EURISPES:SICUREZZA;1 ITALIANO SU 4 NON DENUNCIA REATI SUBITI - SICUREZZA:PIU' POLIZIOTTI MENO VIGILI,ECCO LA POLIZIA LOCALE

giovedì 01 febbraio 2007

EURISPES:SICUREZZA;1 ITALIANO SU 4 NON DENUNCIA REATI SUBITI

 

   (ANSA) - ROMA, 26 GEN - Scarsa o poca fiducia nelle forze dell'ordine, voglia di farsi giustizia da se', paura di ritorsioni: di fronte ad un crimine, un italiano su quattro non denuncia il reato pur essendone la vittima. E non e' solo perche' i danni subiti sono minimi. Il quadro fotografato dal rapporto Italia 2007 dell'Eurispes e' quello infatti di un paese in cui scarseggia una cultura della legalita'.

   Dal sondaggio condotto dalla societa' sulla percezione che gli italiani hanno della sicurezza, emerge che il 26,8% degli intervistati non denuncia il reato subito. La maggioranza (52,4%) perche' ''i danni subiti non erano gravi'', ma in tutti gli altri casi, scrive l'Eurispes, quello che e' prevalso e' un ''senso di arrendevolezza nei confronti delle forze di polizia e del sistema giustizia''. Il 7,9% ha risposto sostenendo che ''le forze dell'ordine non avrebbero fatto nulla'' e un altro 7,9% ha detto invece ''di esser rimasto scoraggiato a causa di precedenti esperienze negative con le forze dell'ordine''. Oltre un italiano su dieci (14,3%) ha invece sostenuto che ha preferito farsi giustizia da solo, mentre un 6,3% non ha sporto denuncia per paura di vendette e ritorsioni.

   Comportamenti che, secondo il 15,6% degli intervistati dall' Eurispes, discendono dalla mancanza nel nostro paese di una cultura della legalita'. ''La conferma - e' scritto nel rapporto - che l'Italia e' un paese in cui, nell'ultimo decennio, e' tramontata un'idea condivisa di legalita'''.

   Quanto alla diffusione della criminalita', la maggioranza se la prende ancora una volta con il sistema giudiziario: il 21,7% ritiene che sia alimentata dalle pene poco severe e dalle scarcerazioni facili. Vi e', infine, un buon 16,1% degli intervistati che non nasconde atteggiamenti xenofobi: la colpa della diffusione del crimine e' dovuta all'aumento del numero di immigrati.(ANSA).

 

SICUREZZA:PIU' POLIZIOTTI MENO VIGILI,ECCO LA POLIZIA LOCALE

 

   (ANSA) - NAPOLI, 31 GEN - Piu' poliziotto, meno vigile urbano. Si sente cosi' la maggior parte degli oltre 60mila operatori della polizia locale, che celebra a Napoli la prima Festa Nazionale.

   ''Siamo polizia'' - ripetono i Comandanti dei Vigili Urbani delle grandi citta' - ed in effetti le dotazioni  tecniche ed i 15 nuclei speciali dei vigili urbani di Milano (oltre 3 mila) e di Torino (2000) sembrano confermarlo. Gabinetto di polizia scientifica, nucleo per le intercettazioni telefoniche e giubbetti antiproiettile in dotazione per i ''ghisa'' milanesi, che dispongono di nuclei speciali antidroga, antiprostituzione e per la protezione dei minori. Addestramento fisico, forte coordinamento, e partecipazione a briefing operativi settimanali con le altre forze di polizia per i vigili di Torino.

 ''Dotare i vigili di sfollagente e mantenere la pistola di ordinanza per tutti? Certo, non si discute - dicono il comandante dei vigili di Torino, Mauro Famigli, in carica dal 2002, ed il comandante di Milano, Emiliano Bezzon, in carica da un anno - quando dobbiamo lavorare allo stadio facciamo lo stesso servizio dei poliziotti e le armi servono a dare sicurezza ai cittadini, visto che noi non siamo dei killer''.

  Ma come si addestreranno i vigili urbani divenuti polizia locale? Al convegno su ''La sicurezza delle citta'''  il responsabile delle politiche per la sicurezza della Regione Toscana, Marco Seniga indica come modello il protocollo d' intesa sottoscritto con il Ministero degli Interni per la formazione degli agenti.

   Anche al Sud il modello poliziotto sembra prevalere. Il comandante dei vigili urbani di Caserta, Francesco Delvino, animatore dell' Associazione ''Marco Polo'' annuncia con orgoglio che nella sua citta' entrera' a giorni in funzione il numero per l'emergenza dei vigili urbani, che l' Authority per le Comunicazioni sta per mettere a disposizione. ''Sara' a quattro cifre e non a tre, come polizia e carabinieri  ma abbiamo scelto per noi 1234, un modo per dire ai cittadini che prima di chiamarci non debbono contare fino a cinque''. Nel processo di trasformazione del vigile in agente di polizia locale restano pero' i nodi, che la nuova legge, da tutti invocata al convegno, dovrebbe sciogliere. Quali sono esattamente le attribuzioni della polizia municipale? Il campo e' vastissimo. ''Per me vi rientrano tutte le materie di polizia di competenza del Comune'', dice il Comandante di Torino, Mauro Famigli. Quale coordinamento adottare con le altre forze di polizia locale, a cominciare da quella provinciale, nata con la riforma del titolo V della Costituzione, ma non ancora presente dappertutto? C' e' poi la questione di fondo dell' inquadramento contrattuale. I poliziotti locali si sentono poliziotti,  certo, ma non vogliano entrare a far parte del comparto della pubblica sicurezza e rivendicano la propria specificita' tra i lavoratori degli enti locali. ''Dobbiamo definire un ruolo per la polizia locale che la renda prossima al cittadino e coinvolta'', dice Seniga. Alle multe per infrazioni al codice della strada - che a Caserta ed in altre citta' vengono utilizzate per pagare gli accertatori di sosta, cioe' i controllori dei 'grattini' – i Comandanti dei vigili urbani non vogliono rinunciare.(ANSA).


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