CORSERA ONLINE: “STELLETTE, NOMINE E VECCHI RANCORI. IL GOVERNO DEVE DECIDERE, ORA LA SOSTITUZIONE DI SPECIALE APPARE PIÙ VICINA”. IL PRESIDENTE DEL COCER MINERVINI: "I POLITICI NON SI OCCUPINO DELLA GDF SOLTANTO QUANDO C’È DA RISOLVERE BEGHE INTERNE"
di Fiorenza Sarzanini
ROMA — È la resa dei conti. L'epilogo di uno scontro che va avanti ormai dall'estate scorsa e che adesso pone il governo di fronte alla decisione cruciale: decidere se confermare nel suo incarico il comandante della Guardia di Finanza Roberto Speciale. Il rapporto di fiducia con il referente politico, che è appunto il viceministro Vincenzo Visco, appare irrimediabilmente compromesso come ha spiegato lui stesso annunciando la volontà di «ricorrere alle vie legali» e sottolineando che «quegli avvicendamenti furono chiesti proprio dal generale». La scelta fatta ieri dal premier Romano Prodi di manifestare «piena fiducia» al numero due del Tesoro fornisce indicazioni chiare su quale sia l'intenzione di Palazzo Chigi. Ma la partita appare tutt'altro che chiusa. Perché la sostituzione rischia adesso di innescare nuove polemiche con l'opposizione e il timore — come fanno intuire in via XX Settembre — è che questa vicenda possa pesare anche sulle elezioni amministrative previste per domenica prossima.
GLI SCONTRI INTERNI - Un ruolo certamente da protagonista l'ha giocato Emilio Spaziante, che — dopo aver trascorso parte della sua carriera proprio a Milano — di Speciale è diventato il vice e da qualche mese è stato nominato numero due del Cesis. Un posto che, dicono le indiscrezioni, non avrebbe pienamente soddisfatto le sue aspettative. Ma vecchi rancori ci sono anche tra l'attuale vertice delle Fiamme Gialle e alcuni collaboratori di Visco, primo fra tutti il generale Italo Pappa. Al Tesoro l'alto ufficiale è stato chiamato dopo essersi dimesso da capo dell'Ufficio Indagini della Federcalcio. Una scelta resa obbligata dall'indagine sul calcio truccato: il suo vice Francesco Attardi era stato indagato perché accusato di aver passato notizie riservate a Luciano Moggi. Da allora i suoi rapporti con Speciale sono sempre stati pessimi e durante la sua audizione Pappa avrebbe fornito una versione sui trasferimenti dei quattro ufficiali in servizio a Milano opposta a quella offerta dal comandante generale. A tutto questo, si aggiungono i malumori interni. Il primo luglio diventeranno operativi alcuni incarichi assegnati nelle ultime settimane. Un giro di poltrone che è stato vissuto da molti finanzieri come l'ultimo atto di una gestione che ha sempre mirato a riservare i posti più ambiti ai «fedelissimi», talvolta senza tenere conto dei meriti acquisiti sul campo da chi si occupa esclusivamente di attività investigativa.
LE PROTESTE DEL COCER - È la posizione presa dal Cocer ad esprimere quanto profondo sia il malessere della «base». I toni del comunicato diffuso nel pomeriggio sono espliciti e suonano come una presa di distanza forte dall'attuale vertice: «Se l'autorità giudiziaria ha ritenuto di indagare, è sua facoltà, e attendiamo gli esiti: ma utilizzare i fatti per fini di bassa speculazione politica e tentare di determinare una crisi nei rapporti tra
23 maggio 2007