L'UTENTE GREENFLASH AI FUTURI SINDACALISTI DEL SILF: "AMATE LA GUARDIA DI FINANZA E RICORDATEVI DI CONSIDERARE I FINANZIERI COME PERSONE E NON COME MATRICOLE"

mercoledì 23 gennaio 2019

L'UTENTE GREENFLASH AI FUTURI SINDACALISTI DEL SILF: "AMATE LA GUARDIA DI FINANZA E RICORDATEVI DI CONSIDERARE I FINANZIERI COME PERSONE E NON COME MATRICOLE" dal forum di ficiesse.

Riportiamo in home page il pensiero espresso dall'utente "Greenflash" sul forum di ficiesse. Un messaggio d'amore per la Guardia di Finanza e di incoraggiamento e monito per i futuri sindacalisti del SILF.

"Nonostante a volte io cerchi di odiarLa, non ci riesco. Vorrei odiarLa perché non sempre tutto funziona come si dovrebbe al suo interno. Vorrei odiarLa perché alcuni suoi ospiti se ne sentono invece padroni e dettano le loro personali regole mentre le regole sono solo quelle del Paese cui appartiene. Vorrei odiarLa perché a volte privilegia alcuni a scapito di altri. Vorrei odiarLa perché non è sempre giusta, concedendo spazi decisionali a chi in fondo non lo merita. Vorrei odiarLa perché esistono al suo interno zone grigie... da bambino mi chiedevo spesso perché proprio grigio deve essere il colore di quell’uniforme che tanto amavo, di quell’uniforme che avvolgeva il corpo di mio padre quando di notte rientrava stanco e bagnato dal lavoro. Avrei voluto che fosse azzurra come il cielo o rossa come il sole. Invece era grigia. Adesso so che è un monito: ricordare a tutti che il grigio va combattuto ed indossarlo quotidianamente serve a ricordarlo a se stessi ed agli altri. Vorrei odiarLa perché non premia sempre il merito ed i sacrifici del singolo ma pretende che siano appunto i sacrifici a sorreggerLa. Vorrei odiarLa perché spesso dimentica che sotto il grado che ciascuno con orgoglio porta sulla spalle vi è un uomo, un padre, un marito ed una famiglia che da quest’ultimo dipende. Vorrei odiarLa perché a volte cessa il dialogo interno e tutto si irrigidisce in una miope scala gerarchica. Vorrei odiarLa perché talvolta abbandona i propri uomini non tenedo conto dei loro problemi ma solo della loro matricola meccanografica. Vorrei odiarLa, odiarLa, odiarLa ma proprio non ci riesco. E’ nel mio sangue, scorre nelle mie vene ed è la mia famiglia. Si dice che la cosa più importante sia il dono della vita ma io non nascondo che quando indossa la mia divisa sarei disposto anche a sacrificare la mia vita per Lei e per tutte le persone che abitano nel nostro Paese. Non so quale sarà il suo futuro e non so chi sarà chiamato a difenderLa ma so che Lei (e non essa) non è nulla senza i suoi uomini. Chi La ama deve amare i suoi uomini ed i suoi uomini devono amarne il senso profondo di giustizia che La caratterizza. Non si può pensare di volere il suo bene se non si considerano le persone che Le appartengono. Non si può pensare di rappresentare i suoi uomini senza amarLa profondamente, con i suoi limiti, i suoi difetti, i sueoi evidenti anacronismi, i suoi schemi retrogradi di interlocuzione interna. E no, non si può. Se non si prova una sensazione di amore quando si indossa la sua divisa, non si è veramente Finanzieri. Lei, la mia, la tua, la nostra Guardia di Finanza è nel cuore. Solo col tempo ho capito che la Guardia di Finanza è un insieme di persone, di uomini che vive attraverso loro e quindi ho capito che non potrò mai odiare Lei ma gli uomini che mal La rappresentano, che ne storpiano lo spirito e l’anima. Lei è la nostra famiglia e noi siamo il suo Corpo. Chiunque tu sia, se ambisci a rappresentare i 60.000 uomini che compongono la Guardia di Finanza ricorda sempre di considerare singolarmente ciascuno di loro, mai come una matricola meccanografica ma sempre e solo come una persona, come una piccola parte di un Corpo più grande.

Grazie a nome di tutti e buona fortuna."


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