2 GIUGNO: LA PARATA MILITARE, PIU' SNELLA E TECNOLOGICA - SICUREZZA: ALLARME AMATO, SIAMO IN BOLLETTA - FORZE ARMATE: DDL VERDI, ABOLIRE I CAPPELLANI MILITARI

domenica 03 giugno 2007

2 GIUGNO: LA PARATA MILITARE, PIU' SNELLA E TECNOLOGICA

NIENTE CARRI ARMATI E AEREI, SOLO FRECCE TRICOLORI E 'ROBOCOP'

 

   (ANSA) - ROMA, 30 MAG - Una parata piu' 'snella' rispetto al passato, della durata di 80 minuti, molto tecnologica, senza aerei (a parte le Frecce tricolori) e senza carri armati: per la tradizionale 'Rivista militare' del 2 giugno, che anche quest'anno si terra' a Roma, in via dei Fori Imperiali, e' l'ora degli ultimi aggiustamenti.

   Scorrendo i 'numeri' della sfilata - che anche stavolta ha per tema ''La Repubblica italiana e le sue forze armate'' – si nota una riduzione di militari, che saranno circa 6.750 (nel 2006 erano stati 7.000), di 9 tra bande e fanfare, e delle uniformi storiche. I civili saranno 448 (421 l'anno scorso), 204 i cani e i cavalli, 97 le moto, 40 i mezzi speciali. Ma vediamo il dettaglio.

   I settori sono sette e, come sempre, e' la banda dell'Arma ad aprire la sfilata. Il primo settore e' dedicato alle Missioni internazionali ed e' composto dai reparti che partecipano, o hanno partecipato, alle varie missioni fuori area: dall'Iraq all'Afghanistan, dai Balcani al Libano. Ci saranno, tra gli altri, fanti della Sassari, carabinieri paracadutisti del reggimento Tuscania, para' della Folgore, elicotteristi dell'Esercito, rappresentanze della Cri e del Sovrano militare ordine di Malta ed anche reparti romeni, tedeschi, statunitensi, spagnoli e francesi.

   Il secondo settore e' dedicato all'Esercito e alle sue specialita': sfileranno alpini, bersaglieri, granatieri, gli incursori del Col Moschin, i cadetti e gli allievi delle scuole, ma soprattutto - a bordo di quattro mezzi di nuova generazione - fara' la sua prima apparizione davanti al grande pubblico, anche quello televisivo, il cosiddetto Soldato futuro, vale a dire il combattente hi-tech del terzo millennio. E' ancora nella fase sperimentale, ma il Robocop dell'Esercito italiano sara' operativo gia' nei prossimi anni.

   Terzo settore, quello della Marina militare. Anche qui saranno rappresentate l'Accademia e gli istituti di formazione; ci sara' poi una compagnia delle Forze navali ed aeree, una di incursori del Comsubin, una delle Capitanerie di Porto. Anche in questo caso spazio alla tecnologia: in vetrina diversi mezzi all'avanguardia, come alcuni speciali robot subacquei.

   All'Aeronautica militare e' dedicato il quarto settore. Presenti, tra gli altri, gli allievi della nuova scuola 'Douhet' di Firenze, una compagnia di incursori e fucilieri e una compagnia rappresentativa delle diverse specialita' dell'Arma azzurra su 7 Vm (Veicoli multiruolo).

   L'Arma dei carabinieri occupa il quinto settore. Tra gli altri reparti, una compagnia di Cacciatori, una di carabinieri di quartiere, una del Gis (i commandos dell'Arma) su due mezzi speciali, e nove mezzi tecnologici in dotazione a diverse specialita' dell'Arma.

   I Corpi militari dello Stato e la Croce rossa italiana occupano il sesto settore, composto essenzialmente dalle diverse specialita' della Guardia di Finanza e dalla Cri, mentre il settimo e' dedicato ai Corpi armati e non dello Stato e dai reparti a cavallo. Un settore, quest'ultimo, aperto dalla Polizia di Stato e dalle sue specialita' (compresa una compagnia motorizzata) e all'interno del quale sfileranno la Polizia penitenziaria, il Corpo forestale dello Stato, i Vigili del fuoco, 19 motociclisti della Polizia municipale e la Protezione civile (con alcuni mezzi sperimentali e i volontari). I reparti a cavallo di Carabinieri, Esercito, Polizia di Stato e Corpo forestale dello Stato, insieme al sorvolo delle Frecce Tricolori, chiuderanno la parata.     (ANSA).

 

SICUREZZA: ALLARME AMATO, SIAMO IN BOLLETTA

DEBITI PER 408 MLN, 1/3 MEZZI DA PENSIONE, MANCANO 30.000 AGENTI

 

   (ANSA) - ROMA, 30 MAG - Bollette non pagate, automobili da pensione, affitti in arretrato, debiti che si accumulano, agenti che mancano. Il sistema della sicurezza italiana e' nettamente in rosso. A snocciolare i dati, in un'audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera, sono il ministro dell'Interno, Giuliano Amato ed il viceministro, Marco Minniti.

   DEBITI PER 408 MILIONI - Quest'anno, spiega Amato, ''abbiamo maturato debiti per 408 milioni, prevalentemente per canoni di affitto e bollette non pagate''. In proposito, il ministro riferisce di aver ''suggerito ai vigili del fuoco di non pagare gli affitti e pagare la benzina, perche' il distributore non darebbe il carburante senza soldi mentre e' possibile che il padrone di casa non li cacci. Ed e' arduo dare consigli di questa natura come ministro dell'Interno''. Sempre quest'anno, aggiunge, ''abbiamo perso 217 milioni di euro a causa del comma 517 della Finanziaria ed abbiamo avuto 220 milioni di euro non affluiti alla nostra amministrazione per le mancate riassegnazioni''.

   DA PENSIONE UN TERZO PARCO AUTO - I tagli di risorse hanno naturalmente un effetto sui mezzi a disposizione delle forze dell'ordine. ''Senza finanziamenti - ricorda il ministro - abbiamo automobili che invecchiano ed usiamo i soldi di Comuni e Regioni per acquistarne di nuove''. Un terzo del parco auto e moto del Dipartimento di pubblica sicurezza e' quindi logoro (avendo piu' di sette anni): si tratta di 9.570 veicoli sui complessivi 27.000. E, rileva Minniti, ''taccio, per carita' di Patria, sugli aeromobili''. Quanto al carburante e la manutenzione, per il 2007 sono stati assegnati 29 milioni di euro, ma ne servirebbero altri 38 milioni.

   UN MILIARDO PERSO IN QUATTRO ANNI - Il ministero, prosegue Amato, ''ha avuto negli ultimi anni un accrescimento del carico funzionale, con un calo delle risorse disponibili: nel 2004 erano 25,5 miliardi, nel 2007 sono diventate 24,4 miliardi. Si tratta di un miliardo in meno che pesa sulle spese di investimento e sui consumi intermedi''. In questa situazione, sottolinea, ''io non sono in grado di ridurre il personale. In piu' casi ho meno personale di quanto ci vorrebbe per un civile esercizio delle mie funzioni''. Dal 1997 al 2007 il personale dell'amministrazione civile del ministero ha perso 100 unita', passando da 22.731 a 22.721, mentre quello della polizia e' passato da 104.325 a 108.811.

   25.000-30.000 AGENTI MANCANO IN ORGANICO - Sul fronte degli addetti alla sicurezza, i numeri indicano che in questo momento polizia, carabinieri e guardia di finanza sono mediamente sotto organico del 10%. Cio', osserva Minniti, ''significa che dovremmo assumere tra 25.000 e 30.000 persone, cosa che non mi pare sia all'ordine del giorno''. Quindi, continua, ''invece di affrontare il problema solo dal punto di vista dell'organico, si discute con gli enti locali e si fanno operazioni di rafforzamento mirato dove necessario, come avvenuto con i Patti siglati con le grandi citta'''.

   CDL, RELAZIONE ALLARMANTE - Commentando i dati forniti da Amato e Minniti, Jole Santelli (Fi), parla di ''ennesimo grido di allarme sullo stato della sicurezza in Italia. Piu' volte in questi mesi, sia il ministro che il viceministro hanno denunciato la mancanza delle risorse finanziarie ed umane necessarie per garantire la sicurezza del Paese. Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia si sono mostrati irresponsabilmente sordi a questi allarmi''. Per il senatore Alfredo Mantovano (An), ''Amato ha di fronte a se' due strade: o batte cassa (e la ottiene) in Consiglio dei ministri, a differenza di cio' che (non) ha fatto finora, o si dimette, non essendo serio che il tutore della legalita' la tuteli senza soldi, e anzi esorti a non onorare i debiti''. Roberto Cota (Lega Nord) parla di strategia del Governo sulla sicurezza ''completamente sbagliata''. (ANSA).

 

FORZE ARMATE: DDL VERDI, ABOLIRE I CAPPELLANI MILITARI

 

   (ANSA) - ROMA, 1 GIU - Abolire i cappellani militari e far risparmiare allo Stato oltre dieci milioni di euro all'anno. E' questo l'obiettivo di un disegno di legge presentato al Senato dai Verdi.

   ''L'eliminazione della leva obbligatoria e il desiderio delle religioni di non essere usate per fare la guerra rendono i cappellani militari un anacronismo''. Cosi' il senatore Giampaolo Silvestri motiva il suo provvedimento che ha deciso di presentare in occasione della Festa della Repubblica contestando, tra l'altro, la parata militare ''purtroppo ripristinata dal presidente Ciampi''.

   ''L'abolizione della figura del cappellano militare – precisa l'esponente dei Verdi in una conferenza stampa a cui partecipa anche la capogruppo dei Verdi-Pdci Manuela Palermi e Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci! - non significa che non ci sara' l'assistenza religiosa nelle forze armate''. Silvestri parla di un disegno di legge ''non punitivo'' che vuole abolire la presenza dei preti nella struttura militare dove sono inquadrati come soldati ed ai piu' alti gradi degli ufficiali'' considerando questo un ''nonsenso''.

   ''Da Bush a Bin Laden - polemizza Silvestri che in questi tempi ha spesso reagito alle dichiarazioni della Cei sui gay e le unioni civili - tutti coloro che bombardano e ammazzano rivendicano che Dio e' con loro. C'e' un uso strumentale della religiosita'''. Secondo Silvestri ''il ddl e' rilevante anche in termini economici visto che per l'anno 2005 sono stati spesi ben 6.725.599 euro per i cappellani militari che operano presso le Forze Armate e 4.090.491 euro per quelli che operano presso carabinieri e guardia di Finanza''.

   Alla domanda se l'iniziativa sia anche una risposta al presidente della Cei Angelo Bagnasco che e' anche ordinario militare per l'Italia Silvestri risponde che questa e' una battaglia che i Verdi conducono da tempo aggiungendo: ''Spero che Bagnasco abbia compreso che la religione e' una cosa molto diversa dall'Esercito e sono convinto che possa esser d'accordo con la mia iniziativa''.

   Il disegno di legge si compone di due articoli. Con il primo si definisce il servizio di assistenza spirituale alle Forze Armate assicurandolo e disciplinandolo secondo i principi costituzionali. Il secondo articolo e' una delega al governo al fine di regolare, in tempi certi, attraverso norme transitorie i rapporti giuridici, i trattamenti economici e previdenziali del personale dell'ordinariato militare''.(ANSA).


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