SICUREZZA:NAPOLI;FINANZIERI FERITI FUORI DISCOTECA,6 ARRESTI. MILITARE URTA PER SBAGLIO GIOVANE,SCATTA RITORSIONE CON COLTELLI - CASSAZIONE:LINGUAGGIO DA CASERMA AMMESSO SOLO TRA PARI GRADO

sabato 28 marzo 2009

 

SICUREZZA:NAPOLI;FINANZIERI FERITI FUORI DISCOTECA,6 ARRESTI. MILITARE URTA PER SBAGLIO GIOVANE,SCATTA RITORSIONE CON COLTELLI

(ANSA) - NAPOLI, 27 MAR - E' bastato urtare per sbaglio un
ragazzo, in un locale notturno affollato, per far scattare
l'aggressione del branco che ha portato la notte scorsa al
ferimento di due agenti della Guardia di Finanza fuori servizio.
E' accaduto a Napoli, dove oggi sono stati arrestati sei dei
giovani che hanno colpito con calci e pugni e ferito con armi da
taglio i due finanzieri, un ufficiale ed un sottufficiale.
Tutto era iniziato in piena notte nella zona di Chiaia, nota per
lo shopping di giorno e la movida notturna: all'interno di un
locale in via Ferrigno, il Solo, a causa della ressa, uno dei
due finanzieri urta un altro avventore del locale. Quest'ultimo
non gradisce, urla, ne nasce un alterco. Una lite che si
conclude fuori dal locale dove i due militari vengono affrontati
da una dozzina di giovani residenti nei quartieri di Pianura,
Fuorigrotta e Soccavo. La banda, approfittando della
superiorita' numerica, accerchia i due e li aggredisce a calci e
pugni. Qualcuno tira anche fuori un coltello e li ferisce.
Sul posto arriva la polizia: il branco si da' alla fuga, ma
gli agenti riescono a identificare dieci giovani all'esterno del
locale e ne arrestano quattro: sono Giuseppe Filocaso, Gennaro
Matola, Francesco Castellano e Antonio Granito, tutti
ventunenni. I quattro vengono portati al carcere di Poggioreale
con l'accusa di concorso in tentato omicidio e lesioni
gravissime.
Ma le indagini proseguono, in serata, la Procura della
Repubblica di Napoli emette due provvedimenti restrittivi nei
confronti di altri due componenti del branco che erano riusciti
a darsi alla fuga. I due sono stati arrestati in serata dalla
polizia. (ANSA).

 CASSAZIONE:LINGUAGGIO DA CASERMA AMMESSO SOLO TRA PARI GRADO
(ANSA) - ROMA, 26 MAR - Gli ufficiali non devono usare un
linguaggio da caserma con i militari sottoposti al loro comando:
le espressioni volgari sono consentite solo tra pari grado,
altrimenti scatta la condanna per ingiuria. Lo sottolinea la
Cassazione con la sentenza 12997, che ha confermato la pena di
sei mesi e 20 giorni di reclusione (coperti dall'indulto)
inflitta a un tenente colonnello dell'Aeronautica dalla Corte
d'appello militare di Napoli nell'aprile 2008.
Senza successo, Vittorio O. ha sostenuto che gli epiteti che
rivolgeva agli avieri della sua caserma non erano offensivi,
perche' evocavano, appunto, ''il costume di un linguaggio da
caserma''. Ma la Cassazione, come gia' stabilito dai giudici di
merito, ha rilevato che un comportamento simile e'
''incompatibile con le regole di disciplina''.
Secondo i magistrati di Piazza Cavour, ''la posizione di
supremazia gerarchica del tenente colonnello rispetto agli
avieri gli impedisce di considerare prive di contenuto lesivo le
espressioni da lui usate''. In proposito, la Cassazione osserva
che ''si puo' ammettere che nel linguaggio comune e tra pari
molte delle espressioni volgari usate hanno perso la loro
connotazione offensiva, denotando soltanto l'impoverimento del
linguaggio e dell'educazione, invece le stesse espressioni
rivolte ad un sottoposto tornano ad assumere pienamente il loro
specifico significato spregiativo e lesivo, penalmente
rilevante''.
Cosi' il ricorso dell'ufficiale e' stato dichiarato
inammissibile con condanna al versamento di mille euro alla
Cassa delle ammende.

 


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