IL GIORNALE DI VICENZA, Venerdì 13 Agosto 2004 DEFICIT, SINISCALCO CERCA NUOVE VIE Il ministro dell’Economia pensa di rifarsi all’esperienza inglese per contenere le spese. Mentre Tremonti fa sapere «di non aver mai truccato i conti» (Paolo Tavella)

venerdì 13 agosto 2004

Roma. Giulio Tremonti fa sapere che non ha mai truccato conti in vita sua. Domenico Siniscalco studia un nuovo approccio per contenere la spesa pubblica, in vista della Finanziaria. Attraverso interventi indiretti su quotidiani e settimanali, il ministro in carica dell’Economia e il suo predecessore mettono a confronto a distanza due filosofie diverse in materia di economia. Tremonti elude ogni intervista, ma fa trapelare la sua amarezza, ancora non sopita a un mese e mezzo dalla sua brusca defenestrazione dalla potrona di via XX settembre, per le accuse di aver tenuta nascosta la reale entità del disavanzo. Realtà diventata pubblica con la necessità, a carico del suo successore, di trovare 24 miliardi per tenere a galla i conti pubblici.

Siniscalco non vuole fare polemiche, del resto a via XX settembre per i tre anni della gestione Tremonti anche lui ricopriva il ruolo non secondario di direttore generale. Ma propone nuove strade rispetto alla celebre «finanza creativa» attribuita al suo illustre e discusso predecessore. Batte in particolare la strada inglese, messa a punto negli anni da Gordon Brown e Tony Blair. Si tratta in sostanza di prendere la spesa dell’anno precedente e fissare in accordo con i ministri interessati precisi paletti di crescita. I singoli ministri saranno chiamati a scegliere e motivare gli interventi da finanziare entro precisi tetti di spesa. In inglese questo metodo si chiama ’spending rewiw’ e di fatto capovolge l’antica usanza italiana di partire dagli aumenti tendenziali di spesa e procedere poi ai tagli necessari. Una consuetudine abbandonata, circa dieci anni fa, solo da Carlo Azeglio Ciampi all’epoca presidente del Consiglio.

Non si tratta come si vede di una sconfessione diretta del metodo Tremonti, ma di certo ne rappresenta una chiara evoluzione. Tremonti per quel che lo riguarda già guarda avanti, a un futuro che lo vedrà impegnato a scrivere (riprenderà la sua attività di commentatore del Corriere della Sera) e ad interessarsi agli aspetti istituzionali più che a quelli economici. Tra le sue mosse ci dovrebbe essere anche il trasloco dalla Commissione Finanze di Montecitorio, dove era assegnato prima dell’incarico di ministro, a quella Affari Costituzionali. Ma prima di lanciarsi nella sua nuova vita Tremonti un’ultima occhiata indietro la getta. «Non ho mai truccato conti. Del resto il tempo è galantuomo e certe accuse si scioglieranno al sole quando si vedrà che nel 2004 il famoso criterio del 3% sarà pienamente rispettato».

(Paolo Tavella)


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