UNA NUOVA GDF. LETTERA DI FICIESSE AL MINISTRO DELLE FINANZE, VINCENZO VISCO, SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA - di Giuseppe Fortuna

martedì 05 dicembre 2000

AL MINISTRO DELLE FINANZE, ON. PROF. VINCENZO VISCO

Signor Ministro,

L'Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà  - Ficiesse - è un'associazione culturale costituita nel maggio del 1999 allo scopo precipuo di fornire un contributo di idee per la modernizzazione dell'amministrazione finanziaria.

Le indirizziamo questa lettera perché è presente in noi una preoccupazione vivissima.

Stiamo seguendo con grande attenzione le riforme che il dicastero, sotto la Sua guida, sta realizzando nei confronti sia delle articolazioni civili, sia di quelle militari.

Per l'amministrazione civile, il processo di innovazione mira ad introdurre modalità  di gestione di tipo "manageriale" attraverso:

1) l'appiattimento della struttura organizzativa;
2) la responsabilizzazione dei dirigenti di ogni ordine e grado;
3) il decentramento sui livelli regionali;
4) la negoziazione degli obiettivi e sistemi premiali collegati al loro effettivo conseguimento;
5) stile partecipativo e ricerca del consenso del personale.

Siamo convinti che, su tali direttrici, l'amministrazione finanziaria civile sarà  in grado, nel volgere di qualche anno, di recuperare il gap di efficienza e qualità  che ancora la separa da quelle dei paesi più evoluti.

E, da cittadini, ci auguriamo che il Suo progetto abbia pieno successo.

Constatiamo, però, nello stesso tempo, che per l'amministrazione finanziaria militare si sta andando in senso diametralmente opposto.

Infatti, la revisione organizzativa della Guardia di Finanza, che è in fase di avanzata attuazione:

1) invece di snellire, "allunga" ulteriormente la struttura, introducendo dei comandi interregionali e rendendo di fatto impraticabili le negoziazioni;
2) mantiene esenti da qualunque responsabilità  i generali di divisione, che infatti non ricevono alcun obiettivo;
3) non prevede sistemi premiali ma incentivi "a pioggia" non collegati ai risultati attesi e a vantaggio dei soli gradi di vertice;
4) mantiene fortemente accentrate al livello nazionale le principali leve di gestione, con particolare riferimento alle risorse umane e materiali.

Ma, specialmente, il modello è stato deciso:

a) senza chiedere alcun parere agli organismi della rappresentanza;
b) senza rendere palesi le idee-guida che sottendono le scelte adottate;
c) senza effettuare alcuna simulazione sugli effetti di tali scelte in termini di assorbimento delle risorse umane (nonostante la disponibilità  di un evoluto sistema informativo denominato S.I.Ris. che, pure, è in linea da oltre quattro anni).

Su tale ultimo punto, a parte ogni considerazione in ordine alla conformità  a principi e criteri della norma di delega di cui all'art. 27 della legge 449/1997, è significativo che non sia stato proposto, per il 2000, alcun incremento di ore/persona nella missione del "Contrasto all'evasione", dichiarato core business della Guardia di Finanza.

Da ultimo, si deve constatare come l'élite dirigente stia confermando, nelle parole e nei comportamenti, l'intenzione di mantenere quello stile di gestione autoritario/paternalista che, a nostro avviso, rappresenta la causa principale (se non l'unica causa) della disaffezione crescente nel Corpo dimostrata anche dal massiccio esodo verso altre professioni del personale di maggiore qualificazione.

Perciò, Signor Ministro, Le chiediamo interventi urgenti per dimostrare, con i fatti, che un'inversione di tendenza è possibile e voluta e che all'Autorità  politica stanno a cuore anche le sorti dell'amministrazione finanziaria militare.

In tal senso, Le saremmo grati se ci consentirà di esporre le proposte, concrete e immediatamente attuabili, che, secondo noi, sono in grado, da subito, di restituire fiducia ed entusiasmo al personale e di dare avvio ad una nuova stagione di successi.

Se, invece, le incongruenze che ci sembra di cogliere dovessero far parte di un progetto politico per il ridimensionamento della Guardia di Finanza a vantaggio dell'amministrazione civile, chiediamo che tale progetto emerga chiaramente per essere discusso nelle sedi istituzionali competenti.

Nella speranza di un riscontro, Le inviamo i nostri più cordiali saluti.

 

Roma, 5 aprile 2000

IL VICEPRESIDENTE DELEGATO GIUSEPPE FORTUNA

 

 

 


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