MISSIONI MILITARI, COMELLINI (PDM): SCANDALOSA L’ARRINGA DIFENSIVA DEL SENATORE PD SCANU DELLA NORMA CHE PROROGA GLI ORGANI DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE

mercoledì 02 dicembre 2009

Roma 2 dic - "E' inaccettabile quanto dichiarato in assemblea dal senatore Scanu in merito alla proroga dei mandati della rappresentanza militare" - Lo dichiara Luca Marco Comellini, segretario del partito per la tutela dei diritti dei militari e delle forze di polizia (Pdm) - "L'arringa difensiva fatta dal senatore Scanu (Pd) della norma che proroga i mandati della rappresentanza fino al 31 luglio 2011, proditoriamente inserita nel decreto legge riguardante le missioni militari all'estero (A.S. 1850), è scandalosa! Il senatore Scanu con la sua dichiarazione di contrarietà all'emendamento presentato dai senatori radicali Porretti e Perduca, ha definitivamente chiarito che il Pd è un partito alla mercé dei vertici militari che vogliono una rappresentanza muta e di comodo come è quella attuale. L'incomprensibile contrarietà espressa dal senatore Scanu (Pd), - prosegue Comellini - all'affermazione del diritto costituzionale dei militari di poter eleggere i propri rappresentanti alla naturale scadenza del mandato nell'aprile del 2010, si sposa perfettamente con le pericolose affermazioni del rappresentante del Governo, che nel ritenere che la proroga non sottrae il diritto di voto ai militari ma lo differisce, ha palesemente dimostrato una arroganza da "regime". Ringrazio - continua Comellini - i senatori radicali Perduca e Porretti che hanno voluto ricordare ai presenti in aula la protesta attualmente in atto da parte dei componenti della segreteria del partito per la tutela dei diritti dei militari e delle forze di polizia (Pdm) che dalla mezzanotte del 29 novembre si stanno alternando nel proseguire lo sciopero della fame interrotta dal deputato radicale Maurizio Turco dopo ben tre settimane. Se il decreto legge in conversione verrà approvato con la proroga del mandato delle rappresentanze militari non esiteremo a compiere ogni possibile azione per denunciare all'Italia e al mondo intero che il rispetto che Governo e il partito democratico hanno per i militari si riduce solo alla loro commemorazione nelle cerimonie funebri. Oggi, - conclude Comellini - il funerale è stato fatto ai diritti dei militari e alla Costituzione".

 

 

 


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