SINDACATO ITALIANO LAVORATORI FINANZIERI. IL VALORE AGGIUNTO DEI CORPI INTERMEDI di Vincenzo Vacca

venerdì 08 febbraio 2019

SINDACATO ITALIANO LAVORATORI FINANZIERI. IL VALORE AGGIUNTO DEI CORPI INTERMEDI di Vincenzo Vacca

Finalmente, il Silf (Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri) è messo nelle condizioni di poter esercitare la propria attività sindacale, pur con i limiti giuridici stabiliti con la famosa sentenza della Corte Costituzionale. Naturalmente, è necessaria una legge che normi al meglio l’associazionismo sindacale nelle Forze militari.

E’ stato un percorso durato decenni che ha visto protagonisti finanzieri e cittadini di varie generazioni, un vero e proprio passaggio di testimone.

Invano si è provato a ottenere la sindacalizzazione con un provvedimento legislativo sulla base della legge emanata nel lontano 1981 che ha riformato su base civile e democratica la Polizia di Stato e che ha avuto effetti indiretti, ma non sufficienti, anche per le altre forze di polizia rimaste militari e non sindacalizzate.

Una legge che ha migliorato nel profondo i rapporti tra la Polizia e il resto dei cittadini nell’attività di tutela della sicurezza democratica. Infatti, anche quando ci sono stati episodi che si sono caratterizzati per una sorta di “brutalità” da parte degli operatori della Polizia, la presenza di sindacati e, soprattutto, di quelli a vocazione confederale, ha fornito la possibilità di una interlocuzione sia tra i soggetti coinvolti che con l’opinione pubblica, indipendentemente dall’accertamento di eventuali responsabilità penali.

La realtà di maggiore trasparenza e di confronto ha contribuito a rendere maggiormente efficace l’attività di polizia in genere, sempre attenta alla tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.

Ecco perché noi di Ficiesse che siamo stati protagonisti della sentenza della Corte Costituzionale siamo molto entusiasti della definitiva agibilità sindacale all’interno della nostra Amministrazione, perché riteniamo che un sindacato, oltre a tutelare meglio i diritti degli appartenenti al Corpo, può contribuire non poco al proficuo dialogo con la società civile.

Inizia, quindi, una fase nuova e per la quale occorre innanzitutto una grossa responsabilità. Un diritto per essere esercitato al meglio si basa sempre su un dovere. Il dovere che nasce dalla consapevolezza che il nostro specifico lavoro si fonda su raggiungimenti di obiettivi Istituzionali di uno Stato costituzionale, il quale combatte il crimine e l’illegalità in genere per garantire quanto più possibile una giustizia sociale.

La prevista sindacalizzazione dei Corpi di polizia a ordinamento militare e del resto dei Corpi militari avviene in una epoca storica nella quale, invece, la funzione dei corpi intermedi viene disconosciuta. Il mondo del lavoro e della cittadinanza in genere è fortemente individualizzato, infatti i legami sociali diventano sempre più tenui.

Ecco perché la nascita della sindacalizzazione nel mondo militare in questo momento storico ha un ulteriore importanza, in quanto va in contro tendenza rispetto alla odierna perniciosa struttura della società e, pertanto, può contribuire al rilancio dell’importanza dei corpi intermedi.

La decisione di inserire nella denominazione del nostro sindacato il termine “lavoratori” va in questa direzione, perché sottende che l’attività sindacale che si ha in animo di svolgere avrà sempre uno sguardo agli altri lavoratori non in divisa.

Pur con la nostra indubbia specificità, siamo lavoratori tra lavoratori.

Vincenzo Vacca

Segreterio Nazionale Ficiesse

 


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