LIBERO MERCATO: POLIZIOTTI E CARABINIERI FUORI DAI LAVORI USURANTI, UN COMMA PER ALLUNGARE LA VITA LAVORATIVA DI MILITARI E FORZE DELL’ORDINE E TAGLIARE LE PENSIONI. PINOTTI A COCER E SINDACATI: “FARÒ DI TUTTO PER MODIFICARE L’EMENDAMENTO”

sabato 24 novembre 2007

Libero Mercato (supplemento del quotidiano Libero)

 

23 novembre 2007, pagina 3

 

(Antonio Castro)

In pensione più tardi e con meno quattrini. E senza neppure la qualifica di usuran­te. I 530mila uomini in divisa ri­schiano di trovare una brutta sorpresa sotto l’albero di Nata­le. All'articolo l comma 6 del protocollo sul Welfare (atto Ca­mera 3178), in discussione in questi giorni a Montecitorio, è spuntato un paragrafo che di fatto assegna al governo una delega in bianco per allungare l'età media pensionabile dei di­rigenti, degli ufficiali e sottuffi­ciali delle forze armate e di po­lizia. Nei prossimi 12 mesi - se l'articolo verrà approvato sen­za le modifiche promesse ieri sera dal presidente della com­missione Difesa RobertaPinot­ti - Palazzo Chigi potrebbe de­cidere di aumentare da un mi­nimo di 12 mesi a un massimo di 36 mesi la permanenza in servizio (secondo quanto risul­ta spulciando la relazione tec­nica che accompagna il testo del Pdl). E come se non bastas­se, parallelamente, il governo ha programmato di rivedere i coefficienti (ovvero i parametri sui quali si calcola l'importo dell'assegno pensionistico), ri­ducendo così le pensioni per coloro che matureranno il di­ritto al trattamento previden­ziale nel 2014. Un taglio che sa­rà compreso tra il 6 e il 9% netto sull' assegno mensile.

 

STRANA MODIFICA

Mentre nei corridoi di Mon­tecitorio e via Flavia, sede del ministero del Lavoro, si discute se ampliare di altre 650mila unità la schiera dei "lavoratori usuranti" (come anticipato con preoccupazione dall'esperto previdenziale Giu­liano Cazzola), in commissio­ne spunta a sorpresa· questo correttivo che trasforma magi­camente militari e forze dell' ordine in dipendenti pub­blici a tutti gli effetti e non più lavoratori in regime di diritto pubblico come oggi e che la Maroni aveva a suo tempo confermato. Non solo. Carabinieri, poliziotti e militari che operano in prima linea non rientreranno neppure questa volta nella fantomatica lista dei "lavoratori usuranti" che un' apposita commissione isti­tuita dal ministro del Lavoro, Cesare Damiano, sta stilando. Come se lavorare di notte (visto che è stata stralciata la soglia minima delle 80 notti lavorate) rappresentasse un’usura al pari del lavoro in miniera, in alto­forno o alla guida dei Tir. Con un paradosso. Il rischio è che la qualifica di lavoratore usuran­te - che prevede sconti sulla du­rata della vita lavorativa - vada invece ai 370mila lavoratori dell'industria del divertimento (attori, ballerini, barman, but­tafuori) e non alle forze dell'or­dine che prestano servizio in luoghi disagiati, con turni pe­santi e a rischio dell'incolumità personale.

 

IL FANTASMA

La cosa bizzarra è che nessu­no sembra voler rivendicare la paternità del provvedimento contro le stellette, Come se il comma 6 all'articolo l sia stato scritto da un fantasma bizzarro e burlone. Ma c'è di più. il mini­stro competente, Arturo Parisi, non compare tra i titolari dei dicasteri interessati alla rifor­ma. Insomma, non è stato nep­pure avvisato della modifica. Eppure l'articolo che prolunga la vita lavorativa delle forze ar­mate dovrebbe riguardar lo di­rettamente. Il presidente della commissione Pinotti ha assi­curato ai sindacati di polizia e ai Cocer della Difesa che farà di tutto per modificare questo emendamento senza paterni­tà. Anche perché al tavolo di concertazione c'erano solo Cgil, Cisl e Uil. E non i rappre­sentanti coinvolti dalla modifi­ca. E poi cambiando l'ordine dei fattori il risultato cambia, almeno a via XX Settembre. To­gliendo la modifica (e lascian­do militari e poliziotti al regime attuale) il saldo contabile non sarà più lo stesso con ulteriori aggravi di spesa per le casse pubbliche.

 

 

 

 

 


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