SANITA': MORTE FINANZIERE DOPO INTERVENTO, APERTA INDAGINE - FISCO: ENTRATE, 1.500 NUOVI ISPETTORI PER LOTTA EVAZIONE - FISCO: DIMEZZATA MONTAGNA RICORSI, ORA L'ERARIO VINCE

martedì 01 novembre 2005

 

SANITA': MORTE FINANZIERE DOPO INTERVENTO, APERTA INDAGINE

 

   (ANSA) - COMO, 30 OTT - La Procura della Repubblica di Milano ha aperto un'indagine sulla morte di un vicebrigadiere della Guardia di Finanza, Giovanni Izzo, 32 anni, originario di Formicola (Caserta), e da tre anni in servizio nella caserma di Lanzo Intelvi (Como), morto l'altro ieri al Policlinico di Milano in seguito a complicazioni insorte al termine di un intervento al setto nasale cui il militare si era sottoposto una decina di giorni fa all'ospedale di Gravedona (Como).

   Izzo si era fatto operare per correggere una deviazione congenita al setto nasale, che gli creava problemi di respirazione. Ma dopo l'operazione, il sottufficiale non si e' piu' ripreso. Dopo qualche giorno i familiari lo hanno trasferito al Policlinico di Milano, dove pero' sono sopraggiunte complicazioni fatali. La procura milanese ha disposto l'autopsia, mentre i funerali si svolgeranno in settimana in Campania.

   Il direttore sanitario dell'ospedale di Gravedona, Luciano Arnaboldi ha affermato che ''l'intervento, comunissimo, e' stato eseguito correttamente, mentre le complicazioni sono sorte nella fase di risveglio. I controlli hanno evidenziato, purtroppo, l'insorgere di un edema polmonare. Le cause sono probabilmente da attribuire a un problema cardiaco, ma non si puo' escludere nemmeno una reazione negativa a qualche farmaco.  In base alle azioni che risultano intraprese e ai referti, ritengo siano da escludere errori o negligenze da parte dell'equipe medica che ha operato il giovane''.(ANSA).

 

FISCO: ENTRATE, 1.500 NUOVI ISPETTORI PER LOTTA EVAZIONE

 

   (ANSA) - ROMA, 28 ott - Millecinquecento nuovi ispettori per rafforzare la lotta all'evasione fiscale. L'Agenzia delle Entrate ha infatti avviato la procedura di selezione per assumere, con un contratto di formazione e lavoro della durata di 24 mesi, 1.500 funzionari per la Terza Area Funzionale, attivita' amministrativo-tributaria.

   I nuovi assunti - spiega un una nota - andranno a rafforzare l'intera struttura dell' amministrazione fiscale, in particolare per quanto riguarda le risorse dedicate alla lotta all'evasione: venti a livello centrale, i restanti presso le direzioni regionali delle Entrate.

Nella ripartizione per regioni, le maggiori quote andranno a Emilia Romagna (160), Lazio (163), Lombardia (425), Piemonte (160), Toscana (120), Veneto (160).

    Il bando di concorso, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di giovedi' 21 ottobre 2005, e la domanda di partecipazione sono disponibili sul sito Internet www.agenziaentrate.gov.it e su quelli delle direzioni regionali, presso la direzione centrale del Personale, a Roma. Entro il prossimo 21 novembre, le domande di partecipazione al concorso dovranno essere consegnate a mano o spedite con raccomandata.  L'iniziativa per la selezione e l'assunzione di nuovi funzionari si inserisce nell'ambito del progetto Iride, avviato nel 2004 dall' Agenzia delle Entrate, proprio per il potenziamento, a livello centrale e regionale, di alcuni settori particolarmente strategici, come quello che, facendo capo alla direzione centrale Accertamento, rafforza la lotta all' evasione fiscale. (ANSA).

 

FISCO: DIMEZZATA MONTAGNA RICORSI, ORA L'ERARIO VINCE

512.000 LITI PENDENTI;PER COMMISSIONE CENTRALE 12 ANNI DI LAVORO

 

   (ANSA) - ROMA, 31 ott - Un pizzico di effetto condono, ma soprattutto ricorsi piu' veloci e maggiore presenza degli uomini del fisco, che ora non mollano facilmente la presa: cosi' si e' dimezzata la montagna di liti tributarie che in Italia divide i contribuenti dall' amministrazione fiscale. Le liti, che solo a fine 2000 erano a quota 1.062.185 milioni, si sono ora ridotte a 512.603 mila (i dati sono al 20 ottobre scorso).

   Ma l' effetto deterrente e' dovuto anche al fatto che il Fisco vince di piu': il 24,89% delle 150.780 cause di primo grado definite quest' anno e' andato a favore dell' Agenzia delle Entrate, superando per la prima volta la quota di successi del contribuente, scesi dal 28% del 2004 al 22,94% di quest' anno.

   Nonostante i miglioramenti, che si segnalano soprattutto sulla maggiore presenza del fisco nelle cause, il sistema del contenzioso non e' ancora del tutto oleato. La riforma del 1996 ha soppresso la commissione tributaria centrale, consentendogli di rimanere in vita solo per smaltire gli arretrati ancora pendenti. Conclusione: ancora oggi vi sono 350.000 ricorsi di secondo grado che, al ritmo di 20.000 sentenze l' anno, costringeranno la commissione centrale a restare in vita, e i contribuenti ad attendere, per altri 16 anni.

   - RICORSI DIMEZZATI: Da 1.062.185 ricorsi del 2000 si e' scesi a quota 547.604 liti del 2004, e a 512.603 liti al 20 ottobre 2005. La montagna che divideva fisco e contribuenti si e' dimezzata in modo veloce, e l' effetto si vede anche sui nuovi ricorsi presentati: erano 153 mila nel 2000 e sono stati 99.449 nel 2004. Ora pero' segnano una nuova ripresa: in 10 mesi sono stati 126.450, e non e' improbabile che su questo pesi anche l' effetto Irap, nell' attesa della sentenza della corte di Giustizia Europea che sta valutando la legittimita' dell'imposta regionale sulle attivita' produttive. A segnare un deciso dimezzamento (dai 51.929 del 2002 ai 25.698 del 2004 e ai 26.729 del 2005) sono invece i nuovi ricorsi di secondo grado.

    - IL FISCO VINCE DI PIU': Nelle liti con i contribuenti il fisco ora ''vince'' di piu'. Presentare un ricorso fiscale, cosi', diventa sempre meno conveniente e non solo per i maggiori costi che si devono affrontare per avviare la contestazione. Nel 2005, per la prima volta, il fisco ha vinto i ricorsi di primo grado piu' di quanto non abbiano fatto i contribuenti: ha ottenuto il 24,89% delle sentenze favorevoli, contro il 22,94% dei cittadini. Ma, a questi dati, l' erario puo' aggiungere anche un 5,3% di sentenze parzialmente favorevoli.

   Leggermente diversa e' la situazione se si guardano i ricorsi di secondo grado, che sono pero' molto meno numerosi. Il fisco vince meno dei contribuenti (il 23,94%, contro il 29,46%) ma rispetto al 2004, quando era riuscito ad avere ragione nel 22,4%

delle sentenze, migliora comunque i propri risultati.

    - L' EFFETTO CONDONO: La maggior parte dei processi davanti alle commissione tributarie (il 45,25%) nel 2005 sono finiti nel nulla per estinzione del processo. Questo sia per il condono sulle liti fiscali, sia per l' annullamento degli atti sbagliati da parte del fisco (la cosiddetta ''autotutela''), sia per il ricorso alla conciliazione giudiziale della lite (una sorta di patteggiamento tributario).

    - 12 ANNI ARRETRATI PER COMMISSIONE CENTRALE: La Commissione Tributaria Centrale, che e' stata soppressa nel 1996 e che ha il compito di smaltire le sole cause pendenti a quella data, dovra' lavorare ancora per 16 anni. Attualmente - secondo i dati elaborati dall' Anagrafe Tributaria ed esaminati in una recente riunione dai dirigenti dell' Agenzia delle Entrate che si occupano di contenzioso - la commissione tributaria centrale ha 350.000 ricorsi pendenti di ''terzo grado'' (cioe' gia' decisi dalle commissioni provinciali e quelle centrali) e ne definisce in media meno di 20.000 l' anno.

    - FISCO NON GETTA LA SPUGNA: Nessuna distrazione. L' agenzia delle entrate appare sempre piu' presente con i propri uomini nei ricorsi presentati dai contribuenti. La percentuale di costituzione in giudizio era dell' 87,16% nel 2003 ed e' salita all' 89,77% nell' anno successivo per finire al 94,73% attuale. Anche la partecipazione alle udienze e' ora del 90,22%, contro il 79,42% del 2004. (ANSA).

 

 


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