L'INCOMPRENSIBILE DECISIONE DEL PD A FAVORE DELL'ANTIDEMOCRATICA PROROGA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE, LETTERA APERTA AL SEN. PEGORER - di Giuseppe Fortuna

sabato 05 dicembre 2009

Gentile Senatore Pegorer,

abbiamo letto nei resoconti parlamentari il Suo intervento nella seduta di mercoledì 2 dicembre 2009 in Commissione Difesa del Senato con il quale il gruppo del Partito Democratico ha accettato la decisione del Governo di prolungare il mandato degli Organismi della rappresentanza militare del X mandato fino al luglio del 2011, limitandosi a manifestare qualche “perplessità” su uno strappo che priverà semplicemente i cittadini militari del diritto di scegliere i propri legittimi rappresentanti alla scadenza naturale del mandato.

Tale posizione ci sorprende e ci preoccupa.

Ci sorprende perché avevamo accolto con grande interesse la presentazione da parte del PD del disegno di legge 1157 (http://www.ficiesse.it/public/1030_00401144.pdf), illustrato a maggio scorso in un convegno presso gli uffici della Camera con l'intervento dell’allora segretario Franceschini (http://www.ficiesse.it/news.php?id=3036), che contiene proposte in materia di tutele per i cittadini militari che riteniamo innovative e condivisibili.

Ci preoccupa perché i senatori del PD che siedono in Commissione Difesa non possono non essere stati informati dallo staff diretto dal generale Amodio di quanto, proprio sul tema della riforma della rappresentanza militare, l’attuale Cocer Interforze sia profondamente lacerato al suo interno, di quanto siano accese le polemiche tra i delegati delle cinque Sezioni (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza) e di quante contestazioni siano state indirizzate da Coir e Cobar ai delegati nazionali contrari alla concessione perfino della semplice libertà di associazione professionale.

Nell'Interforze che si vuol prorogare, infatti, vi è, tra chi vuole mantenere organismi interni alla struttura militare e chi chiede che vengano collocati in posizione di completa autonomia dalla gerarchia, una SPACCATURA FORTISSIMA con polemiche al calor bianco non esenti da furbizie e colpi di mano, tanto che il 30 maggio del 2007, come abbiamo riferito in un nostro servizio dell'epoca (http://www.ficiesse.it/news.php?id=1571), sono volate parole grosse, e perfino qualche spintone tra i delegati. Inoltre, alla fine di una giornata di fuoco, è prevalsa la proposta anti-sindacato e anti-associazionismo con il voto di soli 22 delegati su 63, proposta che non appare certamente conciliabile con i contenuti del ddl presentato dal PD nell'ottobre del 2008.

Ma allora, se l’attuale Cocer Interforze ha una posizione tutt'altro che unanime sul modello da proporre, se è così fortemente diviso su posizioni tra loro evidentemente inconciliabili, se presenta al suo interno una animosità e litigiosità tanto forti, se i delegati vengono fortemente e apertamente contestati in delibere e siti internet, perché si vuole prorogare quello che sembra, almeno su questo punto specifico, un vero e proprio “organismo della discordia”? Perché non chiedere ai loro elettori come la pensano su punti di tale rilievo per il loro destino?

E al di là delle sacrosante considerazioni sulla legittimità e rappresentatività di un organismo elettivo PROROGATO AUTORITATIVAMENTE DALLA CONTROPARTE (un decreto legge del Governo), per quali motivi il PD vuole mantenere in vita un organismo la cui maggioranza sarà certamente contraria, sebbene con una ridotta maggioranza, ai contenuti del disegno di legge 1157 presentato dal medesimo PD e in particolare al diritto di associazione? Che senso ha, politicamente, questa decisione? Ci crede  ancora il PD nelle innovazioni presentate a ottobre dello scorso anno e illustrate a maggio del 2009 o c’è stato di recente qualche ripensamento, specialmente sulla libertà di associazione professionale?

Seguono gli interrogativi sulla legittimità del decreto legge. Dov’è la necessità e l'urgenza di procedere in così pochi mesi a una riforma del sistema di tutele dei militari che, proprio in ragione della complessità e delicatezza delle questioni da risolvere, si dibatte da ben quattro legislature? Perché il PD condivide questa fretta, con il rischio che possano ripetersi, se non vieppiù aumentare, le tensioni all’interno di un comparto così delicato per il paese? La scelta è condivisa dalla nuova segreteria nazionale? Perché esporre i delegati dei Consigli centrali a ulteriori critiche all’interno e all’esterno degli organismi? Non è il caso di discutere all'interno del partito se cambiare opinione e restituire ai cittadini militari il diritto di andare alle urne alle scadenze naturali, come si conviene in una democrazia matura ed evoluta ?

Le saremmo grati se vorrà onorarci di una cortese risposta.


GIUSEPPE FORTUNA
Direttore del sito www-ficiesse.it
Vicepresidente Direttivo nazionale Ficiesse
g.fortuna @ficiesse.it


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