PROROGA AL 2011 DEL X MANDATO DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE, UN VULNUS INACCETTABILE ALLA DEMOCRATICITA' E RAPPRESENTATIVITA' DEI CONSIGLI - di Gianluca Taccalozzi e Simone Sansoni

giovedì 28 maggio 2009

Pubblichiamo un contributo al dibattito sull’emendamento che proroga del decimo mandato della rappresentanza militare. Il titolo è della redazione del sito.

PROROGA AL 2011 DEL X MANDATO DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE, VULNUS GRAVE E INACCETTABILE ALLA DEMOCRATICITA' E RAPPRESENTATIVITA'  DEI CONSIGLI

A margine delle trattative per la definizione del coda contrattuale il Cocer Carabinieri chiedeva al Governo la proroga del mandato allo scopo di seguire l’iter legislativo della riforma della rappresentanza militare. Già allora (http://www.ficiesse.it/news.php?id=2850), avemmo modo di definire tale richiesta inopportuna e priva di giustificazioni.

Apprendiamo oggi, non senza stupore e forte preoccupazione, che in Commissione Affari Costituzionali del Senato in sede di discussione del disegno di legge 1167 (tanto per capirci, quello che all’articolo 14 prevede la “specificità” del Comparto sicurezza e difesa), il relatore di maggioranza Sen. Saltamartini (PDL) ha presentato il seguente emendamento n. 22.0.103:

<<Dopo l'articolo 22, inserire il seguente: “Art. 22-bis. (Proroga del mandato dei consigli della rappresentanza militare). 1. Il mandato dei componenti in carica del consiglio centrale interforze della rappresentanza militare, nonché dei consigli centrali, intermedi e di base dell'Arma dei Carabinieri, dell'Esercito, della Marina, dell'Aereonautica e del Corpo della Guardia di finanza, eletti nelle categorie del personale permanente e volontario, è prorogato fino al 30 luglio 2011.”>>

Quindi il Governo intenderebbe accogliere quella richiesta e prolungare per legge il mandato degli attuali Consigli di oltre un anno.

Un simile provvedimento, però, verrebbe ad impedire agli elettori di svolgere il fondamentale controllo democratico dei rappresentanti valutandone l'operato alle scadenze naturali stabilite, porrebbe i delegati “prorogati” in una condizione di maggiore debolezza  nei confronti del potere politico e delle rispettive amministrazioni e non appare giustificabile, a nostro avviso, da alcun tipo di circostanza o finalità né, tanto meno, da una riforma della rappresentanza militare il cui iter non è stato ancora nemmeno calendarizzato.

Si tratterebbe di un'ulteriore occasione nella quale tale motivazione viene accampata per ottenere qualche mese di incarico. Ricordiamo, infatti, che anche il 7° ed il 9° mandato furono prorogati proprio per <<meglio seguire l’iter della riforma della rappresentanza militare>> (che infatti è sempre la medesima dal 1978) o <<per occuparsi al meglio del riordino delle carriere>> (idem come sopra).

Si tratta, a nostro avviso, di argomenti speciosi, come insegna la pluridecennale storia della rappresentanza militare. Quale sarebbe il fondamentale e irrinunciabile vantaggio della proroga rispetto all’iter della riforma della rappresentanza militare? Non c'è il rischio che si stia cercando di mantenere in carica organismi la cui maggioranza già si sa essere favorevole a una riforma fondamentale come quella della rappresentanza militare?

Negli ultimi giorni l’argomento è stato oggetto di discussione in alcuni Consigli di rappresentanza, che si sono espressi in modo negativo. Sarebbe interessante conoscere anche gli orientamenti dei Cocer e le opinioni dei singoli delegati.

GIANLUCA TACCALOZZI
Segretario Sezione Ficiesse Roma
gianlucataccalozzi@alice.it

SIMONE SANSONI
Presidente Direttivo Sezione Ficiesse Torino
simone.sansoni@hotmail.it

 


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