IL CORRIERE DELLA SERA, 6 AGOSTO 2004, PAG. 6: “CAMBI NELL’ARMA, L’IRRITAZIONE DI PISANU” - Il Viminale protesta per la sostituzione del capo di stato maggiore. La Difesa: normale avvicendamento. An insorge - (Fiorenza Sarzanini)

venerdì 06 agosto 2004

Il Viminale protesta per la sostituzione del capo di stato maggiore. La Difesa: normale avvicendamento. An insorge - (Fiorenza Sarzanini)

 ROMA – La nomina del nuovo capo di stato maggiore dei carabinieri scatena l’ira del ministro Giuseppe Pisanu. E agita ma maggioranza. Insorge Alleanza Nazionale che parla di “guerra tra correnti”. Malumori e polemiche all’interno dell’Arma. Se ne fa portavoce il Cocer, che raccoglie lo sconcerto per la decisione di comunicare a mezzo stampa e nottetempo il trasferimento di alti ufficiali. Un chiaro riferimento alla nota diramata ieri notte che annunciava la sostituzione del generale Giorgio Piccirillo, nominato comandante delle Unità mobili e speciali “Palidoro”, con Elio Toscano, attualmente capo dell’ufficio legislativo del ministro Antonio Martino.

IL VIMINALE – E’ proprio la procedura seguita dal titolare della Difesa ad aver irritato Pisanu. Tre mesi fa, quando per la prima volta si decise di nominare comandante un generale proveniente dall’Arma e la scelta cadde su Luciano Gottardo, il ministro dell’Interno pose come condizione al suo “gradimento” la conferma di Piccirillo a capo di stato maggiore. L’alto ufficiale è molto stimato tra i suoi uomini , ma anche al Vicinale dove gli si riconosce “il merito di aver lavorato in stretta collaborazione con le altre forze di polizia de di intelligence in un momento tanto delicato per la sicurezza del Paese”.

Pisano lo spiegò a Martino e affrontò la questione con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Sottolineò la necessità di “non modificare gli attuali assetti perché finora hanno portato a eccellenti risultati”. Una sorta di patto che invece non è stato rispettato. “A questo punto – avrebbe detto il titolare del Vicinale – ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità”. La nota del suo portavoce che rispedisce al mittente l’interrogazione presentata dal senatore di Rifondazione Comunista Gianfranco Pagliarulo per chiedere proprio a Pisanu conto delle ultime nomine la dice lunga sul suo umore nero. “In relazione all’interpellanza annunciata dal senatore Pagliarulo circa l’avvicendamento allo stato maggiore dei carabinieri – è scritto nel comunicato – si precisa che Tali domande devono essere rivolte per competenza non al ministro Pisanu, ma al ministro della Difesa, Antonio Martino”.

LA DIFESA – Lo scontro è evidente, anche se proprio dalla Difesa cercano di gettare acqua sul fuoco. E così si fa sapere che la nomina del generale Toscano “rientra in un normale avvicendamento voluto dal comandante generale che ha fra le proprie prerogative quella di scegliere i più stretti collaboratori”. “Piccirillo – puntualizzano – ha ottenuto un incarico di prestigio, solitamente affidato ai generali di corpo d’armata, proprio per le sue indiscusse capacità operative. Non c’è stata alcuna volontà punitiva e dunque qualunque interpretazione diversa rientra in polemiche pretestuose”. E’ la linea del Comando generale dell’Arma. “Tre mesi dopo la nomina – spiegano al vertice di viale Romania – è assolutamente naturale che il comandante formi la propria squadra scegliendo persone di sua assoluta fiducia, pur ribadendo la propria stima a chi è stato destinato a un altro incarico”.

Chiarimenti che non sembrano affatto soddisfare la base” anche perché questo cambio sembra essere soltanto il primo passo di una partita di giro molto più ampia che potrebbe portare ad altri avvicendamenti. Alcune nomine sono già state comunicate: il generale Gianfranco Siazzu, al comando interregionale carabinieri “Pastrengo” di Milano e il generale Alfonso Venditti a quello “Culqaber” di Messina. Altre potrebbero arrivare nelle prossime settimane.

LA MAGGIORANZA – “Ci siamo battuti perché il comandante generale arrivasse dall’Arma e non dall’esercito: forse ci siamo sbagliati”. Filippo Ascierto, responsabile del settore sicurezza di Alleanza Nazionale, contesta il cambio del capo di stato maggiore. “Non è un problema di nomi perché ho grande stima di entrambi i generali ma di metodo – chiarisce -. Si ha l’impressione che ormai prevalgano le divisioni tra correnti e tutto ciò è francamente inaccettabile. Piccirillo garantiva continuità ed equilibrio, dunque non si capisce quali ragioni abbiano determinato questo blitz agostano”. Secondo Mario Palombo, che prima di essere nominato senatore di An era un generale dei carabinieri, “i trasferimenti degli ufficiali generali a norma di legge organica vengono disposti dal comandante che ne deve informare il ministro della Difesa e quello dell’Interno”. “Mi auguro – sottolinea – che anche nel caso del generale Giorgio Piccirillo sia stata rispettata questa procedura”.

E’ cauto l’atteggiamento dell’opposizione. Mentre Rifondazione chiede conto delle nomine al Governo, Massimo Brutti dei Democratici di sinistra afferma: “Ad entrambi i generali facciamo i migliori auguri di buon lavoro, ma guardiamo questa partita con l’attenzione che merita”.

(Fiorenza Sarzanini)


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