UNIPOL:COSSIGA A TREMONTI, PERCHE' NON PROMUOVI GDF MARTINO? - TREMONTI, AZIONI GDF DIPENDONO DA PROCURE - VISCO: USO DELLA GUARDIA DI FINANZA? CAMPAGNA ELETTORALE

giovedì 12 gennaio 2006

 

UNIPOL:COSSIGA,SU INTERCETTAZIONI PRETENDO RISPOSTA TREMONTI

DA SERVIZI DELLO STATO NOTIZIA ILLECITA PROPALAZIONE AL CORSERA

 

   (ANSA) - ROMA, 9 GEN - Francesco Cossiga ''pretende'' una ''risposta formale'' dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti all'interrogazione che gli ha rivolto nei giorni scorsi, sulle ''illecite attivita' di propalazione al Corriere della Sera (quelle a 'Il Giornale' - afferma - sono ben poca cosa, evidentemente fatta a fini di depistaggio politico)'', delle intercettazioni telefoniche effettuate dalla Guardia di Finanza.

   Cossiga, in una nota, afferma che la notizia di tali ''attivita' illecite'' gli e' stata ''confidata da servizi dello Stato''. Ad aver diffuso le intercettazioni sarebbe, ripete il senatore a vita, uno degli ufficiali di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza che avevano il compito di effettuarle ''e cioe' tale maggiore di Gdf Martino''.

''Non da oggi ne' da ieri, ho non solo grande stima ma anche profondo affetto per Giulio Tremonti - dice Cossiga - Non da lui come persona, ma dal ministro dell'Economia e delle Finanze attendo e pretendo una formale risposta nell'Aula del Senato alla mia interrogazione su quanto da servizi dello Stato mi e' stato confidato su illecite attivita' di propalazione al Corriere della Sera (quelle a Il Giornale sono ben poca cosa, evidentemente fatta a fini di depistaggio politico), delle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche effettuate da ufficiali di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, posti a disposizione della Procura della Repubblica di Milano. Illecita propalazione di cui sarebbe autore uno di questi ufficiali di polizia giudiziari, e cioe' tale maggiore GdF Martino''.

   ''Il ministro dell'Economia e delle Finanze – prosegue Cossiga - non mi ha chiarito proprio nulla. Ma questo si deve al fatto che egli, eccellente e soprafino avvocato civilista e tributarista, non e' tenuto (e si vede!) a conoscere ne' la procedura penale ne' il diritto amministrativo militare e di polizia''.

   ''La illegittima propalazione di trascrizioni di intercettazioni telefoniche, accuratamente scelte da un punto di vista di diffamazione politica, come quelle penalmente irrilevanti tra l'on. Fassino e l'ing. Consorte - afferma l'ex capo dello Stato - non rientra nelle 'attivita' di polizia giudiziaria' nell'esercizio delle quali il maggiore Martino dipende esclusivamente dall'autorita' giudiziaria. La Procura della Repubblica di Milano ha dato il via ad indagini 'contro ignoti' per la propalazione di tali trascrizioni, ritenendo evidentemente che non siano sospettabili ne' i pubblici ministeri Greco e Fusco ne' il giudice dottoressa Forleo, che hanno rispettivamente richiesto o disposto d'urgenza ed autorizzato o convalidato siffatte intercettazioni, perche' altrimenti il pubblico ministero Spataro, incaricato delle indagini, avrebbe dovuto trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica di Brescia, essendo il Tribunale di quella citta' competente a giudicare i magistrati di Milano''.

   ''Ne' e' evidentemente sospettato di reato il maggiore Martino, perche' allora - osserva Cossiga - non sarebbe stato comunicato che 'la Procura compie indagini contro ignoti'. Ed allora, evidentemente, non solo il pubblico ministero Spataro, che avra' certo preso contezza della mia interpellanza (che benche' coperta da insindacabilita' assoluta, anche nella riproduzione del suo contenuto, potrebbe costituire notizia di reato), ritiene che la propalazione di trascrizioni non penalmente rilevanti, ma fatte al solo scopo di tentare di 'sputtanare' il segretario del piu' grande partito democratico italiano e di creare trambusto non solo nell'opposizione ma nella vita politica italiana in generale, non costituisce reato, e la cosa mi dorrebbe, ma non mi meraviglierebbe affatto; ma il ministro dell'Economia o mi stima uomo leggero e male informato, o ritiene che tale propalazione non costituisca neanche illecito disciplinare, per perseguire il quale egli e' massimamente competente, poiche' la Guardia di Finanza dipende 'direttamente' da lui (o non lo sa?)''.

   ''Entrambe le cose mi meraviglierebbero e mi dispiacerebbero - dice ancora Cossiga - E pensare che io gli ho rivolto l'interpellanza, anche per dargli da amico qual sono, il destro di difendersi dalle dilaganti vociferazioni che vogliono la propalazione delle trascrizioni delle intercettazioni, da lui pilotate attraverso la Guardia di Finanza! O forse - conclude - e' realistica, anche se non proprio etica, la massima: 'Non fare piaceri a chi non te li chiede, perche' egli non te ne sara' grato, e forse mai ti perdonera' il favore fattogli!'...''. (ANSA).

 

UNIPOL: COSSIGA,ORA CAPISCO PERCHE' TREMONTI NON MI RISPONDE

MAGGIORE GDF MARTINO GESTIVA IL 'TESTE OMEGA'...

 

   (ANSA) - ROMA, 10 GEN - ''Finalmente intravedo la luce! La fiducia che il ministro dell'Economia Tremonti ripone evidentemente nel maggiore Martino e che lo convince a non rispondere all'interpellanza di un ex-capo dello Stato riposa nel fatto che tale maggiore ha gestito il famoso 'teste Omega'''. E' quanto dice il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, che rileva: ''Ma perche' nessuno mi ha detto che quell'ufficiale della Gdf aveva accumulato tali meriti verso

la giustizia, la Patria e la verita? Lo devo apprendere da un comunicato della Procura della Repubblica di Milano? Poco ci e' mancato che non ne sia stato informato dalla segretaria di un noto avvocato d'affari...''.

   ''Comunque - aggiunge Cossiga - evidentemente mi sono sbagliato sulla persona e sulla rilevanza della propalazione di notizie coperte da segreto, purche' servano a ''sputtanare'' uomini politici di centrodestra o ormai anche di sinistra. Ne chiedo scusa alla signora Stefania Ariosto, al noto avvocato d'affari, ai pubblici ministeri  Greco e Fusco, alla dott. Forleo, alla 'resistenza islamica' delle Due Torri, di Nassyria, di Madrid e di Londra, al ministro Tremonti, e soprattutto al maggiore Martino, augurandomi che di ufficiali di tale livello molti ne abbiano nel presente e nel futuro la Guardia di Finanza, l'Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia Forestale ed  i 'baraccelli' di Sardegna!''.

   ''Abbia sempre fiducia - prosegue il senatore a vita – il ministro Tremonti nel maggior Martino, e raccomandi alla Procura della Repubblica di Milano che sia sempre il maggiore Martino stesso a gestire casi quali quelli del 'teste Omega', a indagare su i casi che interessano Mediaset ed a notificare al Cavaliere Silvio Berlusconi i prossimi avvisi di garanzia''.(ANSA).

 

UNIPOL:COSSIGA A TREMONTI, PERCHE' NON PROMUOVI GDF MARTINO?

INTERPELLANZA-PROVOCAZIONE AL SENATO, PER 'MERITI' FINANZIERE

 

   (ANSA) - ROMA, 11 GEN - Perche' il ministro dell'Economia Giulio Tremonti non ritiene opportuno e doveroso ''assumere le iniziative che a lui competono'' affinche' il maggiore Martino della Guardia di Finanza, addetto alla Procura di Milano, ''venga promosso immediatamente al grado superiore per 'straordinarie benemerenze d'istituto'''?  E' quanto, provocatoriamente, chiede in un' interpellanza al Senato il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.

   Il senatore a vita sottolinea i 'meriti' dell'Ufficiale della Gdf. In primis, l'''aver dato uno straordinario contributo alla giustizia con la sua corretta gestione del noto 'teste Omega', alias Signora Stefania Ariosto, collaboratrice di giustizia, cosi' rendendo possibile di accertare ed esemplarmente punire i responsabili di una torbida vicenda di corruzione giudiziaria, nonostante fosse stata organizzata per assicurare grossi vantaggi economici a favore di un sistema d'imprese di proprieta' di altissimo esponente politico ed alta autorita' dello Stato, benche' leader del partito del ministro interpellato''.

   Altro 'merito' di Martino: '''Avere dato uno straordinario contributo alla completa e corretta informazione della pubblica opinione, fondamentale per il funzionamento del sistema democratico, fornendo alla grande stampa di informazione la trascrizione di intercettazioni telefoniche, di grande rilevanza ai fini di un giudizio politico sulla classe dirigente che si appresta a governare il Paese, ancorche' penalmente non rilevanti, preferendo la realizzazione di un interesse fondamentale della democrazia all' osservanza formale di norme di legge, optando a favore della democrazia, con coraggio tra legalita' formale e legittimita' sostanziale, a favore di questa ultima''.

   Ultimo 'merito': ''avere con spirito di servizio, con coraggio e con dignita' adempiuto al suo dovere di obbedienza all'autorita' giudiziaria notificando numerosi avvisi di garanzia allo stesso altissimo esponente politico ed alta autorita' dello Stato, compiendo cosi' il primo atto per l'incriminazione dello stesso; e dimostrando cosi' di essere preclaro esempio di cittadino, di servitore della democrazia, di ufficiale di polizia giudiziaria e di militare''. (ANSA).

 

 

INTERCETTAZIONI: TREMONTI, AZIONI GDF DIPENDONO DA PROCURE

CON COSSIGA HO GIA' CHIARITO

 

   (ANSA) - ROMA, 9 GEN - ''Dovrebbe essere chiaro a tutti che quando fa la Guardia di Finanza dipende dalle procure'': la precisazione e' del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che e' intervenuto cosi' sulla questione delle intercettazioni durante il dibattito con Massimo D'Aema a Porta a Porta.

   ''Ho visto in giro interviste deliranti'' ha aggiunto il ministro che ha precisato: ''Con Cossiga comunque ho gia' chiarito''.  (ANSA).

 

VISCO: USO DELLA GUARDIA DI FINANZA? CAMPAGNA ELETTORALE

INTERVISTA AL SOLE-24 ORE

 

   (ANSA) - ROMA, 7 GEN - ''Puo' succedere di tutto dati i personaggi coinvolti e visto che siamo in campagna elettorale''. L'ex ministro del Tesoro Vincenzo Visco commenta, intervistato sul SOLE-24 ORE, le voci secondo cui la divulgazione di intercettazioni dell'inchiesta sulle scalate finanziarie sarebbero dovute "a improprie iniziative della Guardia di Finanza" assunte su disposizione del ministro Tremonti, secondo quanto detto dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

   ''Ricordo - dice l'ex ministro - un episodio in cui decisi un'azione massiccia: l'assedio a San Marino. Erano in atto delle gigantesche triangolazioni per evadere l'Iva su una quantita' di merci. Un assedio fisico, ma alla fine si arrivo' a un accordo''.

   ''Il ministro - conclude Visco -, per sua cautela e per correttezza istituzionale, fa bene a non chiedere mai nulla sulle inchieste in corso. Io - e chi ha lavorato con me – mi sono attenuto a questa regola sempre''.

''Puo' succedere di tutto dati i personaggi coinvolti e visto che siamo in campagna elettorale''. L'ex ministro del Tesoro Vincenzo Visco commenta, intervistato sul SOLE-24 ORE, le voci secondo cui la divulgazione di intercettazioni dell'inchiesta sulle scalate finanziarie sarebbero dovute "a improprie iniziative della Guardia di Finanza" assunte disposizione del ministro Castelli, secondo quanto detto dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

   ''Ricordo - dice l'ex ministro - un episodio in cui decisi un'azione massiccia: l'assedio a San Marino. Erano in atto delle gigantesche triangolazioni per evadere l'Iva su una quantita' di merci. Un assedio fisico, ma alla fine si arrivo' a un accordo''.

   ''Il ministro - conclude Visco -, per sua cautela e per correttezza istituzionale, fa bene a non chiedere mai nulla sulle inchieste in corso. Io þ e chi ha lavorato con me þ mi sono attenuto a questa regola sempre''.(A
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