REPUBBLICA.IT / LETTERA CON LA QUALE IL VICEMINISTRO VINCENZO VISCO HA RIMESSO LA DELEGA SULLA GUARDIA DI FINANZA

sabato 02 giugno 2007

Questo il testo della lettera a Romano Prodi con la quale il viceministro Vincenzo Visco ha rimesso la delega sulla guardia di Finanza

"Caro Presidente, come ben sai, sulla questione che mi ha visto coinvolto, originata da una campagna di disinformazione scientificamente organizzata a oltre un anno dai fatti e con evidenti finalità politiche tese a colpire me (ma anche a offuscare lo sforzo da te condiviso della lotta all'evasione fiscale ed i risultati che per questa via sono stati ottenuti per il risanamento dei conti pubblici) sono state dette e scritte cose non vere, sovente distorte e spesso del tutto false".

"Resta il fatto comunque che dall'intera vicenda emerge che la situazione al vertice della Guardia di Finanza è diventata insostenibile. Poiché esiste un conflitto esplicito tra autorità politica e Comandante Generale che può determinare incertezza e confusione nel Corpo, il quale deve invece poter operare in tutta tranquillità".

 

"Ritengo possa essere utile (aggiunge il viceministro facendo riferimento alla rinuncia alla delega, ndr) per agevolare una rapida soluzione. Ciò appare opportuno anche per il doveroso rispetto delle posizioni manifestatesi in Parlamento. E' altresì evidente che ai fini della lotta all'evasione, uno dei principali compiti che mi è stato affidato per attuare il programma di governo - aggiunge Visco -, la partecipazione della Guardia di Finanza, insieme all'Amministrazione Finanziaria, rimane imprescindibile".


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