TAVOLO TECNICO PER PREVIDENZA INTEGRATIVA COMPARTO SICUREZZA - POLIZIA: ASSOCIAZIONE FUNZIONARI CHIEDE DIRITTO SCIOPERO - GIUSTIZIA: MAGISTRATI MILITARI, INADEGUATO DDL RIFORMA PER GDF E CC - LEGGE COMUNITARIA: CONSOB PIU' FORTE

sabato 04 dicembre 2004

TAVOLO TECNICO PER PREVIDENZA INTEGRATIVA COMPARTO SICUREZZA

SAPORITO, IN POCHI MESI CREARE FONDO COMUNE

 

   (ANSA) - ROMA, 2 DIC - Alla presenza del sottosegretario alla Funzione pubblica, Learco Saporito, si e' aperto oggi, nella sede del Dipartimento, un tavolo tecnico per la previdenza integrativa del comparto sicurezza.

   Hanno partecipato i rappresentanti sindacali della Polizia di Stato, della Polizia penitenziaria, del Corpo forestale e i Cocer dell' Esercito, dell' Aeronautica, della Marina e della Guardia di Finanza.

   Il sottosegretario ha sottolineato l' importanza che riveste sia per il Governo che per le categorie interessate l' apertura della discussione sul tema della previdenza in un comparto di interesse vitale per il Paese, facendo seguito anche a quanto gia' sta avvenendo per il settore scolastico.

   ''E' necessario - ha detto Saporito - usare al meglio le risorse disponibili ed affrontare insieme le difficolta' in modo che, con l' ausilio di tutte le forze sindacali, si giunga in pochi mesi al raggiungimento dell' obiettivo della creazione di un fondo comune per tutto il comparto sicurezza''.

   Dopo il 9 dicembre prossimo e' prevista la prima riunione del tavolo tecnico a Palazzo Vidoni. (ANSA).

 

 

 

POLIZIA: ASSOCIAZIONE FUNZIONARI CHIEDE DIRITTO SCIOPERO

PER PROTESTA CONTRO DISINTERESSE MINISTRO INTERNO

 

   (ANSA) - ROMA, 29 NOV - Diritto di sciopero anche per i poliziotti. Lo chiede l' Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp), al termine di una riunione al ministero dell' Interno, cui hanno partecipato centinaia di funzionari. ''Il diritto di sciopero - sottolinea l' associazione - come unica credibile tutela rimasta per ottenere il riconoscimento dei piu' elementari diritti''.

   Si tratta, spiega il segretario nazionale dell' Anfp, Giovanni Aliquo', ''di un diritto che, in molti Paesi avanzati, e' stato riconosciuto alle forze di polizia e che, stante il disinteresse del ministro dell' Interno e del Dipartimento della Pubblica sicurezza per le questioni degli appartenenti alla carriera, diventa oggi, per la maggioranza dei funzionari, forse l' unico strumento credibile di rivendicazione''.

   ''Le retribuzioni dei funzionari di polizia appiattite su quelle delle qualifiche esecutive, il loro trattamento giuridico, penalizzato nei confronti di altri funzionari dell' Amministrazione civile, il disconoscimento dei loro diritti sindacali, usurpati da organizzazioni che non ne rappresentano gli interessi - spiega Aliquo' - sono i principali motivi di uno scontento che, secondo quanto deliberato oggi, motivano ad una stagione di mobilitazione e di denuncia''.

   Nel corso della riunione, inoltre, prosegue il segretario dell' Anfp, ''e' emerso che i tagli ingiustificati ai fondi della sicurezza renderanno, di fatto, quasi impossibile il lavoro di prevenzione e repressione del crimine. Ad una manifestazione, che si terra' il 9 dicembre dinanzi al Senato della Repubblica, si intende, percio', aggiungere anche una raccolta di firme per un' iniziativa di provocazione, per abrogare la norma che vieta agli appartenenti alle forze di polizia di scioperare''. (ANSA).

 

 

GIUSTIZIA: MAGISTRATI MILITARI, INADEGUATO DDL RIFORMA

ANM, GIUDICE MILITARE PER REATI DI MILITARI IN ATTIVITA'SERVIZIO

 

    (ANSA) - PADOVA, 1 DIC - Il disegno di legge delega governativo per la riforma della legislazione penale militare, approvato dal Senato, ''appare per piu' aspetti inappagante e inadeguato''. E' la posizione dell' Associazione Nazionale Magistrati Militari (Anmm) che, pur dicendosi soddisfatta dell' iniziativa, esprime una serie di controproposte tecniche in una lettera del presidente, Sergio Dini, a Gaetano Pecorella, presidente della Commissione Giustizia della Camera.

   ''I reati contro l'Amministrazione militare posti in essere da militari - rileva Dini, della Procura militare di Padova - continuano ad essere per la gran parte sottratti alla naturale giurisdizione militare''. ''Basti pensare - prosegue - che il richiedere che i fatti debbano essere 'commessi da militari nel corso o in funzione di attivita' di carattere militare' comportera' la sottrazione alla giurisdizione militare di tutti i reati contro l'Amministrazione posti in essere da appartenenti all' Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza, posto che gli uni e gli altri non svolgono oggigiorno quasi mai attivita' di carattere militare''.

   ''Pare strano - rileva ancora il presidente dell'Anmm – che non ci si sia resi conto che in tal modo si viene una volta di piu' ad operare nel senso di un sostanziale riconoscimento di 'non militarita' ' delle due forze di polizia ad ordinamento militare, con tutte le possibili ricadute in tal senso per coloro che ne desiderano la totale 'smilitarizzazione'''.

   Difficilmente inoltre - segnala inoltre Dini in merito all' art. 2 lettera 1) - saranno ricompresi nella categoria di reati militari fatti come la turbata liberta' degli incanti e la stessa corruzione posta in essere in attivita' amministrative come le gare per la fornitura di beni e servizi non attinenti a funzioni prettamente militari.

   Dini suggerisce dunque di riformulare il testo, prevedendo come reato militare ogni violazione della legge penale costituente delitto da parte del Pubblico Ufficiale contro la Pubblica Amministrazione ''se commessa da militare nel corso o in funzione della propria attivita' di servizio''.

   ''La riduzione a cinque (al massimo) tribunali militari - sottolinea ancora Dini - non permettera' un proficuo funzionamento di tali organi, creando inoltre notevoli problemi per i fruitori del servizio pubblico 'giustizia militare' ''. E' questo, spiega, sia alla luce dei prevedibili disagi per avvocati, imputati e testimoni convocati, per esempio, in un' unica sede del Nord Italia per illeciti compiuti in un'area che vada da Trieste ad Aosta a Ventimiglia, sia per le maggiori difficolta' di controllo della legalita' su territori cosi' vasti. Tra l'altro, osserva il presidente dell'Anmm, ''questa operazione di ridimensionamento comporterebbe notevoli oneri finanziari (cui non pare essere data copertura nel testo approvato al Senato) sia per le varie spese necessarie per far fronte ai trasferimenti d'ufficio del personale, sia per lo necessita' di reperire nuove e piu' ampie sedi per i Tribunali Militari mantenuti in funzione''. Ma nel caso si dovesse confermare questa riduzione, suggerisce, sarebbe necessario prevedere, a favore dei magistrati e del personale di cancelleria attualmente in servizio, un meccanismo di transito in altra magistratura.

   Il presidente dell' Anmm propone infine che (all'art. 3 lettera V), venga stabilita in maniera inequivoca l' abrogazione dell' art.264  c.p.m.p. ed il principio della separazione dei procedimenti di competenza della magistratura ordinaria e di quella militare in tutti i casi di connessione, ivi compresi i casi di ''concorso di militari e civili nel reato militare'' ipotesi attualmente non disciplinata in maniera espressa - rileva- dall'art.13 del codice di procedura penale.

   ''Il rafforzamento della presenza dei magistrati di cassazione nell' organo di autogoverno (art.5, punto 1)-B.) non appare giustificato - evidenzia ancora Dini - tanto piu' alla luce della prevista soppressione (art.5 punto 1)- E bis) delle sezioni di Corte D'appello di Verona e Napoli. Considerazioni critiche critiche sono infine avanzate anche sulla prevista sezione disciplinare (art.5 punto 1 lettera B, bis). (ANSA).

 

 

LEGGE COMUNITARIA: CONSOB PIU' FORTE, STOP NORME VIGILANZA BOND - RECEPITA DIRETTIVA MARKET ABUSE

 

   (ANSA) - ROMA, 2 DIC - La legge comunitaria approvata oggi alla Camera, che recepisce la direttiva Ue sul market abuse, da' vita ad una Consob con poteri molto rafforzati, ma non recepira' anche le norme relative ai prospetti finanziari. Si sposta in altro luogo, dunque, forse in sede di riforma del risparmio, il dibattito su un tema che aveva suscitato grandi polemiche, per un emendamento presentato dal governo sulla questione. Emendamento che affidava alla Banca d'Italia la vigilanza

esclusiva sulle emissioni dei prodotti finanziari.

    E' stato Giorgio La Malfa, presidente della commissione Finanze, a chiedere lo stralcio dell' articolo 9 della legge comunitaria che conteneva il recepimento della direttiva sui prospetti finanziari. La direttiva prevede tra l'altro norme sulla vigilanza per le emissioni dei bond, alle quali il governo aveva presentato l'emendamento contestato durante il precedente passaggio della Comunitaria in Aula. Le polemiche erano state tali da indurre ad un rinvio del testo in commissione, per una correzione.

    La richiesta di stralcio e' stata motivata con il fatto che in commissione Finanze e Attivita' produttive sta per ripartire l'iter del disegno di legge sul risparmio, che dovrebbe comprendere tutta la materia. Per lo stesso motivo La Malfa aveva chiesto di stralciare anche la norma della direttiva sul market abuse che prevede il rafforzamento dei poteri e della struttura della  della Consob. Questa seconda richiesta, pero' e' stata respinta e il recepimento della direttiva e' stata votata, oltre che dalla maggioranza, anche dall'opposizione. Dunque, via libera all'articolo otto della Comunitaria che, con il recepimento della direttiva europea sul market abuse, prevede l'inasprimento delle sanzioni per gli abusi di mercato e il rafforzamento della Consob, che potra' avvalersi del supporto della Guardia di Finanza per il controllo degli abusi, e alla quale sara' consentita l'assunzione di 150 nuovi dipendenti. La Consob potra' inoltre accedere alla centrale rischi della Banca d'Italia.

  La commissione di borsa, dunque, potra' richiedere notizie, dati o documenti sotto qualsiasi forma, richiedere registrazioni telefoniche, procedere ad audizioni di personale, al sequestro dei beni che possono formare oggetto di confisca, a ispezioni e perquisizioni. Chi ostacola le funzioni di vigilanza attribuite alla Consob sara' punito con la reclusione fino a due anni e con la multa 10mila a 200mila euro.

  La Consob potra' chiedere la collaborazione delle pubbliche amministrazioni, che dovranno fornire dati e informazioni; potra' accedere al sistema informativo dell'anagrafe tributaria, richiedere la comunicazione di dati personali anche in deroga ai

divieti previsti, avvalersi, ove necessario, dei dati contenuti nell'anagrafe dei conti e dei depositi. La maggior parte di questi poteri saranno esercitati dalla Consob su autorizzazione del procuratore della Repubblica. (ANSA).


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