FISCO: ALLARME CORTE CONTI,IMPONIBILE EVAPORA CON CONTENZIOSO, SI INCASSA APPENA IL 10% DI QUANTO AMMINISTRAZIONE CONTESTA - PREVIDENZA: CESSIONE IMMOBILI; VIA LIBERA A OPERAZIONE

mercoledì 05 gennaio 2005

 

FISCO: ALLARME CORTE CONTI,IMPONIBILE EVAPORA CON CONTENZIOSO

SI INCASSA APPENA IL 10% DI QUANTO AMMINISTRAZIONE CONTESTA

 

   (ANSA) - ROMA, 28 DIC - La riscossione non funziona: una volta accertata la maggior imposta dovuta all'amministrazione dai contribuenti, la quota poi incassata e' ''bassissima''.

   L'allarme viene ribadito dalla Corte dei Conti che, in una relazione sulla riscossione inviata al Parlamento, mette in luce le difficolta' e i risultati ottenuti attraverso la sperimentazione avviata nel rapporto tra l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza.

   Insomma, secondo la magistratura contabile, occorre individuare ''eventuali anomalie, sacche di inefficienza amministrativa o carenza normativa che conducono, a livello globale ed indistinto, anno per anno, a percentuali della riscossione inferiori al 10% rispetto alla massa imponibile contestata e a volte esibita come ragguardevole risultato''.

   La relazione ricorda che ''da tempo la Corte, nell'ambito del monitoraggio dell'effettiva qualita' dell'attivita' dell'accertamento tributario (e del correlativo contrasto all'evasione fiscale), richiama l'attenzione dell'Amministrazione sulla falcidia subita dalla materia imponibile, originariamente contestata in esito ai controlli ed alle verifiche fiscali, alla prova del contenzioso e della riscossione, 'evaporazione' che tuttora non risulta congruamente analizzabile in conseguenza della discrasia temporale intercorrente tra il momento di effettuazione dei controlli e delle verifiche, quello dell'accertamento, dell'eventuale contenzioso e della riscossione, ed in assenza di una rilevazione del collegamento tra il singolo accertamento e l'effettiva finale riscossione''. Ovvero: tra controlli, verifica, contestazione ed effettivo incasso passa troppo tempo e non e' possibile verificare tutto il processo e il risultato effettivamente conseguito.

   La Corte sottolinea comunque che la sperimentazione avviata tra Guardia di Finanza e uffici dell'amministrazione ha dato risultati positivi, ma ''l'analisi compiuta si riferisce esclusivamente al raccordo finalmente avviato tra i verbali della Guardia di Finanza ed i correlativi accertamenti emanati dagli Uffici restando tuttavia ancora escluso ogni riferimento agli esiti del contenzioso e della riscossione, imprescindibile indicatore della effettiva qualita' dell'attivita' di accertamento in termini di effettiva acquisizione di entrate all'erario''.

   La Corte sottolinea dunque che occorre proseguire sulla strada della procedura ''stato della riscossione'' che, ''ormai pienamente operativa dalla fine del 2002, fornisce un adeguato monitoraggio dei ruoli emessi con modalita' informatiche dall'anno 2000 e permette interrogazioni disaggregate in particolare su base territoriale e per codice tributo''. E questo anche perche' ''le riscontrate potenzialita' ed i soddisfacenti risultati operativi evidenziati dalla sperimentazione confermano la possibilita' e l'utilita' che la procedura, opportunamente integrata con i rilevanti strumenti di monitoraggio realizzati nell'ambito dell'anagrafe tributaria ed estesa, in particolare, alla fase del contenzioso, possa finalmente consentire di lumeggiare adeguatamente l'andamento e le cause del cosiddetto fenomeno di 'evaporazione' della materia imponibile, ripetutamente segnalato dalla Corte e gia' da tempo all'attenzione della stessa Amministrazione''. (ANSA).

 

PREVIDENZA: CESSIONE IMMOBILI; VIA LIBERA A OPERAZIONE

FIRMATI A P.CHIGI DISCIPLINARI PER TRASFERIMENTO A DEMANIO

 

   (ANSA) - ROMA, 28 dic - Via libera all'operazione che prevede la cessione al Tesoro di buona parte del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali. Stasera a Palazzo Chigi i presidenti di Inps, Inail e Inpdap, Giancarlo Sassi, Vincenzo Mungari e Marco Staderini hanno infatti firmato i cosiddetti 'disciplinari di assegnazione'; atti che regolano le caratteristiche del trasferimento degli immobili dei tre enti che dal Fondo comune di investimento immobiliare (Fip) sono state dati in locazione all'Agenzia del Demanio.

   Nei documenti firmati - secondo quanto si apprende - c'e' una sostanziale presa d'atto da parte dei presidenti di Inps, Inail e Inpdap dell'avvenuta cessione, dopo le polemiche che hanno accompagnato la vicenda all'interno dei Consigli di amministrazione e dei Consigli di indirizzo e vigilanza dei tre istituti. Vicenda vissuta dai tre istituti come ''un vero e proprio esproprio'', come ha detto il presidente del Civ

dell'Inps, Franco Lotito. E certamente gli strascichi polemici non mancheranno, visto che i Consigli di indirizzo e vigilanza sono pronti a fare ricorso al Tar contro quello che definiscono un provvedimento illegittimo che, tra l'altro, mette a rischio lo stesso equilibrio dei conti dei tre istituti.

   Gli immobili previdenziali ceduti al Tesoro rappresentano circa il 30% del un pacchetto di immobili del Fip, da cui il Governo nella Finanziaria stima incassi per 4 miliardi di euro. Il restante 70% degli immobili sono di uso governativo (Agenzie fiscali, caserme della Guardia di Finanza, sedi dei ministeri dell'Economia, dei Trasporti e del Lavoro).(ANSA).

 

IMMOBILI: NASCE FONDO PUBBLICO, MA PRONTI RICORSI A TAR

NO DA CIV ENTI, SINDACATI, CONSUMATORI; 3MLD INCASSI IN 2004

 

   (ANSA) - ROMA, 29 DIC - Nasce tra le polemiche il Fip, Fondo  immobiliare pubblico in cui confluiranno beni immobili delle amministrazioni dello Stato e dei principali enti di previdenza pubblici. Il Consiglio dei ministri ha dato stamattina il via libera al decreto della presidenza del consiglio che sancisce il passaggio di proprieta' degli immobili assegnati al Fip. L'operazione, secondo le stime del Governo, assicurera' incassi complessivi per 4 miliardi di euro, di cui 3 miliardi gia' nel 2004.

   All'interno di Inps, Inail e Inpad, pero', il malumore e' forte e i Consigli di indirizzo e vigilanza dei tre istituti sono gia' pronti a fare ricorso al Tar contro un'operazione che non esitano a definire ''un vero e proprio esproprio''. Azioni legali contro ''l'illegittimita' del provvedimento'' sono state annunciate anche dalle principali associazioni dei consumatori. Mentre i sindacati sono sul piede di guerra per quello che definiscono ''un attentato al risparmio dei lavoratori''. ''Se gli enti ricorreranno - ha replicato il sottosegretario all'Economia, Maria Teresa Armosino - il Governo si

difendera'''.

   - L'OPERAZIONE. Il pacchetto di immobili assegnato al Fondo pubblico e' composto per il 30% da sedi degli enti previdenziali pubblici e per il 70% da uffici di uso governativo e statale (agenzie fiscali, caserme della Guardia di Finanza, sedi dei ministeri dell'Economia e delle Finanze, dei Trasporti e delle Infrastrutture, del Lavoro e delle Politiche sociali). L'elenco degli immobili in questione e' quello pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale. Ora, con l'ultimo adempimento compiuto dal Cdm di oggi (la costituzione del Fondo e' stata approvata all'unanimita', ha spiegato il premier Silvio Berlusconi), tutto e' pronto per far scattare l'operazione.

   Il Fondo, spiega Armosino, ha gia' stipulato un contratto di locazione col Demanio Spa che ha cosi' preso in carica gli immobili. Il Demanio a sua volta li riassegnera' agli attuali occupanti e si occupera' di versare al Fip il canone di locazione. A partire dai primi di gennaio, dunque, le quote del Fondo verranno messe sul mercato degli investitori istituzionali.

   Sul fronte del canone, le pubbliche amministrazioni che hanno ceduto gli immobili godranno - sottolinea Armosino - di ''una garanzia di stabilita' della durata del rapporto di locazione''. Rapporto che per 18 anni restera' quello iniziale piu' le normali maggiorazioni Istat. Allo scadere del diciottesimo anno le amministrazioni che occupano gli immobili potranno quindi rinegoziare un nuovo contratto di 12 anni secondo i canoni di mercato.

   - GLI OBIETTIVI. ''Si tratta di una grande operazione'', afferma Armosino, e tra i suoi effetti positivi indica quelli sui conti pubblici, con la riduzione del deficit e i risparmi derivanti dai minori interessi pagati sul debito. Le previsioni contenute nella Finanziaria parlano infatti di 4 miliardi di euro che dovrebbero entrare complessivamente nelle casse dello Stato, di cui 3,050 gia' nel 2004.

   Nello specifico, l'obiettivo dell'operazione – sottolinea Armosino - e' ''ridurre del 20% entro quindici anni gli spazi occupati dalla Pubblica amministrazione''. ''Noi crediamo - spiega il sottosegretario - che nel settore dell'amministrazione pubblica ci sia un eccedenza di spazi utilizzati''. Per questo l'auspicio e' quello di razionalizzare questa situazione, producendo cosi' forti risparmi nei prossimi anni.

   - LE POLEMICHE. Vasto, pero', il fronte dei contrari all'operazione. A partire dai Civ degli enti previdenziali coinvolti, che faranno ricorso al tribunale amministrativo, e da alcuni membri dei Cda di Inps, Inail e Inpdap, che negli ultimi giorni avevano invitato i presidenti dei tre enti a non avallare l'operazione. Ricorsi al Tar del Lazio sono stati annunciati anche dalle associazioni dei  consumatori. ''L'esproprio da 4 miliardi deciso dal Governo - afferma Elio Lannutti dell'Intesa Consumatori - ha come unico obiettivo quello di non far sforare il tetto del 3%''; per il resto ''non fa che creare danni agli enti previdenziali.

   Duri, infine, anche i sindacati, per i quali si penalizzano i futuri pensionati. ''Si sta consumando in queste ore – afferma il numero due della Uil, Adriano Musi - una grave decisione amministrativa, un atto irresponsabile. Gravare gli enti previdenziali del costo dell'affitto per una casa acquistata con i contributi di lavoratori ed imprese - aggiunge – significa sperperare i risparmi dei cittadini a vantaggio di un fondo la cui proprieta' e' oscura e con prospettive ancor piu' incerte dal punto di vista finanziario''. Anche per il numero due dell'Ugl, Renata Polverini, '' l'alienazione del patrimonio immobiliare degli enti pubblici e' uno scippo e un attentato al risparmio dei lavoratori italiani. Siniscalco - osserva la sindacalista - gioca con un patrimonio non suo che e' costato quasi un secolo di sacrifici e di investimenti, per far quadrare una manovra finanziaria che fa acqua da tutte le parti''.(ANSA).

 

 


Tua email:   Invia a: