziale, l’impegno, la professionalità e non i titoli formali o la mera anzianità;

  • adeguare i titoli di studio per l'accesso alle Forze di Polizia a quelli del resto del pubblico impiego.

Cittadini più sicuri, sono cittadini più liberi. Operatori più qualificati, più responsabilizzati, più consapevoli, sono operatori più affidabili.

Roma, 28 novembre 2015

I delegati del Quinto Congresso Nazionale dell’associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà Ficiesse

 


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