FISCO: CONTRIBUENTI.IT, ITALIA PRIMA PER EVASIONE IN EUROPA. 48% IMPONIBILE NON DICHIARATO, PIU'FORTE AL SUD E TRA INDUSTRIALI - CASSAZIONE: PERQUISIZIONI, LEGITTIMA REAZIONE GIORNALISTI
FISCO: CONTRIBUENTI.IT, ITALIA PRIMA PER EVASIONE IN EUROPA
48% IMPONIBILE NON DICHIARATO,PIU'FORTE AL SUD E TRA INDUSTRIALI
(ANSA) - ROMA, 17 AGO - L'Italia si conferma il paese europeo con la piu' alta evasione fiscale, con il 48% del reddito imponibile che non viene dichiarato al fisco. Lo rileva, in una nota, Contribuenti.it, associazione contribuenti italiani, che ha condotto un'indagine su un campio di 1.500 cittadini.
Il 44% di chi non paga le tasse ''lo fa per insoddisfazione verso i servizi pubblici erogati dallo Stato o la scarsa cultura della legalita', il 36% per la complessita' delle norme e soltanto il 20% per la scarsita' dei controlli''.
L'indagine di Contribuenti.it ha inoltre rilevato - si legge nella nota - che ''i principali evasori sono industriali (32%), bancari e assicurativi (28%), seguiti da commercianti (12%), artigiani (11%), professionisti (9%) e lavoratori dipendenti (8%)''.
A livello territoriale, invece, l'evasione e' diffusa soprattutto al Sud (34,5% del totale nazionale), seguito dal Nord Ovest (26,5%), dal Centro (20,1%) e dal Nord Est (18,9%). Dall'indagine e' inoltre emerso che ''solo un cittadino su cinque - afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it - sa perche' paga le tasse, mentre quattro su cinque si considerano sudditi di un'amministrazione finanziaria troppo burocratizzata, che non eroga i servizi sociali dovuti, violando i diritti dei contribuenti''.(ANSA).
CASSAZIONE: PERQUISIZIONI, LEGITTIMA REAZIONE GIORNALISTI
(ANSA) - ROMA, 22 AGO - E' ''legittima'' la reazione – a mezzo di articoli molto critici sull'operato di chi indossa la divisa o la toga - dei giornalisti e del direttore di una testata che subiscono la perquisizione del loro giornale da parte delle forze dell'ordine perche' un simile atto ''viene percepito (a torto o a ragione, non ha importanza) come particolarmente odioso perche'' volto, secondo l'angolo visuale del 'perquisito', a comprimere il diritto di informazione''. Lo sottolinea
Con una serie di articoli pubblicati sul sito di 'Merateonline' - dal due all'otto agosto 2002 - si definiva intimidatoria la perquisizione ordinata dal pm ed eseguita da numerosi carabinieri per sequestrare le radio-scanner con le quali la redazione ascoltava le comunicazioni in chiaro che si scambiavano le forze dell'ordine (per questo Brambilla e altri redattori, in un altro processo, sono stati condannati dalla Suprema Corte nonostante la prassi sia comune tra gli addetti all'informazione). Un maresciallo che aveva partecipato alla perquisizione aveva sporto denuncia per lesione del suo onore. In primo grado Brambillla e Fumagalli vennero assolti ma poi
''Affermare che il potere (un certo potere) viene esercitato solo perche' si riveste una divisa (o si indossa una toga) e non perche' si sia obiettivamente migliori dei comuni cittadini, - spiega Piazza Cavour nelle motivazioni assolutorie, sentenza 33353 depositata il 12 agosto - costituisce una critica aspra, radicale e corrosiva (che evidentemente attiene ai meccanismi di selezione, formazione e controllo dei pubblici ufficiali) ma e' certamente una critica lecita in uno stato democratico, nel quale chi esercita pubblici poteri e' naturalmente esposto al vaglio, al giudizio e quindi alle censure di coloro in nome dei quali il potere esercita''. In altre partole, per gli 'ermellini' e' giusta la protesta contro la perquisizione ritenuta un ''uso particolarmente violento dei poteri pubblici nei confronti del cittadino in genere, e di coloro che esercitano il diritto di informazione in particolare''.(ANSA).