FORZE ARMATE:COCER,RIFORMA PER VERA RAPPRESENTANZA SINDACALE - FORZE ARMATE: CALIPARI, A COCER RUOLO DI PARTE SOCIALE - VISCO: ADDIO SPECIALE TRA APPLAUSI

mercoledì 13 giugno 2007

FORZE ARMATE:COCER,RIFORMA PER VERA RAPPRESENTANZA SINDACALE

 

   (ANSA) - ROMA, 12 GIU - Un vero sindacato, cosi' come lo hanno le forze di polizia. E' quanto chiedono i Cocer di Marina, Aeronautica Militare e Guardia di Finanza in una nota consegnata al Cocer interforze che e' stato sentito oggi dalla commissione Difesa del Senato nell'ambito dell'inchiesta sulla riforma della rappresentanza militare. Un documento firmato anche da due delegati del Cocer dei Carabinieri.

   I firmatari del documento parlano di una ''palese assenza di rappresentativita' in senso sindacale nel mondo del lavoro militare'' ed e' in quest'ottica che ''si rende necessario un intervento normativo che vada nel senso gia' delineato per le forze di polizia e che si concretizzi in una capacita' associativa di natura professionale o sindacale tra i militari''. L'eventuale apertura verso forme di rappresentanza sindacale dei militari, proseguono i Cocer, rappresenterebbe un ''esperimento di democraticita', reso possibile oltre che dall'esempio normativo di altri paesi europei'', anche ''da recenti e ripetute racco mandazioni comunitarie che non hanno ravvisato particolare cause ostative al riconoscimento dei diritti sindacali'' dei militari.

   Per i Cocer che hanno sottoscritto il documento, ''non potra' quindi accettarsi alcuna soluzione di compromesso in tema di rappresentanza delle istanze del mondo lavorativo militare''. Piuttosto serve una riforma che ricerchi ''un modello di rappresentativita' non fittizio ma effettivo, in analogia ai comparti pubblici similari, ad esempio i magistrati, che hanno delineato nelle loro peculiari associazioni tutte le garanzie e i compromessi fra la nozione di parte sociale e tutela ed integrita' dell'ordinamento''. (ANSA).

 

FORZE ARMATE: CALIPARI, A COCER RUOLO DI PARTE SOCIALE

 

   (ANSA) - ROMA, 12 GIU - ''Al Cocer delle forze armate va riconosciuto il ruolo di parte sociale''. E' quanto afferma il senatore Rosa Villecco Calipari (Ulivo) a conclusione del comitato ristretto sulla rappresentanza militare che intende ''impegnarsi in un'azione di sensibilizzazione dei ministri Parisi e Nicolais in vista dell'apertura della concertazione tra governo e Cocer''.

   ''Comprendo perfettamente le difficolta' del Cocer perche' da troppo tempo soffre del mancato riconoscimento della natura di parte sociale, ricoprendo un ruolo semplicemente consultivo con scarsissimi poteri negoziali'' dice Calipari sottolineando pero' che e' importante compiere ''passi avanti''. L'occasione potrebbe essere la convocazione per domani dei Cocer presso la Funzione Pubblica, per l'apertura del procedimento di concertazione che riguardera' la parte normativa del prossimo quadriennio e quella economica del primo biennio''.

   ''Ritengo utile quindi rivolgere un sincero appello a tutti i delegati dei Cocer perche' colgano questa occasione trasformandola in una opportunita' - prosegue Calipari – Quella di confrontarsi direttamente con i rappresentanti del governo, della Difesa e della Funzione Pubblica allo scopo di affrontare e rappresentare in quella sede il tema dei limiti funzionali in cui sono costretti gli organismi di rappresentanza militare''. Un appello ''altrettanto caloroso - conclude il senatore - rivolgo ai due ministri affinche' sappiano ascoltare e recepire le istanze realisticamente perseguibili nei tempi tecnici della concertazione''.(ANSA).

 

VISCO: ADDIO SPECIALE TRA APPLAUSI GDF, IO TRASPARENTE

GENERALE SALUTA SUOI UOMINI,PERIODO PIU' BELLO MIA VITA MILITARE

 

   (ANSA) - ROMA, 12 GIU - ''Trasparenza'' e ''rispetto delle regole''. Il generale Roberto Speciale ha detto oggi pomeriggio addio alla Guardia di Finanza (''il periodo piu' bello della mia vita militare'', ha definito i suoi quattro anni al vertice del corpo). E, pur senza mai replicare direttamente alle accuse rivoltegli in Senato dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, ha voluto ribadire davanti ai suoi uomini la sua lealta'.

   Non si ricordano, alla sede del comando generale del corpo, in via XXI aprile, di un altro capo del corpo che lascia senza una cerimonia ufficiale, senza il passaggio delle consegne con il suo successore, battezzato dal ministro dell'Economia. Ma la rimozione forzata del generale da parte del Governo ha fatto saltare tutte le procedure, mettendo in difficolta' il collaudato cerimoniale della Gdf. Il saluto di Speciale oggi e' stato cosi' una cerimonia quasi in famiglia e senza ospiti esterni. Alle 16 la Bmw con i vetri oscurati con a bordo quello che i militari di Guardia alla caserma continuano a chiamare 'C1' (nel loro gergo sta per comandante generale) ha fatto il suo ingresso al comando generale e ne e' uscita venti minuti dopo.

   Riuniti nel salone d'onore della caserma 'Sante Laria' c'erano i vertici delle Fiamme Gialle, a cominciare dal comandante in seconda, generale Angelo Ferraro e dal capo di Stato Maggiore, generale Paolo Poletti, i comandanti regionali ed interregionali, ex ufficiali in pensione ed una delegazione del Cocer. In tutto qualche centinaio di militari. Speciale ha preso la parola per poco piu' di un quarto d'ora. ''Fin dal mio primo giorno alla Guardia di Finanza - avrebbe sottolineato il generale - ho detto chiaramente quali erano i miei obiettivi, le mie scelte ed i miei programmi: a questi mi sono attenuto, cosi' come al rispetto delle regole ed abbiamo raggiunto risultati di eccellenza in vari settori''. Speciale ha quindi ringraziato tutto il personale che ha collaborato al processo di ristrutturazione del corpo, che e' stato avviato e che ora, avrebbe aggiunto, dovra' proseguire. Un lungo applauso ha salutato la fine del discorso.

   C'e' stato poi il tempo per la consegna da parte del presidente del Csm (Comitato sportivo militare) Gianni Gola, di una speciale onorificenza di grande ufficiale. Alla fine Speciale e' stato salutato dal comandante in seconda del Corpo, generale Angelo Ferraro, che lo ha ringraziato per tutto quello che ha fatto. (ANSA).


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