GDF ARRESTA DUE COLLEGHI, CHIEDEVANO SOLDI A CENTRO CALCOLI - ARRESTO FINANZIERI:GEN.CARTA,ABBIAMO ANTICORPI PER DEVIANZE - RIVENDEVANO SU WEB AUTOMOBILI ACQUISTATE CON DOCUMENTI FALSI

domenica 03 giugno 2007

GDF ARRESTA DUE COLLEGHI, CHIEDEVANO SOLDI A CENTRO CALCOLI

 

   (ANSA) - BOLOGNA, 23 MAG - Nell'indagine il Cineca era parte lesa, ma ''si sa, non si sa mai cosa puo' saltare fuori'', e quindi ci si poteva accordare per una relazione ''bonaria'' che avrebbe evitato eventuali guai al consorzio. Deve essere stata piu' o meno questa la 'proposta' di due sottufficiali della Guardia Di Finanza di Bologna ai vertici del consorzio interuniversitario di Casalecchio di Reno. Il Cineca pero' ha denunciato il tentativo di concussione, che e' costato l'arresto ai militari.

   Avevano chiesto, tra denaro e ''utilita' economiche'', diverse centinaia di migliaia di euro. I colleghi che li hanno arrestati non dicono l'esatta cifra, ma fanno capire che era vicina al milione. I due sono stati arrestati ieri sera in flagranza, nelle loro case. Poco prima si erano recati al Cineca per perfezionare la trattativa. Non sapevano che nella stanza dove si trovavano c'erano intercettazioni ambientali. Tutto e' stato registrato. I colleghi del Nucleo di polizia tributaria, lo stesso dove il maresciallo e il luogotenente lavoravano (nel Gruppo tutela mercati e capitali), sono andati a prenderli poco dopo. I due, rispettivamente di 41 anni (in servizio da 21) e di 44 (24 anni di servizio) sono accusati di tentata concussione in concorso. Entrambi risiedono tra Bologna e la provincia.

   Nel settembre del 2006 la Gdf era stata delegata dalla magistratura bolognese a fare indagini su un'ipotetica truffa commessa da un fornitore del Cineca (il piu' grande centro di calcolo d'Italia) con delle false fatturazioni. Era stato lo stesso consorzio a denunciare il fatto. I due sottufficiali erano incaricati di alcuni accertamenti. Ma alla fine di aprile hanno avvicinato i vertici del Cineca e hanno fatto capire che i controlli sarebbero durati tanto, che potevano emergere cose spiacevoli e che se la notizia si fosse diffusa avrebbe potuto danneggiare l'immagine del consorzio. Il presidente del Cineca ha denunciato tutto ai magistrati. Il Procuratore Enrico di Nicola, che ha condotto l'indagine con i sostituti Flavio Lazzarini e Enrico Cieri, ha affidato le indagini alla stessa Gdf l'8 maggio. Dopo alcuni controlli, ieri sera l'arresto in flagranza, e la contestuale sospensione immediata dal servizio. (ANSA).

 

ARRESTO FINANZIERI:GEN.CARTA,ABBIAMO ANTICORPI PER DEVIANZE

 

   (ANSA) - BOLOGNA, 23 MAG - ''Siamo di fronte a una patologia che sconfina nella fisiologia, perche' purtroppo, per la legge dei grandi numeri, ci sono devianze anche dove non ci dovrebbero essere. L'importante e' che il sistema abbia gli anticorpi, e noi abbiamo dimostrato di averli''. Il gen.Luciano Carta, comandante della Guardia di Finanza dell'Emilia-Romagna, ha commentato cosi' l'arresto di due finanzieri bolognesi accusati di tentata concussione.

   Alla conferenza stampa erano presenti anche i vertici bolognesi: oltre al comandante col.Piero Burla, anche il comandante del Nucleo di Polizia Tributaria, col.Ivano Maccani. Li' lavoravano i due arrestati, li' lavorano i colleghi che li hanno portati in carcere nella notte.

   Il gen. Carta ha voluto sottolineare come la Procura abbia affidato l'indagine alla stessa Gdf, segno ''del rapporto di fiducia che esiste, e che noi abbiamo ripagato con l'efficacia e la rapidita' dell'indagine posta in essere''. (ANSA).

 

RIVENDEVANO SU WEB AUTOMOBILI ACQUISTATE CON DOCUMENTI FALSI

 

   (ANSA) - SAN MINIATO (PISA), 31 MAG - Acquistavano automobili di piccola cilindrata chiedendo finanziamenti con documenti falsi, ritiravano il mezzo e poi lo rivendevano via internet. E' la truffa messa in atto da un'organizzazione criminale smantellata dalla guardia di finanza di San Miniato in provincia di Pisa. L'organizzazione aveva base logistica nel quartiere di Scampia di Napoli. Quattro le persone finite in carcere (tra cui un padre con il figlio) di eta' compresa tra i 25 ed i 50 anni, un'altra e' stata denunciata a piede libero.

   L'organizzazione deve rispondere, secondo le fiamme gialle, di almeno 30 casi di truffe tentate o portate a termine, per un valore complessivo di circa 200 mila euro, verificatesi nelle province di Pisa, Bologna, Bari e Verona.

   I componenti della banda, ha ricostruito la Finanza, si presentavano negli uffici delle concessionarie dove formulavano una regolare proposta di acquisto di una vettura di piccola cilindrata e, contemporaneamente, richiedevano un finanziamento pari all'intero valore del bene presentando all'atto dell' acquisto carte d'identita', patenti di guida, codice fiscale e buste paga tutti rigorosamente falsi. Completata la pratica, la banda ritornava per ritirare la vettura, che, poi  veniva commercializzata via internet.

   Ulteriori ipotesi di reato sono emerse sull'utilizzo fraudolento di carte di credito ottenute in modo truffaldino attraverso il sistema informatico e la rete internet. Molte di queste truffe sono state messe a segno a danno di ristoratori e dei loro clienti. (ANSA).


Tua email:   Invia a: