FICIESSE SALUTA CON DEFERENZA IL MARESCIALLO DELL’ESERCITO ITALIANO DANIELE PALADINI CHE PER SALVARE LE VITE DI INERMI CIVILI AFGANI HA EROICAMENTE SACRIFICATO LA PROPRIA E SI STRINGE CON COMMOZIONE INTORNO AI GENITORI, ALLA MOGLIE E ALLA PICCOLA FIGLIA

domenica 25 novembre 2007

CHI ERA IL MARESCIALLO PALADINI

(da Repubblica online)

NOVI LIGURE (ALESSANDRIA) - "Era un ragazzo eccezionale, con un senso del dovere e della Patria d'altri tempi". Così Giovanni Stefanizzi, zio di Daniele Paladini, ha ricordato il nipote morto nell'attentato in Afghanistan. Il generale Piercorrado Meano: "Una famiglia forte nel dolore".

Daniele Paladini, era nato a Lecce il 9 marzo del 1972 ma si era trasferito in Piemonte con la famiglia. Abitavano a Novi Ligure, in provincia di Alessandria e qui Daniele è cresciuto e ha trascorso gli anni dell'adolescenza. Il padre è morto nel novembre del 1993, quando Daniele aveva ventitrè anni. Il militare era sposato con Alessandra Rizzo, piemontese 39 anni e aveva una bambina, Ilaria, di 6.

Paladini era arruolato nel secondo reggimento Pontieri di Piacenza e aveva il grado di maresciallo capo dell'esercito. Nel suo curriculum c'erano già due missioni all'estero: una nel maggio 2005 e l'altra nel novembre 2005 nel Kosovo, entrambe di sei mesi. Era partito per il teatro operativo dell'Afghanistan lo scorso luglio. Sarebbe dovuto tornare in Italia a gennaio.

"Lui era un vero militare - ha aggiunto commosso lo zio -, e svolgeva il suo lavoro come una missione. Era partito per l'Afghanistan non vedendo in questo impegno una occasione economica, ma perché aveva ben chiaro il contributo che la presenza dell'Esercito italiano aveva per la pace nel mondo. L'Italia ha perso un uomo e un soldato eccezionale".

Anche la madre di Paladini, Lucia, aveva lasciato da qualche anno la Puglia. La donna ha mantenuto la residenza a Lecce sino al 2003, anno in cui poi si è trasferita formalmente a Seregno, in provincia di Milano, dove abita anche lo zio. "La morte di Daniele - ha aggiunto Giovanni Stefanizzi - mi ha lasciato dentro un dolore vivissimo e intenso".

 

Il compito di portare la notizia alla moglie è toccato A portare la notizia è toccato al generale di brigata Piercorrado Meano, comandante della regione militare Liguria: "Ho trovato una famiglia forte nel dolore, stretta intorno alla bimba", ha detto l'ufficiale. "La mamma - ha spiegato Meano- ha informato la figlia di quello che era successo. Lo abbiamo fatto insieme in modo giocoso per avere meno disagio possibile dal punto di vista affettivo ed emotivo. C'è una grande vicinanza nei confronti della bimba. Siamo inoltre in attesa - ha aggiunto - dell'arrivo anche di una psicologa dello Stato Maggiore dell'Esercito".

Parlando del militare ucciso, il generale Meano ha ribadito che "era in un normale turno di servizio". "E' una giornata tragica - ha aggiunto - purtroppo non è la prima vittima, ma si spera sempre che sia l'ultima".


(24 novembre 2007)



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