COSSIGA, CHIARIMENTO CON VIMINALE O ARMA VERSO EMARGINAZIONE. BASTA CONFLITTI ISTITUZIONALI DIFESA-INTERNO PER BENE PAESE

venerdì 13 agosto 2004

   (ANSA) - ROMA, 12 AGO - Basta conflitti istituzionali tra
ministeri della Difesa e dell'Interno sull'Arma dei Carabinieri.
Lo chiede ''per il bene del Paese'' Francesco Cossiga, in un
articolo pubblicato su 'Panorama' in edicola domani. L'ex capo
dello Stato interviene dopo ''il conflitto esploso'' tra i
responsabili di Palazzo Baracchini e del Viminale sulla nomina
del nuovo capo di stato maggiore dell'Arma.
   ''Non sembra conforme a principi di correttezza e criteri di
opportunita''', scrive Cossiga, che la nomina dell'alto
ufficiale sia stata fatta ''senza previo assenso e addirittura
senza previa informazione del ministro dell'Interno'', da cui
l'Arma dipende per i compiti di tutela dell'ordine pubblico, che
costituiscono ormai ''il 95% dell'attivita' dell'Arma stessa''.
   Ma il profilo piu' delicato, secondo l'ex presidente della
Repubblica, e' quello ''ordinativo e istituzionale, su cui -
afferma - pesano leggi confuse e contraddittorie e la permanente
aspirazione del ministero della Difesa a ingerirsi sempre di
piu' nell'attivita' interna, atteggiandosi appunto a 'ministero
dell'Interno parallelo'''.
   Occorre dunque, secondo Cossiga, ''una drastica riforma delle
dipendenze e dell'inquadramento ordinativo''. Altrimenti, si
costituira' una sorta di ''corpo separato'' e il risultato sara'
''una anacronistica rimilitarizzazione di una parte essenziale
del comparto di sicurezza interna, sottraendolo di fatto al
controllo effettivo delle autorita' politiche responsabili''.
   Insomma, i tempi sono maturi per una riorganizzazione che
consenta l'utilizzo dei Carabinieri da parte ''del ministero
competente in materia di tutela civile dell'ordine e della
sicurezza pubblica''. Per il resto, osserva Cossiga, ''a ognuno
il suo mestiere: i militari facciano i militari e i poliziotti
facciano i poliziotti. E i carabinieri sanno fare in modo
eccellente i poliziotti''.
   ''Se questo non avverra' - scrive il senatore a vita - a
correre rischi sara' anzitutto il Paese, ma piu' che il
ministero dell'Interno, sara' soprattutto l'Arma dei Carabinieri
che, per miopia del ministro della Difesa e di alcuni suoi
ufficiali, verra' inevitabilmente, progressivamente emarginata,
trovandosi il ministero stesso e le autorita' di pubblica
sicurezza nell'assoluta necessita' di rafforzare, specie
nell'antiterrorismo e nella collaborazione internazionale, le
forze di polizia di cui possono piu' facilmente disporre''. In
particolare, Cossiga, cita la Guardia di Finanza, ''che ha una
lunga tradizione di disponibilita' nei confronti del ministero
dell'Interno''.
   Riuscira' l'attuale governo ad affrontare e risolvere il
problema ''in senso moderno, europeo e democratico, evitando
conflitti e sovrapposizioni dannose?''. ''Pur sperandolo e 
ritenendolo necessario - conclude Cossiga - non lo credo, almeno
a giudicare dalla incapacita' finora dimostrata di realizzare
l'ormai urgente e indispensabile riforma dei servizi di
informazione e sicurezza''. (ANSA).

 


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