LORETO, PLEBISCITO PER IL SINDACATO DI TUTTI I DELEGATI DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE DELL'AERONAUTICA MILITARE: 194 A 4

venerdì 20 aprile 2007

Pubblichiamo la mozione dei delegati della rappresentanza dell'Aeronautica militare convenuti a Loreto. Ringraziamo Enzo Jorfida del Partito della Rifondazione Comunista che ce l'ha inviata.

 

Con 194 voti a favore, 4 contrari e 5 astenuti, i delegati della
Rappresentanza Militare dell'AM, riuniti a Loreto oggi, 19 aprile
2007 hanno approvato la seguente mozione:


Mozione sul diritto di rappresentanza sindacale per le  Forze Armate
e le Forze di Polizia ad ordinamento militare


Sono trascorsi ventotto anni dall'approvazione della Legge dei
principi, anni che sono serviti a dimostrare quali e quante siano le
difficoltà  e le contraddizioni legate alla gestione ed al
funzionamento di uno strumento, che poggia le sue basi nell’affermazione di un concetto di democrazia partecipativa e rappresentativa ma che deve svilupparsi all’interno di un corpo che ha come riferimento la gerarchia e che, proprio per questo, esclude la possibilità di dialogo e confronto basati sulle rispettive intelligenze e diversità di opinione.


Le rivendicazioni di allora miravano al riconoscimento del diritto
sindacale anche per i militari, ma la politica decise che cosa non
poteva essere e concesse quello che è l'attuale strumento
rappresentativo. Gli anni successivi evidenziarono tutti i limiti
dello strumento, benchè la Rappresentanza Militare riuscisse comunque ad incidere ed a portare delle novità  nell’organismo militare; ma gli obiettivi raggiunti con anni di impegno, non sono mai diventati momenti di partenza verso altri traguardi. L’orario di servizio, il diritto allo studio, la partecipazione al tavolo della concertazione, sono diventate solo delle tappe di una corsa che, nel tempo, è stata come la tela di Penelope: di giorno si tesseva e di notte si sfilava.


Nell’ultimo decennio, le crescenti contraddizioni di un sistema tutto
interno, sono state accresciute dalle riforme che hanno interessato
le forze armate: la professionalizzazione, con la creazione di un ruolo, quello dei sergenti, che continua a non avere  riconoscimento formale all'interno della Rappresentanza Militare; l’introduzione dei
parametri e le proposte di riduzione degli organici, sviluppate ed attuate escludendo completamente dal processo decisionale i rappresentanti del personale, ci hanno aiutato a capire quanto sia inutile aspettarsi di ottenere una vera capacità  rappresentativa se si resta all’interno del sistema Forze Armate.


La crescita culturale dei militari, l’accelerazione portata dalla
tecnologia alle necessità  di formazione di specialisti e
professionisti, la maggiore interazione con la società  civile, il
confronto con i militari degli altri paesi europei, hanno dato un
ulteriore spinta verso richieste di maggior partecipazione
decisionale.


Per chi è contrario è una questione di potere, per chi è favorevole è
una questione di partecipazione.


Quello che chiediamo oggi è chiaro ormai da tempo: maggiore
democrazia nello svolgimento del compito di rappresentante; concreta rappresentatività  del personale; indipendenza dalla catena
gerarchica; autonomia finanziaria; pluralismo.


Senza cercare strade autonome e di difficile decriptazione come
quelle paventate nelle aule parlamentari in questi anni, quali quello del doppio binario (rappresentanza interna ed associazioni esterne) per il quale non sarebbe difficile presagire conflittualità , paralisi ed
inefficienza; rigettando senza indugio reviviscenze di organismi
sempre subordinati all'ordinamento militare e da esso dipendente
economicamente; tacitando definitivamente i cori pilotati di coloro
che paventano lo spauracchio della frammentazione delle sigle sindacali, dimenticandosi che nella legislazione esiste la regola della
rappresentatività legata al numero degli iscritti che obbliga alla
confederazione delle sigle sindacali; rifuggendo le logiche di coloro
che, periodicamente, sfoderano le richieste di diritto sindacale come
contropartita di pretese economiche o corporative.


Lo strumento che riteniamo sia necessario al raggiungimento di questi obiettivi e che COCER, COIR e COBAR A.M. confluenti si impegnano a sostenere, non può essere che il riconoscimento del diritto di costituire associazioni sindacali, secondo quanto previsto dagli art. 18 e 39 Costituzione., attraverso la cancellazione dell’art. 8 della legge 382/78, con esclusione del diritto di sciopero, e l'estensione alle Forze Armate di quanto già  previsto in materia di tutela sindacale per la Polizia di Stato, così come delineato dagli art. 82, 83 e 84 della legge 121/81.


Per quanto espresso:
i delegati della Rappresentanza Militare dell'Aeronautica, riuniti a
Loreto in assise plenaria i giorni 18, 19 e 20 aprile 2007 approvano
che, nel prosieguo del mandato, il COCER AM, i COIR ed i COBAR
confluenti sostengano tutte le iniziative costituzionalmente
previste, legate al riconoscimento del DIRITTO SINDACALE per i militari, inteso come estensione alle FF.AA. di quanto già  previsto dalla L. 121/1981 in materia di tutela del personale per i corpi di polizia ad ordinamento civile. Inoltre si impegnano ad intraprendere, individualmente, tutte le iniziative necessarie a sostenere tale tesi nel loro ambito di competenza, coinvolgendo attivamente anche il personale da loro rappresentato.


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