LA LETTERA DEL PRESIDENTE DEL COCER AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

lunedì 22 dicembre 2003

19 dicembre 2003

Sen.

Roberto Castelli

Ministro della giustizia

Via Arenula, 70

00186 Roma

 

 

mi rivolgo alla S.V. quale Autorità competente per gli esami di avvocato, ai sensi dell’art. 22 del R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 1934, n. 36, come modificato, da ultimo, dall’art. 1 bis decreto-legge 21 maggio 2003, n. 112, convertito dalla legge di conversione 18 luglio 2003, n. 180.
Il giorno 17 u.s., si è tenuta la prova scritta in materia penale degli esami per avvocato, indetti con D.M. 23 luglio 2003.  La traccia proposta è stata la seguente:

“”” Tizio veniva avvicinato da Caio, Maresciallo della Guardia di Finanza che gli riferiva di un esposto anonimo in merito a delle irregolarità commesse dalle aziende Alfa e Beta, per le quali Tizio svolgeva la propria prestazione professionale in qualità di dottore Commercialista, facendogli intendere che avrebbe potuto occultare l’esposto evitando, in tal modo, delle conseguenze negative a Tizio stesso ed alla società in  questione.

Tizio e Caio si incontravano tre volte presso l’abitazione del dottore Commercialista: nel corso della 1^ riunione si parlava del possibile intervento del Maresciallo per definire la vicenda; nel corso della 2^ era quantificata la somma pretesa dal sottufficiale; durante la 3^ vi era la consegna di una parte della somma.

Caio si reca da un legale per conoscere quali possono essere le conseguenze della sua condotta.

Il candidato, assunte le vesti del legale, premessi brevi cenni sui delitti dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione, rediga motivato parere soffermandosi sulla problematica sottesa al caso in esame.””””

L’aver indicato la specie del pubblico ufficiale, elaborando la traccia in modo da far intendere che le presunte irregolarità si riferissero a fattispecie riconducibili alla competenza della Guardia di finanza, appare del tutto inopportuno, lesivo dell’immagine e del prestigio di quest’ultima.
Forse che il proporre il tema nei termini più generici del “pubblico ufficiale” quale soggetto attivo, avrebbe tolto valore alla prova d’esame?
Oltretutto, l’ulteriore specificazione del “maresciallo”, appare direttamente denigratoria di una categoria che invece assicura, tra molte difficoltà, l’ordine economico finanziario, con dichiarato apprezzamento del Governo e dell’autorità giudiziaria.
Intravedo, pertanto, il rischio che si inneschi nella platea dei giovani candidati, un meccanismo di macchiettistica prevenzione verso una categoria di tutori dell’ordine, rafforzato dall’ufficialità della sede in cui la questione è stata proposta.
La qualità di “militare” portata dal maresciallo della Guardia di finanza, dovrebbe  portare il legale evocato nella traccia, a valutare le conseguenze della condotta anche sul piano del Diritto penale militare, che non mi sembra ricompresso tra le materie d’esame.
Mi si consenta, inoltre, di rappresentare che anche la categoria dei dottori commercialisti,  appare lesa dalla diretta attribuzione di un discutibile comportamento professionale.
Mi resta quindi difficile comprendere perché lo Stato finisca per evidente sottovalutazione, per denigrare se stesso.
Signor Ministro, attendo un Suo intervento che possa dirimere gli evidenti equivoci, ripristinando un clima di fiducia e serenità.
 
                                                               Il Presidente del COCER

 Gen.B. Paolo Poletti


 


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