IL SOLE 24 ORE: PRIVILEGI, QUEGLI SCATTI DI CARRIERA APPENA PRIMA DELLA PENSIONE. LO STRAORDINARIO DEI DIRIGENTI MILITARI CASO UNICO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

venerdì 22 agosto 2008

IL SOLE 24 ORE – Pag. 14 - 22/08/08

 

PRIVILEGI. QUEGLI SCATTI DI CARRIERA APPENA PRIMA DELLA PENSIONE.

 

 Promossi un giorno prima di andare in pensione. Per i militari è così, come sanno bene gli addetti ai lavori. Meno noto è il fatto che tra gli ufficiali si arriva perfino a prendere prima lo stipendio e poi la pensione previsti per chi ha due gradi superiori. Con un meccanismo automatico.

Il merito o la colpa, a seconda dei punti di vista, è della legge n. 231 del 1990. In sostanza, con quelle norme si stabilisce che i tenenti colonnelli con 13 anni di servizio - «senza demerito» precisa la legge - si vedono attribuito lo stipendio (con 15 anni l'intero trattamento economico, comprese cioè tutte le voci accessorie) del colonnello. Con quest'ultimo grado, raggiunti i 23 anni di servizio (sempre «senza demerito» naturalmente) si ottiene la busta paga del generale di brigata. Norme simili sono previste per gli ufficiali di grado più basso: in sequenza tenenti, maggiori e capitani. È un'eccezione assoluta in tutto il pubblico impiego.

Spesso si verifica un caso perlomeno singolare. Ci sono, infatti, tenenti colonnelli che non riescono a essere promossi e terminano la carriera con questo grado. Nonostante questo percorso professionale poco brillante, se gli interessati raggiungono i 23 anni di attività - un fatto praticamente scontato - da quel momento avranno comunque la retribuzione di un generale. Anche se giuridicamente sono rimasti due gradi indietro.

C'è poi un altro aspetto economico che suscita da tempo una serie di malumori trattenuti a stento. E cioè il fatto che tutti gli ufficiali equiparati alla dirigenza - da tenente colonnello "anziano" fino a generale - si vedono inserite e liquidate in busta paga le ore di lavoro straordinario. Mentre, in sostanza, un dirigente dell'Economia, così come dell'Istruzione o del resto del pubblico impiego, ha compreso nel suo stipendio il riconoscimento «della funzione» ed è pagato indipendentemente dalle ore di lavoro trascorse in ufficio. È un caso quasi unico nella pubblica amministrazione, che suscita qualche imbarazzo anche tra tutti quelli che indossano la divisa. Perché per il resto dei militari l'ammontare delle ore di straordinario è rimasto bloccato al 2002. E la retribuzione media di queste ore è ormai inferiore a quella del lavoro ordinario.

M.Lud.


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