L’INTERVENTO DEL MINISTRO TREMONTI ALLA FESTA DELLA GDF. UN INVITO ALLA MODERNITA’ E A MIGLIORARE IL RAPPORTO CON I CITTADINI. UN PIANO PER FAR RIEMERGERE L’ECONOMIA SOMMERSA – di Giuseppe Fortuna

venerdì 22 giugno 2001

Il discorso del ministro Tremonti alla cerimonia per l’anniversario della fondazione della Guardia di Finanza ha fornito le prime indicazioni sulle linee-guida che il nuovo ministro impartirà alle Fiamme Gialle.

 Innanzitutto, è stata evidenziata l’esigenza che il Corpo sappia coniugare la militarità con la modernità, intesa come capacità di dare attuazione alle direttive politiche ricercando nel contempo l’efficacia, la qualità e la riduzione dei costi.

 Tra le direttive il Governo metterà al primo posto vi sarà il miglioramento del rapporto con i cittadini, indirizzo al quale la Guardia dovrà attenersi migliorando le regole che disciplinano le attività verifica fiscale e dando ai cittadini puntuale informazione sui loro doveri e sui loro diritti. Verrà lanciato, inoltre, un grande piano per la riemersione dell’economia sommersa, nel quale par di capire che il Corpo avrà una parte di rilievo sicché è auspicabile che la GDF cominci finalmente a fare anche prevenzione, oltre che repressione, nel settore delle imposte indirette e sui redditi.

Non sono mancate, poi, parole chiare di netta condanna per i “delinquenti” che gestiscono i sanguinosi traffici del contrabbando e dell’immigrazione clandestina che hanno causato vittime nelle fila del Corpo come tra la popolazione civile.

Infine, un invito agli uomini perché continuino nel loro impegno con dedizione e lealtà, sicuri di avere un ministro e un governo dalla loro parte.

Cosa dire?

Un buon discorso, che è partito da un richiamo sobrio ed essenziale alla storia e ai valori tradizionali della Guardia di Finanza per toccare subito dopo temi che Ficiesse ritiene tanto importanti da scriverli solennemente nelle sue finalità statutarie: 1) diffusione di una coscienza fiscale moderna tra i cittadini; 2) innovazione organizzativa e gestionale per fornire servizi pubblici di standard europeo; 3) sviluppo di rapporti trasparenti e costruttivi tra amministrazione finanziaria e cittadini. Poi, l’accenno alla lealtà, che è un monito a rimanere saldi e a non cedere alle tentazioni del guadagno facile, finalità anche questa propria di Ficiesse: 4) contribuire alle iniziative di studio e di progetto per il contrasto ai fenomeni di corruzione e concussione.

Certo, ci sarebbe piaciuto un cenno al tema dei diritti, perché non c’è modernità con l’autoritarismo e il paternalismo. Ma c’è tempo per far conoscere al ministro la realtà “vera” della GDF che è fatta, sì, di atti di coraggio e di eclatanti risultati di servizio, ma anche di tanta sofferenza, di paura, di famiglie che si sfasciano e, purtroppo, anche di quotidiani piccoli e grandi abusi.

Gli uomini con le stellette non sono carne da cannone, sono cittadini che meritano diritti e rispetto. Uomini, appunto, che hanno bisogno dell’attenzione e del sostegno del loro ministro.

  

GIUSEPPE FORTUNA

 

 

 

Intervento del Ministro dell’economia e delle Finanze

al 227° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza

 

 


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