FISCO: AUTOTASSAZIONE 'PERDE' 21%, DEBITO TORNA RECORD - FISCO: CASSAZIONE A CORTE UE, DECIDA SE USURAIO PAGA IVA

martedì 15 settembre 2009

FISCO: AUTOTASSAZIONE 'PERDE' 21%, DEBITO TORNA RECORD/ANSA
FINANZE, CALO TASSE DA 6,8 MLD IN 7 MESI; +20% INCASSO CONTROLLI
(di Corrado Chiominto)
(ANSA) - ROMA, 14 SET - L'autotassazione a giugno-luglio
perde un quinto del proprio valore. Lascia sul terreno 7,2
miliardi di euro e, in attesa di registrare tutti gli incassi
delle imposte relative agli Studi di Settore che era possibile
versare ancora agli inizi di agosto, segna un crollo del 21,8%.
La riduzione influenza in modo deciso il calo di gettito dei
primi sette mesi dell'anno che, a conti fatti, vale per la
competenza ''solo'' 6,8 miliardi, e per la ''cassa'' - secondo
la Banca d'Italia - circa 7,2 miliardi. Nessuna meraviglia,
quindi, se il debito pubblico torna a salire: dopo la pausa di
giugno, tocca a luglio il nuovo record di 1.753,5 miliardi.
Le statistiche di Finanze e Bankitalia fotografano il
difficile quadro della finanza pubblica subito dopo la boa di
meta' anno, forse il momento piu' acuto della crisi economica.
Il confronto con gli altri Paesi consente comunque al
Dipartimento per le Politiche Fiscali di fare valutazioni non
negative: ''Le entrate tributarie erariali - ha commentato il
Dipartimento in una breve nota che accompagna il Bollettino
delle Entrate - continuano complessivamente a mostrare buona
tenuta dopo l'inversione di tendenza registrata a partire dal
mese di marzo. In particolare l'Italia e' uno dei Paesi europei
in cui la flessione del gettito fiscale e' stata minore e la
tenuta maggiore''.
La colpa della flessione e' in gran parte collegata
all'autotassazione, un calo che - viene spiegato - ''e'
giustificato in buona parte dal deterioramento del ciclo
economico e dalla conseguente riduzione della base imponibile''.
All'autoliquidazione mancano ancora all'appello i versamenti
degli ''studi di settore'' possibili, con sopratassa, fino alla
prima settimana di agosto. Ma, anche se in attesa di ulteriori
incassi, il gettito registra un calo di 7,2 miliardi, dai 33
miliardi segnati nel 2008 ai 25,8 miliardi di quest'anno. Il
rischio e' che questo ''calo'' posa riproporsi a novembre. Per
l'Ires, l'imposta sui redditi delle societa', c'e' una
contrazione del saldo pari a 814 milioni, ma a questa si
aggiunge una riduzione di 2,9 miliardi del primo acconto. Per
l'Irpef agli 1,8 miliardi del saldo 2008 si aggiungono anche 1,7
miliardi del primo acconto 2009.
Viste le difficolta' dell'autotassazione le entrate
tributarie complessive mostrano una tenuta. Il rinnovo dei
contratti (che porta +1,7 miliardi di ritenute sui dipendenti
pubblici), il maggior gettito dei giochi e la possibilita' per
le imprese di riallineare alcuni valori contabili hanno evitato
il forte contraccolpo della crisi sui conti. I primi sette mesi
si chiudono cosi' con una calo, calcolato dal Bipartimento per
le Politiche Fiscali, del 2,9%, pari a -6.797 milioni di euro.
Lasciano sul terreno circa 2,6 miliardi di euro anche gli enti
locali (in particolare le Regioni), mentre un segnale positivo
arriva dal +20,4% messo a segno dagli incassi collegati con i
''ruoli'', cioe' con le cartelle esattoriali in gran parte
collegate all'attivita' di controllo.
In linea, anche se leggermente diversi, i dati delle entrate
calcolati dalla Banca d'Italia secondo il criterio della cassa:
la contrazione di gettito, in questo caso, e' del 3,7%, pari a
8,3 miliardi. Ma la ''cassa'' ha un impatto diretto sul
fabbisogno e questo a sua volta alimenta il forte debito
pubblico italiano. Cosi' a luglio il debito delle
amministrazioni pubbliche torna di nuovo a segnare un record. A
giugno era calato di qualche miliardo a quota 1,751,6 miliardi.
Un mese dopo rialza la testa e tocca 1,753,5 miliardi.
Dall'inizio dell'anno la crescita e' stata del 5,4% e, visto che
il Pil ha nel frattempo segnato una riduzione, non e' difficile
prevedere che anche il rapporto Debito-Pil ne risentira' in modo
deciso. (ANSA).

FISCO: CASSAZIONE A CORTE UE, DECIDA SE USURAIO PAGA IVA
(ANSA) - ROMA, 14 SET - La Cassazione ritiene non sia da
escludere che l'attivita' di prestito svolta dagli usurai,
sebbene illecita, possa comunque essere considerata una
attivita' in concorrenza con i servizi di credito esercitati
dalle banche e, pertanto, debba andare esente dal pagamento
dell'Iva. Per questo la Suprema Corte - condividendo le
argomentazioni del legale di un pregiudicato calabrese
condannato nel 2004 a quattro anni di reclusione per usura e a
pagare una supermulta al fisco - ha chiesto alla Corte di
Giustizia delle Comunita' Europee, con la sentenza 19618, di
stabilire se i guadagni degli strozzini, in base alle direttive
comunitarie che concedono l'esenzione fiscale alle ''operazioni
di finanziamento'', devono - o meno - essere tassati.
In particolare definendo ''non privo di pregio'' il ricorso
dell'avvocato Francesco Tiani, difensore di Gennaro C., la
Cassazione ha bloccato la decisione con la quale il fisco, in
primo e secondo grado, aveva condannato l'usuraio a pagare
all'erario circa 130 mila euro di sanzione per non aver pagato
l'Iva su 315 mila euro provento dell'usura, come accertato nel
1995 dalla Procura di Rossano. Ora sara' la Corte di Lussemburgo
a decidere se gli usurai sono esentasse. (ANSA).


 


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