CASO LE IENE, LA NATURALE DESTINAZIONE - di Giuseppe Fortuna

venerdì 18 aprile 2003

Un servizio davvero brutto, quello mandato in onda domenica scorsa da Italia 1, che ha lasciato l�amaro in bocca nonostante le puntuali precisazioni del presidente del Cocer della Guardia di Finanza e le scuse lette da Alessia Marcuzzi.

La verit� � che da quella imbarazzante parodia ne � uscito un affresco sgradevole e offensivo per un�intera categoria di lavoratori, uomini e donne che si misurano tutti i giorni con una realt� gi� di per s� difficilissima e che non meritano di essere sbeffeggiati in modo cos� gratuito e volgare.

E� positivo, quindi, che i responsabili del programma abbiano dimostrato di essere consapevoli della gaffe e, contrariamente a quanto avviene di solito, abbiano evitato di pubblicare sul sito internet delle Iene le sette, imbarazzanti candid camera.

Ma qualche breve riflessione di carattere pi� generale va comunque fatta.

Perch� � ci si deve chiedere - il piccolo schermo sta rappresentando le altre forze dell�ordine con personaggi positivi come il commissario Montalbano e il maresciallo Rocca, mentre le Iene, per una figura cos� squallida come le �Guardia Gip�, hanno pensato a una divisa da finanziere?

Il motivo, secondo un�opinione ancora largamente diffusa, � che mentre poliziotti e carabinieri rappresentano lo Stato che difende, che protegge, che rende giustizia, i finanzieri, dovendo far pagare le tasse, non possono non essere percepiti se non come nemici e avversari.

Insomma, la Finanza sarebbe antipatica per naturale destinazione.

Questa opinione non � condivisibile.

Dobbiamo ricordare, infatti, che diversi anni fa anche i poliziotti erano destinatari di etichette ingiuste ed offensive e che i carabinieri erano oggetto di migliaia di barzellette altrettanto odiose. Ebbene, oggi tutto ci� � scomparso, finito, rimosso dalla memoria degli italiani.

Come � potuto succedere? Come hanno fatto queste due forze di polizia a sradicare quelle suggestioni?

Noi pensiamo che ci siano riusciti perch� si sono impegnati ad affermare, innanzitutto al loro interno, la cultura del servizio ai cittadini. Lo hanno fatto creando, a volte dal nulla, impieghi che hanno portato il personale vicino alla gente e mettendo a disposizione dei servizi veri, autentici e di qualit�. Ci sono riusciti, quindi, mettendo in discussione s� stessi e le culture interne all�organizzazione.

Provate ad andare al sito www.carabinieri.it. La prima frase che leggerete � �POSSIAMO AIUTARVI�, la prima area � titolata �Il cittadino� e al suo interno ci sono miriadi di consigli, di servizi, di indicazioni utili. Qui notizie sul carabiniere di quartiere, l� un archivio con le opere d�arte e gli oggetti recuperati dai militari. E c�� anche un forum per aiutare l�Arma a migliorare la qualit� dei servizi.

La Polizia fa esattamente lo stesso. Da anni lo slogan � �DALLA PARTE DEL CITTADINO� e il sito www.poliziadistato.it ha informazioni altrettanto ampie sulla sicurezza stradale, su cosa fare in caso di smarrimento di documenti personali, su come recuperare gli oggetti trafugati, eccetera.

E non si tratta di slogan, ma di obiettivi strategici che impegnano le strutture di ogni livello gerarchico e determinano la selezione delle classi dirigenti.

Noi pensiamo che la Guardia di Finanza debba cercare di andare nella medesima direzione, ad esempio, smorzando l�enfasi sugli evasori totali e paratotali scoperti, ch� non si sa mai chi davvero ci sia dietro quelle cifre, e incentivando l�adesione spontanea dei contribuenti con nuovi moduli operativi volti all�assistenza e all�informazione ai cittadini.

Sarebbe davvero un peccato se fosse commesso l�errore di lasciare funzioni cos� importanti e cos� vicine alla gente ad esclusivo appannaggio delle agenzie fiscali.

 

 

GIUSEPPE FORTUNA


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