QUOTIDIANO LIBERTA': "I DIRITTI SINDACALI DEI MILITARI, UNA PROPOSTA DI LEGGE DELLA CGIL" (di Cgil Funzione Pubblica di Piacenza))
LIBERTA' di mercoledì 21 novembre 2007
Fin dal 1980 la tutela degli interessi socio-professionali del personale militare è affidata alla "Rappresentanza Militare"; nel tempo questo istituto, interno all'amministrazione della Difesa ha però evidenziato notevoli limiti strutturali nel tutelare compiutamente i bisogni e le aspettative dei militari. Oltre alle ragioni ricordate all'inizio, relative alla contrazione e riorganizzazione del modello di difesa, le riforme succedutesi in questi anni (vertici, donne, arma dei carabinieri) hanno modificato radicalmente la struttura e l'ordinamento del Comparto Difesa italiano. Riconoscere il diritto di associazione ai militari si presenta quindi come una necessità per bilanciare gli spazi di democrazia, lasciati sguarniti dalle riforme introdotte. Lo testimonia il fatto che lo stesso Parlamento se ne è occupato in più legislature nel tentativo di attuare una riforma richiesta più volte dal Consiglio d'Europa e dal Parlamento Europeo con risoluzioni che invitavano a recepire ed omogeneizzare la normativa Europea in tema di diritti dei militari. Questo sforzo, però, è risultato vano a causa dei timori e dei pregiudizi manifestati, sia dai vertici militari sia da alcune forze politiche (vedi precedente Governo).
Nei mesi scorsi
La proposta della Cgil è stata accolta favorevolmente dal gruppo dei militari. E' stato infatti presentato in Commissione Difesa del Senato, per iniziativa dei Sen. Menapace, Pisa, Giannini e Palermi un testo che ne accoglie pienamente lo spirito. Questi Senatori hanno anche presentato un gruppo di emendamenti al testo presentato che dovrebbe avere la maggioranza in Commissione.
L'obiettivo è che, dopo l'approvazione in Commissione ed il passaggio in Aula, lo stesso venga approvato all'indomani dell'approvazione della Legge Finanziaria . Naturalmente
Il Movimento Democratico fra i militari si è rafforzato con l'abolizione del servizio di leva e la definizione di un Esercito professionale di volontari; questa scelta politica del Governo e del Parlamento fa crescere la richiesta di concertazione e contrattazione fra i militari a tutti i livelli, in rapporto alle esigenze della nuova Organizzazione del Lavoro e della difesa della salute dei militari. Anche a Piacenza, dove la presenza dei militari è numericamente consistente e storicamente sensibile a questi temi stanno arrivando richieste in questo senso; "è ora di partire anche per noi con i diritti e le tutele".
Ci auguriamo che con il sostegno popolare che vogliamo suscitare come CGIL possa trovare un sostegno più vasto e maggioritario la nostra proposta affinché tutti si rendano conto di come sia anacronistico, fuori del tempo e ingiusto far prevalere ancora una volta la pretesa degli Stati Maggiori impedendo ai militari italiani di avere diritto ad un sindacato, Un diritto da tempo riconosciuto nella maggior parte dei paesi dell'Unione Europea.
Funzione Pubblica - Cgil
Piacenza - Comparto Stato