FISCO: ANNO GIUDIZIARIO,IN TOSCANA NO SOLDI STAMPA RELAZIONE - SERVIZI: TUTTI I POTERI AL PREMIER, NASCONO SIN E SIE/ANSA

venerdì 16 febbraio 2007

FISCO: ANNO GIUDIZIARIO,IN TOSCANA NO SOLDI STAMPA RELAZIONE

 

   (ANSA) - FIRENZE, 13 FEB - Per contenere i costi, lo Stato non ha autorizzato il rimborso spese, cosi' il presidente della commissione tributaria Toscana ha pagato di tasca sua la stampa della relazione sull'attivita' dell' ente, letta e distribuita oggi a Firenze durante la cerimonia di inaugurazione dell' anno giudiziario tributario 2007. A raccontare la vicenda e' stato, nella sua relazione, il dirigente responsabile della commissione tributaria regionale, Vincenzo Del Duca.

    ''L'anno scorso - ha detto Del Duca - la mannaia della ragion di Stato, la necessita' di contenere i costi, stralcio' il rimborso del costo del rinfresco, che fu sostenuto dal sottoscritto. Quest'anno e' stato stralciato anche l'importo necessario alla stampa della relazione del signor presidente, che vi ha provveduto personalmente. E' stata autorizzata solo la spesa della stampa degli inviti e della loro spedizione''.

  Lo stesso presidente facente funzioni della commissione tributaria regionale della Toscana, Giammarco Cappuccio, nella sua relazione sull'attivita' dell'ente, aveva accennato ai tagli: ''528 euro sono occorsi per la stampa della relazione: spesa coperta dal presente assegno'', ha detto mostrando il relativo documento. (ANSA).

 

SERVIZI: TUTTI I POTERI AL PREMIER, NASCONO SIN E SIE/ANSA

COPACO PASSA DA 8 A 10 MEMBRI, SEGRETO STATO NON OLTRE 30 ANNI

 

   (ANSA) - ROMA, 15 FEB - Al posto di Sismi e Sisde arrivano il Sie (Servizio di informazione per la sicurezza esterna) e il Sin (per la sicurezza interna). Aumentano i componenti del Comitato parlamentare di controllo sui Servizi (Copaco). E sono vietate 'operazioni improprie' nei confronti di sedi di partito o sindacato e di giornalisti professionisti. Il premier poi potra' scegliere: o tiene per se' le competenze o le delega a un'autorita' che sara' un sottosegretario o un ministro senza portafoglio. E la delega potra' essere revocata ''in qualsiasi momento''. Sono queste alcune delle novita' contenute nella riforma dei Servizi Segreti approvata dall'Aula della Camera.

   SIN, SIE E DIS - Sin e Sie sono le nuove strutture di intelligence. Il primo si occupa della sicurezza interna, il secondo di quella esterna. Entrambi devono rispondere al presidente del Consiglio. Ma il Sin ha come referente il ministro dell'Interno, mentre il Sie quelli di Difesa e Affari Esteri. Coordina l'attivita' delle due strutture il DIS (Dipartimento Informazioni per la Sicurezza) che ha diversi compiti tra cui quello di controllare che Sin e Sie rispettino le leggi e quello di opporre ai magistrati la speciale 'causa di giustificazione' per gli agenti. Il Sie potra' operare in Italia solo con il Sin e solo se si tratta di operazioni strettamente collegate all'attivita' che il Sie svolge all'estero. Presso il Dis, che prende il posto del Cesis, si istituisce un ufficio ispettivo che svolge anche inchieste interne. Ma il Dis vigila anche sul rispetto delle disposizioni del premier in tema di segreto di Stato. E per questo compito c'e' l'Ucse (l'Ufficio centrale per la segretezza) che deve occuparsi anche dei Nos (Nulla osta di sicurezza). Poi, sempre nel Dis e' istituito l'Ufficio centrale Archivi (Uca), 'custode' dei segreti archiviati. Nasce anche la Scuola di formazione del personale.

   ATTI SEGRETI - Il premier puo' ottenere qualsiasi documento dall'autorita' giudiziaria che ritenga utile all'attivita' di intelligence. Anche il magistrato puo' chiedere atti agli '007'. Ma in caso di rifiuto o omissione, potra' rivolgersi al premier che potra' ordinarne l'immediata consegna oppure confermare l'inesistenza dei dati richiesti. Se tali atti sono segreti, sempre il premier dovra' confermare entro 60 giorni che c'e' il segreto. Se tace, i dati dovranno essere acquisiti.

   LICENZA DI UCCIDERE? - L'agente puo' commettere reati, ma deve essere autorizzato di volta in volta. La 'causa di giustificazione' non puo' esserci nel caso di delitti che ledono ''vita, integrita' fisica, personalita', salute, liberta' (personale e morale) o incolumita' delle persone. Ne' quando si tratta di attentati contro organi costituzionali, assemblee regionali, diritti politici. Ne' se c'e' stata una sottrazione, falsificazione o distruzione di atti concernenti la sicurezza dello Stato. Si potra' applicare invece nel caso di condotte ''di favoreggiamento personale o reale'' necessarie. Che pero' non dovranno realizzarsi con l'occultamento di una prova o servire a sviare delle indagini. L'autorizzazione dovra' essere data dal premier che potra' anche revocarla. Non si potranno mai condurre 'operazioni improprie'' nei confronti di sedi di partiti e sindacati o di giornalisti iscritti all'albo. In caso di particolare urgenza, il permesso potra' essere dato anche dal capo del Servizio che pero' dovra' comunicarlo entro 24 ore al premier. Se l'agente andra' 'oltre', il capo del governo dovra' informarne l' autorita' giudiziaria; se invece 'bara' per avere il 'via libera' rischia il carcere da 2 a 5 anni.

   NORMA ANTI-DOSSIER - Chi usa illegittimamente archivi dei Servizi o ne istituisce di 'alternativi' puo' essere condannato dai 3 ai 10 anni. Se il magistrato viene a conoscenza di attivita' di intelligence attraverso delle intercettazioni, dovra' informarne il premier per sapere se c'e' il segreto. Se entro 10 giorni non risponde, il segreto non c'e'. Chi distrugge documenti dei Servizi o del Dis anche quelli non piu' secretati per decorso dei termini rischia il carcere fino a 5 anni.

   COPACO - I componenti passano da 8 a 10. Dovra' essere informato dal premier sulle nomine dei vertici dei Servizi e anche se viene opposto il segreto su atti o fatti oggetto di procedimento giudiziario. Se il Copaco ritiene infondata tale opposizione, deve riferirne alle Camere. Il Copaco potra' poi audire senza via libera preventivo il premier e i vertici dei Servizi. Per sentire gli agenti invece dovra' comunicarlo prima al capo del governo che deve motivare il suo 'no'. Puo' chiedere qualsiasi atto. In caso di rifiuto per particolare segretezza della vicenda (che non potra' mai esserci per fatti eversivi), il Copaco puo' rivolgersi al premier che deve pronunciarsi entro 30 giorni. Se questo tace o ribadisce il 'no', il Copaco deve riferirne ai presidenti delle Camere. Il Comitato deve anche controllare le spese sostenute per operazioni concluse. Se si viola il segreto, il presidente del Copaco dovra' rivolgersi al magistrato e aprire un'indagine interna. Si rischia il carcere da 6 mesi ai tre anni. Anche per i giornalisti. Mentre per i parlamentari la pena aumenta e gli si revoca il mandato.

   SEGRETO DI STATO - Non puo' superare i 30 anni. E ci sono 4 classifiche: segretissimo, segreto, riservatissimo e riservato. Non potra' mai essere opposto alla Consulta.

   NORMA 'ANTI-POLLARI' - Il divieto di riferire su fatti coperti da segreto resta per i testimoni. E si inserisce una norma ad hoc per gli imputati nella quale si prevede che il magistrato debba valutare se quanto coperto da segreto sia essenziale o meno, prima di sospendere il procedimento. In ogni caso il magistrato puo' procedere con elementi autonomi rispetto ai fatti secretati. Ma prima deve chiedere conferma dell'opposizione del segreto al premier che deve pronunciarsi entro 30 giorni.(ANSA).


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