SICUREZZA: SCANU, AL VIA TAVOLO PER CONTRATTO POLIZIA E FFAA - DIFESA: DDL COSSIGA, ARMA CC PRIMA FORZA ARMATA REPUBBLICA - PARISI,MANCA CONSENSO SU SCELTE FONDAMENTALI POLITICA DIFESA - SANITA'-SICUREZZA;MINNITI,NUMERO UNICO EMERGENZE ENTRO 2008

martedì 12 giugno 2007

SICUREZZA: SCANU, AL VIA TAVOLO PER CONTRATTO POLIZIA E FFAA

 

   (ANSA) - ROMA, 7 GIU - Il tavolo governo-sindacati per il rinnovo del contratto per il personale delle forze di polizia e delle forze armate, che parte il prossimo 13 giugno, ''rappresenta uno straordinario strumento per realizzare significative innovazioni non solo sul piano economico ma anche su quello normativo''. Ad affermarlo e' il sottosegretario alle riforme e alle innovazioni nella pubblica amministrazione, Giampiero Scanu, nel corso di un intervista rilasciata al mensile ''Polizia moderna''.

   ''L'esito positivo di un disegno riformatore volto ad innalzare continuamente il livello della sicurezza – aggiunge Scanu - richiede necessariamente anche la valorizzazione delle capacita' professionali degli addetti al settore, insieme alla tutela delle legittime aspettative retributive e di carriera''.

   ''Il contratto puo' configurarsi quale aspetto complementare, ma strategico, delle politiche a favore della Pubblica Sicurezza, nonche' quale strumento per il recupero del consenso dei lavoratori'', ha sottolineato Scanu. ''In questa duplice ottica, del perseguimento di una politica per il miglioramento e la modernizzazione dell' amministrazione e di una politica per la valorizzazione del personale e delle capacita' professionali, ritengo che vada affrontato il tema del rinnovo contrattuale del comparto sicurezza-difesa''. ''Anche lo stanziamento aggiuntivo di 80 milioni di euro a regime per i lavoratori di questo delicato settore - ha aggiunto il Sottosegretario Scanu - rispetto alle risorse stanziate per tutto il pubblico impiego, rappresenta un primo segnale di attenzione''.(ANSA).

 

DIFESA: DDL COSSIGA, ARMA CC PRIMA FORZA ARMATA REPUBBLICA

 

   (ANSA) - ROMA, 4 GIU - ''L'Arma dei Carabinieri e' la prima delle Forze di Polizia dello Stato e la prima delle Forze Armate della Repubblica''. E' quanto prevede un disegno di legge presentato al Senato da Francesco Cossiga.

   ''Tra i vertici delle Forze Armate della Repubblica - prosegue il ddl - al Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri e' attribuita la precedenza dopo il Capo di Stato Maggiore della Difesa. E tra i vertici delle Forze di Polizia dello Stato, dopo il capo della Polizia, per la sua qualita' di direttore generale della Pubblica sicurezza''.

   Nella relazione, l'ex capo dello Stato spiega che il ddl punta a ''ristabilire con chiarezza'' la precedenza da attribuire all'Arma dei carabinieri rispetto alle altre forze armate e di polizia, ''a valere anche nelle pubbliche cerimonie civili e militari''.

   Una misura necessaria, secondo l'ex capo dello Stato, dopo che ''mentre il Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza prima e il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza dopo, cosi' come il Corpo della Guardia di Finanza, hanno sempre accettato'' la precedenza dei Carabinieri, ''dopo la riforma dell'Arma, l'Esercito, la Marina Militare e l'Aeronautica Militare hanno relegato l'Arma dei Carabinieri, contro antichissime tradizioni, all'ultimo posto dopo di esse, giocando sulla in realta' equivoca forma usata dalla legge, avere l'Arma il 'rango di Forza Armata'''.(ANSA).

 

PARISI,MANCA CONSENSO SU SCELTE FONDAMENTALI POLITICA DIFESA

 

   (ANSA) - ROMA, 6 GIU - In Italia ''quello che manca e' un consapevole e diffuso e durevole consenso attorno alle scelte fondamentali di politica di difesa''. Lo ha detto il ministro Arturo Parisi nel suo intervento per la chiusura dell'anno accademico del Casd, il Centro alti studi della Difesa.

   ''Nel nostro Paese - ha denunciato il ministro - una delle carenze piu' gravi ed evidenti e' certamente quella relativa all'assenza di una diffusa cultura della difesa. E mi riferisco, in particolare, alla condivisione - presso tutti gli schieramenti politici della pubblica opinione - di quei principi che sono alla base di qualunque architettura difensiva, in qualunque Stato democratico''.

   Secondo il ministro, ''a distanza di sessant'anni anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, ma anche a diciotto anni dalla caduta del Muro di Berlino, e' ormai doveroso affrontare senza piu' preclusioni ideologiche il 'perche'' ed il 'come' della Difesa in Italia. Il ritardo di una risposta comune alle domande sul 'perche'', sul 'come' e sul 'con chi' garantire la Difesa del nostro Paese comincia ad essere eccessivo''.

''Le risposte a tali domande – ha proseguito Parisi - non possono provenire dal solo mondo della Difesa. Se cosi' fosse, il rischio sarebbe l'autoreferenzialita' e la separatezza''.

   ''Lo dico con la consapevolezza - ha aggiunto - di chi chiama in causa la propria responsabilita' e i ritardi della politica. Naturalmente siamo consapevoli che queste risposte non possono che nascere dal confronto, da un libero confronto senza censure. Ed il confronto sulle grandi questioni di interesse nazionale va sviluppato con logiche adeguate ai temi in questione, non con la miope visione della contesa elettorale. Ma per affrontare risolutamente questi temi, che non si possono affrontare come un gioco politico allo scavalco, dobbiamo coinvolgere in questa riflessione una parte consistente della elite culturale italiana, e far si che il grande pubblico non rimanga ai margini di questo dibattito''. ''Abbiamo bisogno di idee, di proposte concrete - ha detto ancora, facendo in particolare riferimento al ruolo del Casd - per dar vita ad un vero laboratorio per lo sviluppo e la diffusione della cultura della Difesa in Italia''.

   Nel suo intervento il ministro e' anche tornato sul problema della carenza di risorse per la Difesa. ''Sono perfettamente consapevole della criticita' di quest'ultimo aspetto, che ormai si prolunga da molti anni'', ha affermato. ''Com'e' noto, con l'ultima Finanziaria - ha proseguito - siamo riusciti ad arrestare ed invertire la tendenza alla riduzione degli stanziamenti, passando per cosi' dire da una politica 'predicata' ad una politica 'praticata'. Tuttavia, lo riconosco - ha concluso - siamo ancora ben lungi dai livelli ottimali, per cui l'esigenza di impiegare al meglio quanto si ha e' di vitale importanza''. (ANSA).

 

SANITA'-SICUREZZA;MINNITI,NUMERO UNICO EMERGENZE ENTRO 2008

 

   (ANSA) - BOLOGNA, 4 GIU - Realizzare il numero unico in Italia per le emergenze, collegato al sistema europeo del 112, entro il 2008. Lo ha annunciato il vice ministro dell'Interno Marco Minniti che in mattinata a Bologna ha firmato con il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, una convenzione per l'utilizzo delle nuova rete digitale R3, realizzata sul territorio regionale con la tecnologia Tetra.

   Il numero unico per le emergenze e' previsto dalle normative europee del 2002 e l'Italia e' sotto procedura di infrazione per il suo grave ritardo. ''E' un obiettivo di qualita' per il nostro paese che non possiamo mancare. Non ci possono essere riserve'', ha detto Minniti precisando che la sperimentazione comincera' in luglio dalla provincia di Salerno.

   Il numero unico per la sicurezza e' stato sollecitato anche dall'assessore alla sanita' dell'Emilia-Romagna Giovanni Bissoni per il quale ''bisogna recuperare il tempo perso''. Si tratta di un obiettivo da raggiungere - ha detto ancora Bissoni che ha voluto rimarcare come a volte ''la legittima difesa delle autonomie sia un freno all'integrazione operative''. Bissoni inoltre ha posto il problema di come realizzare il numero unico, se attraverso il sistema dei call center o agendo sulle centrali integrate. (ANSA).


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