STATI GENERALI GDF CONCLUSI CON UN BELL’INTERVENTO DEL COMANDANTE IN SECONDA FERRARO: “RIMANERE MILITARI PER RIMANERE UNITI, MA BEN VENGA UNA RAPPRESENTANZA AUTONOMA”

sabato 26 gennaio 2008

Completiamo il resoconto sugli interventi della conferenza tenuta ieri presso l’aula magna del Comando generale.

GIARDULLO (SILP). La riforma del sistema di tutele dei militari si inserisce nella più ampia necessità di una modernizzazione generale del paese. Per la rappresentanza militare è palese la necessità di cambiamento. Non ha senso che i rappresentanti del personale GdF debbano chiedere un’autorizzazione per potersi riunire come ad esempio avvenuto per questa assise (applausi). L’autonomia non si misura solo nel momento della firma dei contratti ma anche in tutte le fasi precedenti. Il modello sindacale ha dato nella storia italiana molte prove di affidabilità democratica; è necessario un atto di fiducia agli operatori della GdF.

(Applausi)

Gen. ROSSI (Presidente Cocer interforze). Non è corretto che i politici parlino e poi si ne vedano senza ascoltare gli altri. (probabile riferimento ad alcuni parlamentari che avevano appena lasciato l’aula, NDR) (applausi). Le persone sono il motore del sistema e bisogna dare loro risposte che la linea di comando non è più in grado di dare perché esistono problemi politici di approccio alla situazione dei militari. Un esempio è la legge sul welfare approvata in base ad un accordo coi sindacati senza ascoltare la rappresentanza militare. I Cocer si sono espressi. Ora decida il Parlamento il più presto possibile. Contrario alla divisione dei comparti difesa e sicurezza perché ritenuta un indebolimento.

GALLO (Magistrato). Con la legge 382 la Costituzione è entrata a fatica nelle caserme. In passato venivano controllati i giornali che i soldati di leva portavano in caserma. La Carta dei diritti dell’Unione europea dà legittimità alle istanze della Gdf, ma il diritto europeo non è competente sugli ordinamenti militari nazionali. L’Associazione nazionale magistrati nacque agli inizi del 900 perché i magistrati non potevano avere un sindacato. Fu soppressa nel 1925 dal regime fascista e legalizzata nel 1944 a liberazione avvenuta. Lo Stato non deve avere paura. La magistratura e la polizia hanno la libertà e difendono la libertà. Non si può difendere la libertà dei cittadini senza goderne. La smilitarizzazione potrebbe essere la soluzione del problema per la Gdf.

(Applausi)

SCOLLETTA (UGL). Questo è un momento storico. Assicura piena solidarietà e sostegno da parte dell’UGL alle richieste dei finanzieri. Alla manifestazione del 1° dicembre 2007 i delegati del Cocer sono stati ospitati con grande piacere e hanno sfilato. Ma hanno dovuto far leggere dal palco ad altri il loro comunicato. È la dimostrazione che è necessario dare libertà. La gerontocrazia e la politica devono rendersene conto.

(Applausi)

FERRARO (Comandante in seconda Gdf). Dà atto della pacatezza, serietà e professionalità dell’assemblea. Sottolinea come sia stata assicurata la piena libertà di parola a tutti. Con le regole vigenti i vertici della Gdf sono comunque su posizioni di avanguardia nei rapporti con la rappresentanza militare. Il Consiglio superiore della Gdf si è già espresso da anni in maniera favorevole alla separazione dei comparti difesa e sicurezza. Esprime soddisfazione per un suggerimento valido per conciliare il modello militare ed una efficace forma di rappresentanza. Ci sono margini di miglioramento. Con la smilitarizzazione c’è il rischio che la Gdf non possa sopravvivere nell’attuale organizzazione. Tutte le ipotesi succedutesi in questi anni prevedono lo smembramento. Anche la proposta di legge del 1996, primo firmatario Folena, prevedeva la perdita dei baschi verdi e della componente aero-navale. Il documento conclusivo licenziato a L’Aquila può essere la base per un dibattito parlamentare serio ed attento alle esigenze manifestate. Se vi è una così evidente condizione di disagio è perché non sono state accolte le istanze del personale. Ben venga allora una rappresentanza autonoma.

(Applausi)

MINERVINI. Ringrazia gli intervenuti, i delegati e i vertici della Gdf che non pongono ostacoli alla crescita dei finanzieri.

L’assemblea è stata quindi sciolta e i delegati hanno fatto ritorno a casa. Stanchi ma soddisfatti. I politici presenti sono stati molto colpiti dalla passione, dalla competenza e dalla compostezza dei 260 rappresentanti degli uomini e donne della Guardia di finanza. Che hanno dimostrato di essere uniti, fortemente legati all’istituzione, ma anche altrettanto fortemente determinati a non

 

“Un bel pezzo di storia del Corpo è stato scritto in questi tre giorni – ci ha detto un delegato –, anche perché certamente è la prima volta che i muri di quella austera aula magna hanno sentito finalmente risuonare la parola: DIRITTI.”

 

 


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