MINERVINI A PANORAMA.IT: “MAI VISTO VERTICE POLITICO E COMANDANTE GENERALE CHE NON SI PARLANO, SUBITO UNA SOLUZIONE PER RIDARE SERENITÀ AL PERSONALE”

mercoledì 30 maggio 2007

“VISCO E LA FINANZA: UNA CRISI SPECIALE, SPIEGATA DA UN GENERALE CHE NE SA QUALCOSA”

 

Panorama.it del 29/5/2007

(di Daniele Martini)

«È come se il direttore del vostro giornale, Pietro Calabrese, non parlasse con l’amministratore delegato della Mondadori. Sarebbe bello? Alla Guardia di Finanza tra il comandante generale, Roberto Speciale, e il vice ministro, Vincenzo Visco, sta succedendo la stessa cosa e non può continuare. Siamo un’istituzione troppo seria e troppo importante per il paese; occorre trovare una soluzione, subito».

Domenico Minervini è uno degli ufficiali più alti in grado delle Fiamme gialle, Capo di stato maggiore della Legione del Nord ovest e presidente del Cocer, l’organismo di rappresentanza dei finanzieri. In questa intervista a Panorama.it invita la politica, il governo, il Parlamento ad intervenire al più presto per consentire alla Guardia di finanza di poter tornare a svolgere con regolarità il suo compito.

Qual è in questo momento il clima prevalente tra i finanzieri?

“C’è molto malumore e vedo anche tanta preoccupazione. Il comando generale non ha un referente politico con cui interloquire e questo in democrazia non è possibile. Normalmente il comandante generale riferisce e si confronta con il ministro o il vice ministro, ma questo oggi è impensabile e quindi bisogna trovare una soluzione.”

È possibile che i due, il generale Speciale e Visco, alla fine facciano pace?

“Sarei felice, ma francamente mi sembra poco probabile, lo scontro è durissimo e si ripercuote sull’operatività del Corpo.”

Quindi se ne devono andare entrambi…

“Non spetta a me individuare la soluzione, ma in 35 anni di servizio una situazione grave come questa non l’avevo mai vista. Ripeto il concetto: la politica, il governo, il Parlamento devono trovare subito una soluzione che ridia serenità al Corpo e lo metta in condizione di operare al meglio per continuare nella lotta all’evasione e al crimine economico. Siamo un’istituzione importante e seria, dobbiamo essere messi in condizione di funzionare al meglio, non possiamo stare a lungo nella condizione in cui ci hanno cacciato.”

Perché siamo arrivati a questo punto?

“Non voglio entrare nel merito di ciò che è successo, non è compito mio.”

Normalmente le promozioni e i trasferimenti vengono programmati nella Finanza tra febbraio e marzo. Questa vicenda dei trasferimenti dei quattro alti ufficiali della Lombardia risale, però, a luglio di un anno fa. Non è irrituale?

“In effetti il piano di impiego dei dirigenti si prepara tra febbraio e marzo e quindi il fatto è avvenuto in un arco temporale anomalo.”

Ma si possono effettuare rimozioni e trasferimenti anche fuori da quel periodo?

“Sì, si possono fare in qualunque momento, ma per motivi gravi e motivati, per esempio per fatti di rilevanza penale.”

Chi decide?

“Il responsabile tecnico è sempre il comandante generale.”

Quindi in teoria i trasferimenti possono essere effettuati in qualsiasi momento, ma in presenza di fatti seri e motivati. In questo caso quali erano i fatti alla base della richiesta di trasferimento?

“Non è chiaro, nessuno ha capito perché è stata avviata la procedura di trasferimento, gli italiani non l’hanno capito. E io mi chiedo: perché il comandante Speciale non ha chiesto subito spiegazioni a Visco? E perché il vice ministro non le ha fornite spontaneamente né a Speciale né agli altri due generali, Sergio Favaro e Italo Pappa, con cui ha parlato successivamente?”

 


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