ABU OMAR: POLLARI SI DIFENDE, NON HO VIOLATO LEGGE - ABU OMAR: POLLARI INTERROGATO, MANCINI E PIGNERO LIBERI, DIRETTORE SISMI SENTITO PER TRE ORE; POSSIBILI ALTRE NOVITA' - ABU OMAR: COSSIGA, CONSIGLIAI A POLLARI DI DIRE TUTTO AI PM

venerdì 21 luglio 2006

ABU OMAR: POLLARI SI DIFENDE, NON HO VIOLATO LEGGE

MIO STATO ANIMO ECCELLENTE; FONTI SERVIZIO RISCHIANO VITA

 

   (ANSA) - ROMA, 19 LUG - Stato d'animo? ''Eccellente''. Il direttore del Sismi, Nicolo' Pollari, gessato blu d'ordinanza, risponde cosi' ai cronisti, mentre si infila nella sua auto blindata, al termine di un'audizione durata oltre tre ore alla commissione Difesa del Senato. Un'audizione in cui il generale, indagato dalla procura di Milano per il rapimento di Abu Omar, ha tenuto a far sapere che il Sismi ''non ha violato la legge'', che a causa di notizie di stampa ''alcune fonti del servizio rischiano la vita'' e che la collaborazione con i servizi dei Paesi alleati non e' stata compromessa, anche se ''bisogna stare attenti a quello che succede''.

   AUDIZIONE SECRETATA - Una difesa a tutto campo davanti al Parlamento, dunque, dopo settimane dure per Pollari, con agenti del servizio finiti in carcere e lo stesso direttore interrogato dai magistrati milanesi. In realta', non era la commissione Difesa la sede dove affrontare la vicenda Abu Omar, bensi' il Copaco, dove martedi' prossimo e' prevista l'audizione del generale. E infatti, la convocazione disposta dal presidente Sergio De Gregorio, era ufficialmente in relazione all'indagine conoscitiva della commissione sul ruolo delle Forze armate nella costruzione del processo di pace e, inizialmente, era previsto che l'audizione dovesse essere pubblica. Subito prima dell'inizio dei lavori, all'unanimita', e' stato deciso invece di secretare l'audizione, nella quale - pur senza entrare nel dettaglio delle contestazioni della magistratura - e' stato comunque affrontato il caso del giorno.

   SISMI NON HA VIOLATO LEGGE - Il direttore del Sismi, ha riferito De Gregorio al termine dell'audizione, nonostante la bufera degli ultimi giorni, ''oggi era sereno e ha risposto in modo esauriente a tutte le domande. Questo perche' ci ha garantito di essere assolutamente estraneo ad atti contro la legge. Anzi, credo che si sia opposto all'operazione Abu Omar''. E, ha aggiunto, ''se fosse liberato dal segreto di Stato, potrebbe rivelare cose che appartengono alla conoscenza dei nostri presidenti del Consiglio (quello passato e quello attuale)''. Cose che quindi, e' il ragionamento di de Gregorio, scagionerebbero il direttore del Sismi. Sulla presenza di un gruppo cosi' numeroso di agenti della Cia a Milano in occasione del rapimento dell'Imam, il generale, secondo quanto si apprende, avrebbe puntualizzato che ''il controllo alle frontiere non dipende dal Sismi''. Ma proprio oggi la magistratura milanese ha rigettato l' istanza dei difensori di Pollari affinché i pm inoltrassero  al governo la richiesta di rimozione del segreto di stato sugli atti e i documenti che, a loro giudizio, dimostrano l' estraneita' del direttore del Sismi nel sequestro di Abu Omar.

   FONTI SISMI RISCHIANO VITA PER NOTIZIE STAMPA - Pollari ha anche risposto alle domande sui rapporti del Sismi con giornalisti. Il contatto con fonti giornalistiche, ha spiegato il generale secondo quanto riferito da De Gregorio, ''appartiene alla comune attivita' dei servizi di sicurezza di tutto il mondo. Ci sono in particolare due centrali di informazione importantissime nel mondo arabo (Al Arabiya e Al Jazeera), in cui alcune persone hanno accettato di collaborare con il nostro servizio, ad esempio nella liberazione di Giuliana Sgrena e sono state scoperte''. Quindi, il direttore si e' detto ''preoccupato per la vita di alcune fonti del servizio che in questa vicenda (il caso Abu Omar, ndr.) sono state scoperte ed identificate per notizie di stampa uscite e che potrebbero rischiare la vita''.

   NON COMPROMESSA COLLABORAZIONE SISMI CON ALTRI SERVIZI – Da parte di alcuni senatori e' stato poi espresso al direttore del Sismi il timore che la vicenda Abu Omar possa aver compromesso la collaborazione con i servizi di altri Paesi. Ma Pollari, ha sottolineato il senatore, ''ha ribadito che il Sismi collabora con i servizi segreti dei Paesi alleati, ma non e' succube, non copre progetti contro la legge, anche in situazioni 'border-line'''.  E, dunque, la collaborazione continua, anche se, avrebbe sottolineato, ''bisogna stare attenti a quello che succede''. (ANSA).

 

ABU OMAR: POLLARI INTERROGATO, MANCINI E PIGNERO LIBERI

DIRETTORE SISMI SENTITO PER TRE ORE; POSSIBILI ALTRE NOVITA'

 

   (ANSA) - MILANO, 15 LUG - Nella giornata in cui Nicolo' Pollari si e' confrontato con i magistrati milanesi, in un interrogatorio di circa tre ore, emerge chiaramente che Marco Mancini e il generale Gustavo Pignero, i due funzionari del Sismi arrestati nell'inchiesta sul rapimento di Abu Omar, hanno parlato. Non che questa sia una novita', semmai e' da rimarcare che, per le loro dichiarazioni, ''l'originario quadro probatorio per un verso si e' rafforzato'' e ''per altro verso si e' credibilmente arricchito in relazione al ruolo svolto da terzi''. Parole scritte dal gip Paolo Ielo nel provvedimento con cui oggi, accogliendo la richiesta dei Procuratori aggiunti Armando Spataro e Ferdinando Pomarici, ha revocato gli arresti domiciliari a Mancini e Pignero, tornati, dunque, completamente liberi.

   La decisione del giudice e' arrivata a meta' pomeriggio dopo che, in mattinata, Spataro e Pomarici, in un Palazzo di Giustizia blindato tanto quanto era deserto, avevano interrogato il direttore del Sismi Nicolo' Pollari, al quale l'altro ieri era stato inviato un invito a comparire (l'iscrizione nel registro degli indagati risalirebbe a ben prima, come si puo' intuire leggendo l'ordinanza che aveva portato in carcere Mancini e ai domiciliari Pignero, ordinanza in cui il nome del capo del Servizio ricorre spesso). Anche Pollari, come Mancini e Pignero e altri funzionari, e' indagato per concorso nel sequestro dell'ex imam egiziano, prelevato da agenti della Cia il 17 febbraio 2003.

   Pollari e' arrivato negli uffici della Procura di Milano intorno alle 7.40, mentre la citta' era ancora addormentata e nessuno ha fatto caso alle due grosse auto che sono entrate nel Palazzo di Giustizia. Era insieme ai suoi difensori, il prof. Franco Coppi e l'avv. Titta Madia. L'interrogatorio e' cominciato pero' quasi un'ora piu' tardi nell'ufficio di Ferdinando Pomarici, al quinto piano. Una zona off-limits per i giornalisti e qualsiasi persona che non fosse dipendente, presidiata com'era dai carabinieri.

   A Pomarici e Spataro, Nicolo' Pollari ha risposto per quasi tre ore, prima di andarsene senza neppure essere visto. ''E' stato un colloquio soddisfacente nei toni e nei contenuti, improntato a grande cortesia e rispetto reciproco'' ha sintetizzato il prof. Coppi affermando che lui e il collega Madia sono ''ampiamente soddisfatti sia per il tono sia per il contenuto dell'incontro''. Gia', ma che cosa ha detto il direttore del Sismi ai magistrati inquirenti in quelle tre ore? Alt, qui nessuno parla. L'interrogatorio, come la maggior parte in questa inchiesta, e' stato secretato e, quindi, ha buon gioco Coppi nel dire che ''e' un dovere giuridico rispettare il segreto''. C'e' da credere che anche Pollari abbia sostenuto che non ha contribuito a sequestrare nessuno.

   Qualcosa di interessante deve comunque aver detto. Non si sa pero' quanto dalle sue parole possa essere dipesa la decisione, arrivata qualche ora dopo, del Gip (quello di turno, Paolo Ielo, non quello che aveva firmato l'ordinanza di custodia, Enrico Manzi) di mandare liberi - proprio su iniziativa dei magistrati inquirenti - sia Mancini che Pignero perche' ''l' originaria misura era stata emessa per ragioni cautelari connesse solo al pericolo di inquinamento probatorio''. Ma nell'ordinanza del gip c'e', aspetto non trascurabile, anche quel riferimento al ''ruolo svolto da terzi'', dove il 'terzi' non necessariamente e' da considerare Pollari. E, se e' davvero cosi', nei prossimi giorni potrebbero esserci altre novita' e magari qualche coinvolgimento clamoroso.  (ANSA).

 

ABU OMAR: COSSIGA, CONSIGLIAI A POLLARI DI DIRE TUTTO AI PM

LUI PENSA DI ESSERE SERVITORE DELLO STATO, MAL GLIENE INCORRERA'

 

   (ANSA) - ROMA, 17 LUG - ''Il consiglio che ho dato al generale Pollari, e che lui non ha seguito, era che dicesse tutto quello che sa e consegnasse ai magistrati del Pm di Milano tutti i documenti che ha perche' questo sarebbe bastato a scagionarlo da qualunque accusa''. Lo afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga che del direttore del Sismi dice: ''lo conosco da quando era capitano, lo ho seguito per tutta la sua carriera, lo considero un grande servitore dello Stato e soprattutto gli voglio molto bene''.

   ''Pollari mi ha obiettato - prosegue Cossiga nel suo racconto - che cosi' facendo avrebbe violato il segreto di Stato. Gli ho risposto che, non preoccupandosi il governo ne' dei nostri rapporti con gli Usa ne' di quelli di collaborazione con gli altri Servizi di sicurezza stranieri e neanche della tutela delle nostre fonti, non vedevo perche' dovesse preoccuparsene lui. Pollari Mi obietto' che la violazione di un segreto di Stato e' un reato. Al che io gli risposto che mai i Pm Spataro e Pomarici ad uno che diceva tutto avrebbero contestato questo reato; e non lo avrebbero potuto fare perche' avrebbero confessato di essere stati essi stessi per primi a violarlo intercettando la sede del Sismi, Pollari e i suoi collaboratori. Ma io - conclude il senatore a vita - non sono l'avvocato del generale Pollari, ed egli anche questa volta ha voluto, piu' che pensare ai propri affari, essere un servitore dello Stato. E temo fortemente che con questo governo mal gliene incorrera'''.(ANSA).

 


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