PERCHE' SINDACATO SUBITO, SENZA ATTENDERE LA LEGGE da facebook

sabato 28 luglio 2018

PERCHE' SINDACATO SUBITO, SENZA ATTENDERE LA LEGGE da Facebook

Riportiamo un pensiero di Simone Sansoni tratto da Facebook

Caro amico,
mi chiedevi: "mi spieghi perché costituire un sindacato senza fare riferimento a una legge nazionale?"
Io ti posso rispondere per quanto riguarda me ed i miei colleghi del futuro sindacato finanzieri, anche se penso che siano valutazioni fatte anche da tanti altri militari in questi mesi.

I motivi a mio avviso sono principalmente 4.

Innanzitutto perché è la stessa Corte Costituzionale che ci dice che già da oggi è possibile costituirci in sindacati:
“15.− …Occorre dunque accertare se tale evenienza nella specie si verifica, ovvero se sono rinvenibili nell’ordinamento disposizioni che, in attesa dell’intervento del legislatore, siano idonee a tutelare questi valori…. 18.− Con riguardo agli ulteriori limiti, invece, è indispensabile una specifica disciplina legislativa. Tuttavia, per non rinviare il riconoscimento del diritto di associazione, nonché l’adeguamento agli obblighi convenzionali, questa Corte ritiene che, in attesa dell’intervento del legislatore, il vuoto normativo possa essere colmato con la disciplina dettata per i diversi organismi della rappresentanza militare e in particolare con quelle disposizioni (art. 1478, comma 7, del d.lgs. n. 66 del 2010) che escludono dalla loro competenza «le materie concernenti l’ordinamento, l’addestramento, le operazioni, il settore logistico-operativo, il rapporto gerarchico-funzionale e l’impiego del personale». Tali disposizioni infatti costituiscono, allo stato, adeguata garanzia dei valori e degli interessi prima richiamati.”
Quindi, se la nostra Costituzione ci riconosce fin d’ora un diritto fondamentale non dobbiamo (e non vogliamo) aspettare il legislatore per esercitarlo?

E da qui deriva la seconda motivazione che ci induce a procedere senza una specifica legge: vi è una diffusa sfiducia nei tempi della politica e nella classe dirigente in generale. Non sto parlando di me, ma di una generale disillusione che deriva da decenni di prese in giro da parte dei politici. Molti colleghi quindi pensano che aspettare la incerta conclusione di un iter legislativo complesso come quello che qui ci interessa potrebbe procrastinare sine die l’esercizio del diritto.

Ne consegue quindi il terzo motivo: la costituzione dei sindacati ci consentirà di poter già intervenire nel dibattito pubblico che ci sarà nel corso della legislazione come organizzazione sindacale, portando la visione dei nuovi soggetti (e non solo quella dei Cocer come avverà la settimana prossima per i correttivi al riordino). In assenza dei sindacati gli interlocutori sarebbero esclusivamente i nemici della riforma (Stati maggiori e COCER) dai quali non potrebbero che provenire istanze regressive.

Infine, ed il quarto motivo, vi sono anche motivazioni “romantiche”. Ci sono colleghi che hanno combattuto per oltre trent’anni per giungere a questo traguardo storico, ma che sono anche prossimi alla pensione, e temono di essere vicini alla meta ma di non riuscire a raggiungerla in tempo. Non è comunque il mio caso che ho ancora una 15na d’anni di lavoro davanti, ma capisci che anche la passione è una componente importante dell’agire politico.

Ecco molto sommariamente il perché non si è deciso di attendere ma di attivarsi, ancorché rispettosi della normativa attualmente vigente che prevede l’assenso del ministro (il quale, parimenti, non potrà aspettare una apposita legge, né potrà giudicare su parametri indefiniti e/o arbitrari, ma dovrà decidere in base alle leggi vigenti, come ha stabilito la Corte “16.− Quanto alla costituzione delle associazioni sindacali, trova allo stato applicazione la non censurata disposizione dell’art. 1475, comma 1, del d.lgs. n. 66 del 2010, secondo cui «La costituzione di associazioni o circoli fra militari è subordinata al preventivo assenso del Ministro della difesa». Si tratta di una condizione di carattere generale valida a fortiori per quelle a carattere sindacale, sia perché species del genere considerato dalla norma, sia per la loro particolare rilevanza. In ogni caso gli statuti delle associazioni vanno sottoposti agli organi competenti, e il loro vaglio va condotto alla stregua di criteri che senza dubbio è opportuno puntualizzare in sede legislativa, ma che sono già desumibili dall’assetto costituzionale della materia.)."
Se dalle Amministrazioni dovessero frapporsi (come purtroppo avverrà) ostacoli, ritardi, dinieghi, noi proseguiremo con le vie giudiziarie fintanto che non troveremo un “giudice a Berlino” che ci darà soddisfazione (come l’abbiamo trovato nella Consulta). Tieni presente che sulla questione sono tuttora in essere dei giudizi in sede internazionale (CEDU e CEDS) ed altri potrebbero arrivare, che colpiranno l’Italia se non si adeguerà alle convenzioni europee (ed anche la Consulta lo aveva ben presente e l’ha scritto tra le righe: “..per non rinviare il riconoscimento del diritto di associazione, nonché l’adeguamento agli obblighi convenzionali..).

Spero di essere stato sufficientemente esaustivo senza annoiarti.

Ficiesse.it


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