LAVORO: SCIOPERO ADDETTI PULIZIE SCUOLA GDF L'AQUILA - PROSTITUZIONE: ORDINANZA GENOVA,NEL MIRINO PROPRIETARI CHE AFFITTANO A LUCCIOLE

sabato 23 agosto 2008

LAVORO: SCIOPERO ADDETTI PULIZIE SCUOLA GDF L'AQUILA

 

   (ANSA) - L'AQUILA, 22 AGO - Gli addetti alle pulizie della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza del capoluogo hanno scioperato oggi contro il taglio del 20% al monte ore di lavoro imposto dalla ''Cometa'', ditta romana che da agosto si e' aggiudicata l'appalto del servizio con un ribasso d'asta del 44%.

   Allo sciopero odierno, con un sit in congiunto Cgil-Ugl, seguiranno altre iniziative di protesta.

   ''La Cometa - ha spiegato Alessandro Angelini della Cgil - e' subentrata a Edilsistema aggiudicandosi l'asta con un ribasso del 44%, da 626 mila a 351 mila euro. In seguito, pur riassorbendo 16 lavoratori su 18 perche' 2 hanno rinunciato, ha tagliato del 20% medio il monte ore di lavoro. Un'operazione scorretta, visto anche che l'appalto originario del 1995 prevedeva 32 persone e 3.300 ore, mentre oggi siamo a 1.500. Abbiamo avuto incontri alla direzione provinciale Lavoro e in Prefettura, ma senza sbocchi: se non verra' ripristinato il monte ore continueremo con le proteste''.

   Sul piatto potrebbe finire anche un comportamento antisindacale della ditta Cometa, che stando ai lavoratori insorti oggi ha convogliato alla scuola della Guardia di Finanza 8 addetti alle pulizie provenienti da altri appalti. ''Un gesto estremamente scorretto - ha commentato Piero Peretti dell'Ugl . Valuteremo se ci sono gli estremi per una denuncia per comportamento antisindacale. Anche la Guardia di Finanza deve uscire allo scoperto, sebbene il reparto logistico, tecnico e amministrativo, che e' responsabile degli appalti, si trovi a Roma: e' impossibile che nel documento inviato alla Cometa richiedano il mantenimento del monte ore ma che contemporaneamente abbiano accettato un ribasso del 44%''. (ANSA).

 

PROSTITUZIONE: MAI PIU' NEI BASSI, VIA DEL CAMPO ADDIO

ORDINANZA GENOVA,NEL MIRINO PROPRIETARI CHE AFFITTANO A LUCCIOLE

(di Patrizia Antonini)

 

   (ANSA) - GENOVA, 21 AGO -  In ''via del Campo c'e' una graziosa, gli occhi grandi color di foglia, tutta notte sta sulla soglia vende a tutti la stessa rosa'' cantava Fabrizio De Andre' nel 1967 regalandoci un fotogramma della Genova dei vicoli di quarant'anni fa. Ma oggi, spiega l'assessore comunale alla Citta' Sicura Francesco Scidone che sta lavorando ad un'ordinanza per sfrattare le prostitute dai bassi sfruttando i poteri conferiti dal decreto sicurezza Maroni, ''del romanticismo di quella ballata e' rimasto ben poco''.

   ''Non e' un pezzo della Genova storica che se ne va – afferma l'assessore -. Quella citta' con i locali dell'angiporto, i venditori di stecche di sigarette di contrabbando e le prostitute dagli occhi sognanti non c'e' gia' piu'. Ora le lucciole sono quasi tutte sudamericane, nigeriane, alcune dell'est e spesso favoriscono lo spaccio, contribuendo ad una situazione di degrado che i residenti non sopportano'''.

   In effetti il nome dei vicoli oggi si accompagna all'etnia delle prostitute che vi lavorano, in una Babele dove l'italiano e' ormai una lingua rara. Di lucciole nostrane ne sono rimaste davvero poche e quelle che resistono sono soprattutto i trans di vico Croce Bianca, dove i bassi sono di proprieta', ed in questi giorni di vacanze agostane le porte restano chiuse.

   Le donne rimaste per strada guardano con diffidenza e preferiscono non rispondere. Ma c'e' chi tra i residenti della Maddalena allo sfratto delle prostitute (processo innescato dalla passata amministrazione Pericu) non crede piu'. ''Se ne parla da anni - dice Andrea col mugugno tipico genovese – ma queste sono sempre qui a urlare e a spaccare bottiglie''.

   Invece la controffensiva dell'amministrazione partira' proprio dalla Maddalena, obiettivo prioritario di Palazzo Tursi, che in attesa di notificare l'ordinanza in elaborazione ad una quarantina di proprietari dei bassi gia' censiti, sta lavorando a dieci sequestri amministrativi (a questi se ne aggiungono 4 dei mesi scorsi) che saranno eseguiti sulla base della destinazione d'uso dei locali.

   Per quanto riguarda il provvedimento allo studio, che dovrebbe essere pronto all'inizio di settembre e che dovra' ricevere anche l'ok del prefetto, due sono le ipotesi: ''Una soluzione piu' drastica, che vedo meno percorribile – dice Scidone - configura la chiusura coatta con i sigilli immediati, mentre l'altra prevede un'intimazione ai proprietari di far cessare l'attivita' di prostituzione, alla quale faranno seguito i controlli. Qualora fossero inottemperanti, scattera' la denuncia penale per inosservanza ai provvedimenti dell'Autorita' amministrativa. Tra l'altro si potrebbe anche configurare l'ipotesi di favoreggiamento della prostituzione e arrivare a chiedere un sequestro penale e persino la confisca''.

   L'ordinanza, si sottolinea, non colpisce le prostitute ma i proprietari che affittano questi locali (circa 15-20 mq divisi tra letto, cucinino e bagnetto) a 700-800 euro al mese. E si assicura: ''sara' usata cum grano salis''.

   Alla stretta sulla prostituzione in citta' concorre, tra gli altri, anche la Guardia di finanza che effettuera' controlli a tappeto su prostitute e proprietari degli immobili, con conseguenti segnalazioni all'Agenzia delle entrate, anche sulla base dei nominativi forniti dall'amministrazione.(ANSA).


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