RISOLUZIONE ALLA CAMERA A FAVORE DELLA SALUTE DELLE FORZE DI POLIZIA IMPIEGATE NEI PORTI

martedì 26 giugno 2007

Presentata alla IX Commissione Lavoro della Camera una Risoluzione del Deputato Augusto ROCCHI (Rif. Comunista) che chiede al Governo di curare le condizioni di salute degli appartenenti delle Forze di Polizia, compresa la Guardia di Finanza, che operano all’interno dei porti.

 

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Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00194
presentata da AUGUSTO ROCCHI
mercoledì 6 giugno 2007 nella seduta n.165


La XI Commissione,

premesso che:
le zone portuali italiane ove operano i militari della Guardia di Finanza e gli agenti e graduati della Polizia di Stato sono oltre 30 (compresi quindi i porti di Gioia Tauro, Gela, Augusta e Rossignano Solvay);

all'interno di queste zone prestano servizio diverse migliaia di lavoratori e lavoratrici delle Forze di Polizia ad ordinamento militare ed ordinamento civile;

ogni anno sulle e dalle navi-traghetto e navi commerciali vengono caricati e scaricati molte centinaia di migliaia di autoveicoli ed autotreni, immatricolati sia in Paesi dell'Unione europea sia in Paesi non comunitari;

queste operazioni di imbarco e sbarco portano al rilascio di sostanze potenzialmente pericolose per la salute delle persone (ad esempio, polveri sottili rilasciate dai tubi di scarico dei motori, dallo sfregamento delle gomme delle ruote sull'asfalto e dallo sfregamento dei ferodi dei freni) e che molto spesso le misurazioni delle centraline delle varie ARPA rilevano la presenza di tali polveri sottili e ultrasottili ben oltre i limiti consentiti dalla Legge e per un numero di giornate/anno molto numerose (ad esempio, il Corriere dell'Adriatico di Ancona del 20 febbraio 2007 indicava per il 2006 ben 98 sforamenti oltre il limite dei 50 microgrammi per metro/cubo nella zona del porto di Ancona con rilasci anche sino 210 microgrammi per metro/cubo alle ore 12.00 del 26 giugno 2006, fonte: dati ARPA delle Marche) con il rischio di generare gravi patologie;

in prospettiva, questi transiti nelle zone portuali registreranno un forte incremento, quale risultanza dell'aumento del turismo e dei commerci sia con i Paesi dell'area Mediterranea sia con il continente asiatico, con il conseguente aumento del rilascio di polveri sottili e ultrasottili;

tutto ciò desta già forte allarme e preoccupazione fra il personale delle Forze di Polizia che lì opera, fermo restando che si registrano già alcuni casi di ricoveri ospedalieri fra il personale addetto ai controlli nei porti;

oltre alle necessarie «valutazioni di impatto ambientale» che ciò comporta e sempre più comporterà, si renderà necessario promuovere «valutazioni di impatto sulla salute» per chi opera all'interno delle aree portuali in quanto il diritto alla salute è un bene costituzionalmente garantito e che esso si deve tutelare, particolarmente per i lavoratori esposti, anche con un'adeguata azione preventiva, il che tra l'altro rappresenta un investimento per il Paese;
impegna il Governo:

ad individuare e valutare i fattori di rischio che incombono sul personale addetto ai controlli di sicurezza e legalità, attrezzando tali zone con personale e strumentazioni del Servizio Sanitario Nazionale atto ad indagare e vigilare sullo stato di salute degli operatori sia civili sia militari che lì sono comandati;

a riconoscere le patologie, derivanti dall'esposizione a rumori e inalazioni di gas, polveri sottili e ultrasottili, quali cause di servizio;

a dotare il personale di adeguati Dispositivi Protettivi Individuali;

a ridurre il tempo di esposizione al rischio attraverso un adeguamento degli organici, dei turni di riposo e di tutto quanto necessario e utile per ridurre l'esposizione individuale ai rischi;

a considerare il periodo di lavoro con esposizione ai rischi utile ai fini dell'individuazione di benefici previdenziali, assistenziali e curativi;

a potenziare la formazione delle Rappresentanti per la Sicurezza dei Lavoratori delle Forze di Polizia civili e militari, dotarli di capacità autonome di controllo e di intervento rispetto all'Amministrazione di appartenenza, favorire i rapporti fra i rappresentanti per la Sicurezza dei Lavoratori e i servizi pubblici per la prevenzione dei rischi per la salute nei luoghi di lavoro, competenti territorialmente, delle ASL.

(7-00194)
«Rocchi, Mungo, Mario Ricci, Andrea Ricci, Mascia, Cacciari, Dioguardi».


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