VISCO:SPECIALE-D'ARRIGO;COME FUNZIONANO AVVICENDAMENTI - GDF: DDL COSSIGA, COMANDANTE SIA SCELTO TRA GENERALI FINANZA - FISCO: GDF BECCA RISTORATORE PORTOFINO, 1,4 MLN IN NERO

martedì 12 giugno 2007

VISCO:SPECIALE-D'ARRIGO;COME FUNZIONANO AVVICENDAMENTI

GIUDICI CONTABILI VAGLIANO MOTIVAZIONE CAMBIO VERTICE GDF

 

   (ANSA) - ROMA, 7 GIU - La nomina del nuovo comandante generale della Guardia di Finanza - al pari di quelle dei responsabili di altri Corpi armati e di polizia - viene decisa dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro competente.

   Il Governo, contestualmente alla nomina, normalmente fissa anche la data dalla quale questa decorre (che puo' coincidere con quella della nomina stessa, ma non sempre). La data e' comunque sempre specificata nel Dpr di nomina. Questo non prevede, invece, il giorno di scadenza del mandato: il termine e' infatti dato dal limite di eta', o - con modalita' diverse - viene prolungato fino a due anni quando il limite di eta' e' raggiunto prima del biennio.

   Il decreto, firmato dal presidente della Repubblica, e' quindi inviato alla Corte dei Conti per la registrazione: alla magistratura contabile e' affidato il controllo della legittimita' del provvedimento.

   Il caso del generale Speciale, pero', e' anomalo rispetto alle nomine degli altri vertici militari o delle forze di polizia degli ultimi anni. Speciale, infatti, non sarebbe dovuto andare ancora in pensione e il suo avvicendamento e' stato deciso prima della fine naturale del mandato, contestualmente alla nomina del suo successore, il generale Cosimo D'Arrigo.

   Questa decisione e' stata assunta dal Governo con provvedimento datato 1 giugno e firmato lo stesso giorno dal presidente della Repubblica. Il provvedimento e' stato quindi trasmesso il 4 giugno alla Corte dei Conti per il controllo e la registrazione.

   Secondo quanto precisato nei giorni scorsi in una nota di Palazzo Chigi il testo del decreto ''e' pienamente in linea con la formulazione utilizzata negli analoghi decreti'' con cui Speciale subentro' al generale Alberto Zignani, quest'ultimo al generale Rolando Mosca Moschini, e ''con analoghi provvedimenti relativi all'avvicendamento al vertice di altri corpi armati e di polizia''. Nel decreto c'e' poi il richiamo a specifiche disposizioni di legge e, viene sottolineato, ''una puntuale motivazione''. Ora, proprio questa motivazione - che non comparirebbe nei decreti relativi ad altre nomine – dovrebbe essere oggetto di particolare valutazione da parte dei giudici contabili, considerata la specificita' del ''caso Speciale'' rispetto agli avvicendamenti precedenti.

   Il decreto acquistera' efficacia al momento della registrazione da parte della Corte dei Conti. Da quel momento, ha precisato sempre Palazzo Chigi, gli effetti dell'atto retroagiranno alla data della sua emanazione, cioe' il 1 giugno 2007. (ANSA).

 

GDF: DDL COSSIGA, COMANDANTE SIA SCELTO TRA GENERALI FINANZA

 

   (ANSA) - ROMA, 4 GIU - Il comandante della Guardia di Finanza sia scelto, come accade ormai anche per i Carabinieri, tra i generali del Corpo delle Fiamme Gialle.Lo prevede un disegno di legge presentato al Senato da Francesco Cossiga. Attualmente, invece, il numero uno delle Fiamme Gialle (come in passato accadeva anche per l'Arma) viene scelto tra i generali di Corpo d'Armata dell'Esercito.

   ''Anche in considerazione della crisi che si e' abbattuta recentemente sulla Guardia di Finanza e del precedente costituito dalla nomina di un carabiniere a Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri - si legge nella relazione al ddl - sembra opportuno approvare norme che stabiliscano che il Comandante generale della Guardia di Finanza sia tratto dalle fila di questo Corpo''.

   L'articolo unico del testo prevede infatti che il Comandante generale della Guardia di Finanza sia ''prescelto tra i generali di corpo d'armata del Corpo che debbano rimanere in servizio ancora per almeno due anni''. E che sia ''nominato e revocato con decreto del presidente della Repubblica dietro deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata su proposta del ministro dell'Economia e delle Finanze''.(ANSA).

 

FISCO: GDF BECCA RISTORATORE PORTOFINO, 1,4 MLN IN NERO

NON RILASCIATI OLTRE TREMILA SCONTRINI, NELLA FAMOSA PIAZZETTA

 

   (ANSA) - PORTOFINO (GENOVA), 4 GIU - Nella Piazzetta gremita di turisti la notizia e' arrivata come un fulmine a ciel sereno: la Guardia di Finanza ha scoperto un ristoratore che non avrebbe dichiarato incassi per 1.400.000 euro e che in quattro anni avrebbe ''dimenticato'' di rilasciare oltre 3000 scontrini fiscali. Il pranzo del lunedi' rischia di andare di traverso a molti e le frotte di visitatori che hanno assaltato fin dalle prime ore del giorno l'esclusivo borgo marinaro hanno optato per un piu' risparmioso panino.

   Cosi' tra i titolari della decina di ristoranti del borgo esplode, inevitabile, la polemica per l'ennesimo caso che rischia di guastare la stagione estiva: ''Pessima pubblicita' - commentano in tanti -, ma ogni anno e' la stessa storia: basta un episodio per gettare ombre sul paese intero e sui commercianti in particolare''.

   Portofino in passato ha fatto scandalo per altre faccende: quella del turista costretto a pagare tre euro un bicchiere d'acqua minerale, tanto per fare un esempio. O quella del visitatore inglese cui era stato chiesto di sborsare 40 euro per un tragitto in taxi di poche centinaia di metri.

   Questa volta a far clamore sono tremila ricevute fiscali non rilasciate dal ristoratore presunto autore della maxi-evasione fiscale, la cui identita' viene tenuta riservata dalle Fiamme Gialle. ''Gli importi quantificati relativi al giro di affari dell'imprenditore e alle mancate dichiarazioni - spiegano al comando provinciale della GdF di Genova - erano prevalentemente riconducibili a somministrazione di alimenti e bevande per le quali il ristoratore, pur incassando il relativo corrispettivo, non ha emesso complessivamente oltre 3300 ricevute fiscali, spesso per somme considerevoli''.

   ''Il mancato rilascio della ricevuta o scontrino fiscale - commentano poi gli inquirenti -, quando protratto sistematicamente, rappresenta per talune categorie di

commercianti, quali i ristoratori, lo strumento piu' rapido e immediato per attuare una doppia evasione fiscale: di imposte sul reddito e imposte sul valore aggiunto''.

   L'identita' dell'imprenditore resta coperta da un rigido e rigoroso riserbo, ma qualcosa sull'accertamento della Guardia di Finanza trapela comunque. La verifica nei confronti del portofinese  e' durata quasi un anno: i militari della compagnia di Chiavari hanno passato al setaccio carte e libri contabili nel giugno del 2006. Nel corso delle indagini, gli agenti della polizia tributaria hanno analizzato anche i conti correnti bancari dell'imprenditore. Gli accertamenti hanno permesso di scoprire, nel periodo compreso tra il 2003 e il 2006, movimentazioni per importi complessivi pari a 1.400.000 euro. Tocchera' ora ai tecnici dell'Agenzia delle Entrate calcolare l'ammontare delle imposte dovute dal portofinese e che, secondo gli investigatori, non sarebbero state pagate. (ANSA).


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