APPROVATO IL DDL ANTI-BUROCRAZIA: ANAGRAFE E PAGELLE SCOLASTICHE ONLINE, DIPENDENTI GENTILI PER LEGGE E GIURAMENTO PER I NEOASSUNTI (ADNKRONOS/IGN/LABITALIA)

domenica 15 novembre 2009

Roma, 12 nov. (Adnkronos/Ign/Labitalia) - Via libera al provvedimento anti-burocrazia voluto dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, approvato oggi dal governo. A spiegarne i contenuti è lo stesso ministro in conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il Cdm. Il provvedimento prevede tra l'altro l'anagrafe e le pagelle scolastiche online dal 2012 e il rilascio in formato elettronico di tutte le prescrizioni farmaceutiche e specialistiche. ''Basta con le molestie amministrative.

La pubblica amministrazione non deve piu' molestare i cittadini'' afferma Brunetta. ''E' un avvio dalla parte dei cittadini'', assicura il ministro spiegando che oltre alla semplificazione ci sara' anche ''piu' dignita' della pubblica amministrazione'', a cominciare dal giuramento sulla Costituzione previsto per i neo assunti. ''In fondo -sottolinea- se volete, e' acqua fresca. Ma dalla parte dei cittadini. Ve lo ripeto piano. Sara' possibile effettuare il cambio di residenza senza la presenza fisica dell'interessato, rendendolo possibile per via telematica, grazie a modifiche al regolamento anagrafico. E tutti noi sappiamo -aggiunge- che cosa significa visto che credo almeno una volta abbiamo fatto un cambio di residenza''.

Ma a far discutere è anche la norma che renderebbe 'obbligatoria' la gentilezza negli uffici pubblici. Se nessuno ha nulla contro la "buona educazione", sindacati e associazioni dei consumatori chiedono però di passare dalle parole ai fatti. E non nascondono qualche perplessità. "Chissà se con l'occasione il ministro Brunetta riuscirà a 'normare' la sua di gentilezza", dice ironico a LABITALIA Carlo Podda, segretario generale della Funzione pubblica della Cgil. "Basti pensare -sottolinea Podda- a certe sue espressioni nei confronti della Cgil. Speriamo, quindi, che le norme che presenterà domani saranno incoerenti con il suo comportamento, perché, se prenderà ispirazione da se stesso, ci sarà da preoccuparsi a entrare negli uffici pubblici". Podda parla, quindi, del contenuto del provvedimento, senza bocciarlo proprio nel merito. "La buona educazione – dice - dovrebbe essere un pre-requisito che regola i rapporti tra tutte le persone, sia nel lavoro che nella vita privata, e per quanto mi riguarda non posso avere nulla da obiettare sul provvedimento. Viva la buona educazione, ma credo che sia una banalità: è naturale che accogliere le persone con un sorriso, piuttosto che con un grugnito, sia meglio. Temo però – aggiunge - che non sia quello di cui ci sia maggiormente bisogno negli uffici e temo che, come spesso accade con il ministro Brunetta, siamo di fronte a un ennesimo spot, un annuncio a cui i fatti che seguono hanno relativa consistenza e, soprattutto, per poco tempo".

Anche Gianni Faverin, segretario generale della Fps Cisl, stigmatizza con LABITALIA l'intervento di Brunetta: "Adesso ci manca soltanto che il ministro Brunetta inserisca un software applicativo a tutti i dipendenti pubblici o che punti a modificare il loro Dna. Il problema vero – aggiunge - non è la gentilezza dei dipendenti, ma se lui è gentile con loro. Abbiamo firmato lo scorso 30 aprile il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, ma da allora aspettiamo la convocazione del ministro per sapere se ci sono i fondi e come sono organizzati".

E interventi concreti chiede Paolo Landi, presidente di Adiconsum. "E' necessario passare dalle enunciazioni di valori – avverte - all'individuazione delle criticità presenti nella P.a, e vedere come risolverle. Ormai, in questo Paese, i cittadini sono pieni di enunciazioni, si deve passare ai fatti. E poi - ricorda- in tutta la pubblica amministrazione ci sono delle 'Carte di servizio', introdotte negli anni scorsi, che regolano i rapporti tra le amministrazioni e gli utenti. Sono dei documenti 'bellissimi' da leggere ma non hanno trovato alcuna applicazione concreta. Sono solo pochissime –conclude - le amministrazioni, come le Asl di Arezzo e Prato, che hanno previsto degli standard di qualità".

 


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